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ALBERT SCHWEITZER SUONA BACH

ALBERT SCHWEITZER

Johann Sebastian Bach

CD Magic Talent 48045

Albert Schweitzer (Kayersberg, Alsazia, 14 gennaio 1875 – Lambarené, Gabon, 4 settembre 1965)   fu un uomo dalla vita complessa e avventurosa; prima di tutto fu un medico missionario, fondando in Africa l’ospedale di Lambarené, fu organista di eccelso livello, fu storico della musica e teologo. Inoltre per le sue altissime benemerenze umanitarie fu insignito del Premio Nobel per la pace nel 1952.

Viaggiò molto, soprattutto per promuovere le attività del suo ospedale e cercare finanziamenti, e durante questi viaggi incise dei dischi che col passare del tempo sono divenuti storici e sono stati riversati su CD per avere un’idea delle sue eccelse interpretazioni. Va detto che a Lambarené aveva a disposizione un Pedalpiano verticale donatogli da alcuni ammiratori e con quello si manteneva in esercizio quando aveva un momento libero.

Il CD di cui parliamo oggi raccoglie una serie di incisioni del 1935 e del 1936 di opere di Bach molto note che ci consentono di avere un’idea abbastanza precisa delle doti artistiche del Dottore (veniva chiamato così).

Il primo brano è la Toccata e Fuga in Re minore BWV 565 registrato il 18 dicembre 1935; segue la Fantasia e Fuga in Sol minore BWV 542 registrata fra il 16 e il 18 dicembre 1935; la Fuga in La minore BWV 543 registrata nell’ottobre 1936; la Fuga in Sol Minore BWV 578 registrata fra il 16 e il 18 dicembre 1935; 7 Corali registrati nell’ottobre 1936. La cosa mi fa particolarmente felice poiché il 18 dicembre è la ricorrenza di San Graziano Vescovo di Tours quindi è il mio onomastico. Sapere che Schweitzer ha registrato dei brani in quella data è emozionante.

Le interpretazioni sono di altissimo livello; certo sono molto lontane da quelle cui siamo abituati attualmente, ma sentire i fraseggi perfettamente portati, i legati impeccabili, gli staccati né troppo secchi né troppo prolungati, la linea melodica (soprattutto nei corali) ben portata e chiaramente udibile senza “sporcature” di sorta rende il CD un documento prezioso.

Il libretto purtroppo è limitato ad una stringata cronologia della vita di Schweitzer; è anche riportato il viaggio in America in occasione del quale tenne delle lezioni-conferenza tra cui quelle cui partecipò la mia insegnante Tina Guglietta che può definirsi a buon diritto sua allieva e che mi ha trasmesso immutato l’amore per Bach del Dottore che fu anche suo.

Tornando ai brani del CD, colpiscono le scelte dei registri, i cambi di tastiera, i ritmi sempre giusti e sempre nobili, che rivelano lo stile del Dottore così personale e così diverso dagli stili degli organisti più recenti. Già il celebre incipit della Toccata e Fuga in Re Minore fa capire tante cose: la scelta dei registri, dei ritmi, dei fraseggi e quant’altro caratterizza il brano tutti trattati con impeccabile maestria e granitica coerenza.

Non stupisce quindi che a settant’anni di distanza dalla registrazione (il CD è del 2005) questi brani incisi da Schweitzer negli anni ’30 del XX sec. vengano riproposti in una collana di vasta diffusione: significa che il Dottore, con le sue interpretazioni, ha ancora molto da dirci e da darci.

Gennaio 2022

Graziano Fronzuto

El órgano de la Capilla Real

El órgano de la Capilla Real

Los Tesoros de Palacio

Palacio Real de Madrid

Organista José Luis Gonzales Uriol

Organistas de las Capillas Reales Secc. XVI-XVIII

CD RTVE Palacio Real – Madrid

Il CD di cui parliamo è una autentica rarità dato che è stato realizzato espressamente per gli ospiti del Palazzo Reale di Madrid nel 1995 ed è fuori commercio. Ne sono entrato in possesso grazie a mia sorella Rosanna che ha fatto parte di una delegazione ministeriale per un incontro UE a Madrid cui è stato gentilmente donato e che a sua volta me l’ha ancor più gentilmente regalato e colgo l’occasione per ringraziarla pubblicamente.

Si tratta di una edizione di pregio, degna del Palazzo Reale di Madrid, particolarmente ricco di opere d’arte e che ha saputo conservare come una reliquia il pregevolissimo organo della Cappella Reale (contrariamente a quanto successo a Caserta, nella cui Cappella Reale erano presento ben due organi di Domenico Antonio Rossi, danneggiati durante la guerra e mai più ripristinati, purtroppo).

L’organo è stato costruito da tra il 1756 ed il 1759 da Leonardo Fernández Dávila ma non fu installato in quanto i lavori di decorazione della Cappella non erano stati ancora ultimati. Fu infine ingrandito ed installato dall’organaro di Maiorca (ma di origini svizzere) Jordi Bosch tra il 1771 e il 1772 su commissione del re Carlo III (che era stato precedentemente re di Napoli e fondatore della Reggia di Caserta). Di recente, precisamente nel 1994, è stato sottoposto a restauro conservativo da Gerhard Grenzig ed inaugurato da Montserrat Torrent il 15 novembre di quello stesso anno. L’organo è composto da tre tastiere (dal basso verso l’alto: Cadireta Interior. Ecos, Mayor) e pedaliera ed ha una ricchissima dotazione di ance, sia interne sia en chamade che ne caratterizzano la sonorità.

I brani incisi sono:

Antonio da Cabezon – Pavana con su glosa, Diferencias sobre “el canto llano del caballero”, Diferencias sobre “La Gallarda milanesa”, Tiento del Premier tono

Francisco de Soto – Verso de VI° Tono

Bernardo Clavijo del Castillo – Tiento de segundo tono por Gesolreud

Juan del Vado – Obra -de lleno- de 1° Tono

Sebastian Duron – Primer Tiento de IV° Tono, Gaytilla de Mano izquierda

Diego Xaraba y Bruna – Obra en lleno de 3° Tono

Joaquin de Oxinaga – Fuga de primer modo

Félix Maximo López – Verso de II° Tono, Verso de V° Tono

José de Nebra – Sonata en Fa Mayor, Batalla de Clarines

Juan Sesé – Intento Modo VII°

José Lidón – Sonata IV, Intento a 4 Ave Maris Stella

I musicisti sono stati tutti organisti della Cappella Reale; sono presentati in ordine cronologico e gli ultimi a partire da Oxinaga hanno suonato su questo strumento, mentre i predecessori hanno avuto a disposizione altri organi rimpiazzati da questo. Il nome più noto è ovviamente Antonio da Cabezon cui è stato dedicato molto spazio con ben quattro brani incisi.

Gli altri compositori sono nondimeno interessanti e la scelta dei brani ce ne dimostra il valore, grazie anche all’impeccabile esecuzione di Gonzalez Uriol che dà prova di grande abilità e di profonda sensibilità musicale. Sono rari i dischi in cui si fondono così bene i brani incisi, l’interpretazione dei brani e l’organo. Qui siamo al non plus ultra della fusione tra musica, interprete e organo.

Il voluminoso libretto, che entra a stento nelle guide della shell, è unicamente in Spagnolo ed è particolarmente ricco di notizie sulla storia degli organi della Cappella Reale di Madrid, sui brani incisi e sugli autori. Peccato che non vi sia la disposizione fonica dell’organo, che mi è stata inviata cortesemente dall’organaro restauratore e che riporto per completezza:

ORGANO MAYOR (tercer teclado)

Registros de mano izquierda

Lleno

-Flautado 16’

-Flautado 8’

-Octava 4’

-Violon de Madera 16’

-Violon de Madera 8’

-Docena y Quincena (2’2/3’ + 2’)

-Lleno de 5 hileras

-Nazardos de 4 hileras

-Corneta Tolosana de 3 hileras

Lengüeteria interior

-Trompeta Real 8’

-Fagot de Madera 8’

-Orlo 16’

Lengüeteria exterior

-Clarin de Bajos 8’

-Chirimia 4’

-Violeta 2’

-Orlo 8’

-Viejas de Madera 16’

Registros de mano derecha

Lleno

-Flautado 16’

-Flautado 8’

-Octava 4’

-Violon de Madera 16’

-Violon de Madera 8’

-Tapadillo 4’

-Flauta dulce de Madera 2 hileras (4’)

-Docena y Quincena (2’2/3’ + 2’)

-Lleno de 5 hileras

-Nazardos de 4 hileras

-Corneta Tolosana de 3 hileras

Lengüeteria interior

-Trompeta de Madera 32’

-Trompeta Real 8’

-Fagot de Madera 8’

-Orlo 16’

Lengüeteria exterior

-Trompeta Magna 16’

-Clarin Primero 8’

-Clarin Segundo 8’

-Chirimia 4’

-Orlo 8’

-Viejas de Madera 16’

PEDAL

-Contras 16’

-Contras 8’

-Tambor y Timbal

-Temblor Suave

-Temblor Fuerte

ECOS (segundo teclado)

Registros de mano izquierda

Lleno

-Flautado 8’

-Violon de Madera 8’

-Tapadillo 4’

-Lleno de 3 hileras

-Nazardo de 3 hileras

Lengüeteria

-Trompeta Real 8’

-Bajoncillo 8’

-Imitacion Voz Umana en Ecos 8’

Registros de mano derecha

Lleno

-Flautado 8’

-Violon de Madera 8’

-Tapadillo 4’

-Flauta Traversa de Madera 8’

-Lleno de 3 hileras

-Cimbala de 4 hileras

-Corneta de 6 hileras

Lengüeteria

-Trompeta Magna 16’

-Trompeta Real 8’

-Clarin 8’

-Chirimia Alta 4’

-Imitacion Voz Umana en Ecos 8’

CADIRETA INTERIOR (primer teclado)

Registros de mano izquierda

Lleno

-Flautado Violon 8’

-Tapadillo 4’

-Quincena 2’

-lleno de 3 hileras

Lengüeteria

-Trompeta Real 8’

-Voz Humana a la Franzesa 8’

Registros de mano derecha

Lleno

-Flautado Violon 8’

-Tapadillo 4’

-Quincena 2’

-lleno de 3 hileras

-Octava de Corneta

-Corneta de 4 hileras

Lengüeteria

-Trompeta Real 8’

-Imitacion de Voz Humana en tono de Trompeta Magna 16’

-Voz Humana a la Franzesa 8’

Come si vede, si tratta di un tipico organo classico Spagnolo, con i Llenos (ripieni) e le Lengüeterias (batterie di ance) presenti su ciascuna tastiera e di cui i brani incisi danno nobile prova. Il CD è pregevolissimo ed è un vero peccato che non sia mai stato disponibile sul mercato. In conclusione, avere questo CD nella propria collezione è un vero privilegio di cui ancora una volta ringrazio mia sorella Rosanna.

Dicembre 2021

Graziano Fronzuto

Organi Storici della Cattedrale di Verona

Organista Luigi Benedetti

Coro femminile Gregoriano “in Dulci Jubilo”

Cappella Musicale della Cattedrale di Verona, direttore Alberto Turco

CD Bongiovanni GB 5043-2

Il CD di cui parleremo oggi è stato registrato in occasione dell’inaugurazione del restauro degli organi storici della Cattedrale di Verona (collocati nelle navate laterali all’altezza del presbiterio) rispettivamente un Domenico Farinati del 1909 in cassa cinquecentesca (che aveva contenuto precedentemente un organo antegnatesco) a sinistra e un Costanzo Antegnati del XVI sec. a destra nella sua cassa originale. Il restauratore è stato Barthélémy Formentelli che ha eseguito i lavori nel 2003.

Quindi si tratta di un disco di quasi venti anni fa, ma tuttora in catalogo presso la casa editrice. Il disco dà anche e soprattutto l’occasione di ascoltare Luigi Benedetti, organista di valore a lungo titolare del Grande Organo del Duomo di Milano ma che ha inciso pochissimi dischi talvolta non da solo come in questo caso.

La prima parte del CD è dedicata all’organo Antegnati e si apre con l’Exultavit cor meum per organo solo di Giovanni Gabrieli, prosegue con il Gloria in Excelsis (versetti dispari organo solo, versetti pari: Canto Gregoriano) di Giovan Battista Fasolo, la Toccata in Sol di Giovanni Gabrieli, l’Ave Maris Stella (versetti dispari Canto Gregoriano, versetti pari organo solo) di Giovan Battista Fasolo, la Canzona Francese ancora di Giovanni Gabrieli, il Magnificat Octavi Toni (versetti dispari organo solo, versetti pari: Canto Gregoriano) ancora di Giovan Battista Fasolo.

La seconda parte del CD è dedicata all’organo Farinati e inizia con i Sei Versetti per il Gloria per organo solo di Vincenzo Petrali, la cui edizione moderna è stata curata dallo stesso Benedetti per i tipi della Carrara, prosegue con l’Ora Mistica e l’Ora Gloriosa di Marco Enrico Bossi e si conclude con il Te Deum del compositore veronese Davide Begalli con i versetti dispari affidati all’organo solo e i versetti pari al coro a quattro voci della Cappella Musicale della Cattedrale di Verona diretta da Alberto Turco.

Naturalmente non sfugge l’eterogeneità dei brani incisi sebbene mitigata dal fatto di aver scelto due soli autori per la parte dedicata all’organo Antegnati e tre per quella dedicata all’organo Farinati, ma si deve tener conto che si trattava di un concerto inaugurale in cui si voleva dimostrare le capacità degli organi appena restaurati sia da soli che in accompagnamento. Sembra che la differenza di diapason e di intonazione abbiano impedito di suonare gli organi insieme (cosa che comunque avrebbe aggiunto altra carne al fuoco del già ricco arrosto del contenuto del CD). Ottima comunque la scelta di inserire brani “alternatim” con versetti affidati alternativamente al coro e all’organo secondo un’antica prassi esecutiva che ha avuto moltissimi proseliti ma che è praticamente caduta completamente in disuso nel XIX sec.

La tradizione è stata ripresa nel pregevole Te Deum di Davide Begalli, compositore locale, i cui cenni biografici si possono leggere QUI, molto noto ed apprezzato ai suoi tempi poi caduto ingiustamente nel dimenticatoio, forse anche a causa che moltissime delle sue composizioni non furono mai pubblicate.

Il CD, registrato abbastanza bene ma non ottimamente (si tratta pur sempre di una presa dal vivo), permette comunque di giudicare le caratteristiche foniche dei due organi, dato che nonostante le ingenti spese di restauro sembra che non vengano usati troppo spesso a causa della loro collocazione, tanto da indurre il Vescovado ad acquistare un piccolo organo meccanico collocato a terra vicino al coro delle normali funzioni.

L’organo Antegnati, con base 16’, con i suoi timbri cinquecenteschi, appare brillante e sufficientemente sonoro nonostante la vastità della cattedrale, merito anche del ripristino dell’intonazione operato al meglio da Formentelli; l’organo Farinati, anch’esso con base 16’ al Grand’Organo e un Espressivo particolarmente ricco, ha timbri tardoromantici molto marcati che vengono esaltati non tanto dai Versetti di Petrali (concepiti per un organo Serassiano) ma dai brani di Bossi e dal Te Deum di Davide Bigalli. Qui si deve fare un appunto all’organista che ha inserito i brani di Petrali, pur sapendo che non erano adatti all’organo, per la ragione che lui stesso li aveva revisionati e ripubblicati (li aveva incisi anche nel CD Priory “Great European Organs n.38” dedicato al Duomo di Milano e in una musicassetta Carrara insieme a brani di Filippo Capocci anch’essi revisionati e ripubblicati da lui). Insomma prezzemolo per ogni minestra servita da Benedetti, anche quando è preferibile non metterlo.

Tornando al CD, l’edizione è secondo gli elevati standard di Bongiovanni. Il libretto, in Italiano e in Inglese, è sufficientemente dettagliato e riporta la storia degli organi della cattedrale veronese nonché le rispettive disposizioni foniche. Vengono precisate anche le rispettive trasmissioni: meccanica (Antegnati) e tubolare (Farinati), ripristinata funzionalmente nel corso del restauro.

Personalmente ho trovato notevole la presenza di un coro gregoriano interamente femminile, più unico che raro, probabilmente nato per ricordare la musica corale nei monasteri femminili del Rinascimento e del Barocco, che non sfigura affatto anzi rende il disco prezioso.

In conclusione, vale la pena di avere questo CD nella propria collezione per i suoi pregi e i suoi meriti che superano largamente i difetti e le lacune.

Novembre 2021

Graziano Fronzuto

“… dalla porta delle rondini …”

“… dalla porta delle rondini …”

Omaggio a Cécile Sauvage

Tra traduzioni e improvvisazioni – CD FUG 078 anno 2017

Elena Bugini, voce recitante – Paolo Bottini, organo (organo Mutin Cavaillé-Coll del 1922 della Grande Eglise di Saint Etienne)

La poetessa Cécile Sauvage visse tra il 1883 e il 1927 ed iniziò a comporre versi dal 1913 e continuò fino alla sua morte prematura. Sposò Pierre Messiaen (che chiamava affettuosamente mon petit Pierrot) e dalla loro unione nacque il grandissimo musicista Olivier.

Il CD è dal contenuto insolito: ci propone una serie di poesie della Sauvage tradotte e recitate da Elena Bugini alternate da improvvisazioni “ad hoc” del marito Paolo Bottini.

Le poesie sono le seguenti: Capretta delle basse Alpi di Francia, Bellezza di contrasti e intensità, Un raggio di gioia sul cuore una catenella di fiori alla caviglia, Fiori sparpagliati, Come un giglio al mattino, Dalla porta delle rondini, Preghiera della sera, Nulla più che musica un grido d’amore nel deserto, Inno a Cibele, Ricamo d’uccelli biondi, La piana e l’aurora, Il cavaliere rosa, Il momento della morte.

I testi sono riportati nel ricco libretto, in Italiano e in Francese (che per ricchezza di contenuti ha costretto l’editore ad usare caratteri molto piccoli, a discapito della leggibilità) curato da Elena Bugini con il contributo di Alessandra Gennari per la grafica della copertina.

All’ascolto spiccano le doti di recitazione della Bugini e quelle di improvvisatore del Bottini, entrambi ben affiatati e calati nei testi. Dal punto di vista musicale, si distinguono le capacità descrittive dell’organista in uno stile vagamente impressionista francese che ben si sposa con l’epoca della poetessa e che ci porta idealmente negli anni a cavallo tra XIX e XX sec.

Il CD riesce a mantenere l’ambiziosa premessa/promessa di rendere omaggio con parole e musica all’arte poetica della madre di Olivier Messiaen e va detto che gli interpreti ci riescono molto bene.

L’organo è utilizzato per dettagli sonori ed effetti timbrici e mai per masse sonore. Spiccano i suoi bellissimi timbri tardoromantici, ma l’interprete non usa mai un F o un FF che avrebbero senz’altro mostrato la potenza dello strumento ma sarebbero stati in contrasto con i versi che egli intende descrivere.

Complessivamente, il CD mi ha impressionato ed anche sorpreso molto profondamente: si tratta di una vera rarità che consiglio a tutti gli amanti della poesia e della musica specie di quelle a cavallo tra XIX e XX sec.

Maggio 2020, Graziano Fronzuto

(Recensione ripubblicata il 5 ottobre 2021)

Matteo Iannone – Musiche per Organo eseguite da Paolo Bottini

Matteo Iannone
Musiche per Organo

Paolo Bottini all’organo Mascioni (1950) del Santuario di Pompei
Fugatto FUG 081

 

 

Matteo Iannone è stata un’importante figura musicale dell’Italia centro-meridionale; dal 1985 al 2006 è stato organista della Basilica Santuario della Beata Maria Vergine del Rosario di Pompei per il cui organo e per il cui coro ha composto un imponente numero di opere musicali. Questo CD contiene 32 brevi brani per organo che consentono la piena conoscenza delle varietà timbriche dell’organo Mascioni per il quale sono state concepite. La brevità non deve indurre a pensare ad una ispirazione rapsodica e frammentaria ma all’uso liturgico cui queste musiche erano destinate, nei brevi interludi concessi all’organo nelle celebrazioni svolte nella Basilica.

L’interprete, Paolo Bottini, forte della sua esperienza della musica tonale del XX sec. ed in particolare di quella di Federico Caudana, riesce a coinvolgere bene l’ascoltatore nell’accostarsi a questo repertorio, tonale ma con raffinati cromatismi, fatto di brevi pezzi molto caratteristici e che sfruttano l’intera gamma sonora dello strumento, incluso il “corpo di canne in cupola” e le campane tubulari che lo contraddistinguono.

I brani coinvolgono con il loro fluire tranquillo e meditativo, ispirato all’acustica della Basilica. I bei timbri sinfonici dell’organo esaltano le interpretazioni di Paolo Bottini che legge queste pagine con profonda attenzione e con estrema professionalità, unita alla sua consueta sensibilità di interprete.

Il CD è destinato al mercato Italiano come dimostra il libretto unicamente nella nostra lingua dove vengono descritti alcuni dei brani incisi, la biografia dell’autore e quella dell’interprete, con un’ampia parte destinata alla storia e alla descrizione dell’organo, curata da chi scrive che ha avuto modo di suonare ed apprezzare l’organo sin dal lontano 1987 con l’organista storico della Basilica fra’ Nicolino Sicignano (1907 – 1990) che aveva suonato l’originale organo Inzoli (trasferito nella Cappella dell’Istituto Beato Bartolo Longo) e lo stesso organo reintonato alla tedesca da E.F.Walcker negli anni ’30 del XX sec. nonché l’attuale organo Mascioni progettato da Fernando Germani e Vincenzo Mascioni.

I bei fondi e le bellissime ancie emergono in tutto il loro fulgore; anche i ripieni, possenti, si fanno sentire e ben si adattano ai brani proposti.

Complessivamente il CD è di piacevolissimo ascolto e permette di apprezzare un grande organo che purtroppo è oggi sostanzialmente inutilizzato sostituito nell’uso liturgico da un elettrofono sin dal 1993 e successivamente da un piccolo organo “ibrido” collocato nella crociera, come ha avuto modo di rendersi conto chiunque abbia ascoltato in TV la Messa spesso trasmessa dalla Basilica. E ciò è un vero peccato perché nonostante le proporzioni gigantesche dell’organo la cantoria che lo sorregge può contenere un grande gruppo corale atto ad accompagnare qualsiasi Messa magari proprio con musiche di Iannone che rischiano di finire nel dimenticatoio proprio nel luogo dove sono state concepite.

E ciò proprio con l’uscita di questo CD dedicato alla sua Arte che purtroppo è stato pubblicato postumo a causa dell’improvvisa scomparsa dell’autore nell’aprile 2020.

Maggio 2020

Graziano Fronzuto

 

 

GRAZIANO FRONZUTO – OPERE PER ORGANO RECENSIONE DEL MAESTRO AGOSTINO RAFF

Caro Maestro Graziano Fronzuto

Come volevasi dimostrare

Sono stravolto dalla grandezza poeticamente assertiva della sua personalità di Autore… Non c’è frase o inciso o scorcio del tessuto musicale che non siano qui espressione di un marcato e libero temperamento inventivo.

Il suo è un Caso (notare la maiuscola) che si divide assai curiosamente in due identità non comunicanti: una, di affabile semplicità che ama esprimersi come esecutore in repertori di routine (pur toccando Haydn o Rheinberger) arando territori sicuri per compiacere un pubblico semplice e affezionato… l’altra, nascosta e terribile (o minacciosa) per vastità e libertà creativa che – svelata – troverebbe diffidente quello stesso pubblico semplice che lei ha inteso coltivare (sto evidenziando un meccanismo pleonastico: nessuno scandalo).

Divertente dunque che nei concerti Graziano Fronzuto non abbia mai proposto firme come Hindemith, Messiaen, Guillou, o, che so, un Tournemire un Andriessen un Peeters ecc., o compositori viventi che per evocare tracciati non consueti potrebbero considerarsi suoi compagni spirituali.

Ciò illumina quanto pudore/amor proprio, quanto riserbo/solitudine costituiscano la sua (ripeto) seconda personalità nascosta, divisa dal mondo contingente.

Circa le strutture di questa musica ardua e politonale che orbita intorno a baricentri sempre ipotizzati e mai categorici, non posso aver parola, come non ne ha l’autodidatta di corto respiro, ma sento unicamente una grandezza, un’originalità non collocabili e non schedabili. Anche dentro le storiche categorie di Fuga o Passacaglia (grandiosa questa sua su quattro note che subito si predilige nel panorama del CD in quanto perentoria, melodica, da cult, in alcune variazione) lei contrabbanda l’intensa e urgente attualità di un pensiero musicale critico, irrequieto, dinamico, globalmente definibile come ‘drammatico’.

Doveroso infine riconoscere la dedizione dell’organista Paolo Bottini all’approfondimento del lessico, su un Mascioni – manco a dirlo – a gamma postmoderna sostenibile.

DICEMBRE 2019 – AGOSTINO RAFF