da Graziano Fronzuto | 21 Ott, 2024 | ebook
RILIEVI d’ORGANO
IL PIU’ GRANDE ORGANO DA CHIESA DEL MONDO
Nella Cattedrale di Passau
DomOrganist Walther R.Schuster
CD Motette 10601
In Germania esistono numerosi RiesenOrgeln (organi giganti) costruiti nel XX sec., tra questi spicca
quello del Duomo di Passavia, che è il più grande di tutti ed è il più grande organo collocato in una
chiesa aperta al culto nel mondo. Articolato in più corpi, è stato costruito nel 1933 e conta oltre
17000 canne azionate da più consolles per ciascuno dei corpi e da una consolle principale a 5
manuali collocata in cantoria sopra l’ingresso principale. Più volte revisionato è oggi tenuto in
manutenzione da una ditta di Passavia.
Per far ascoltare questo strumento, l’organista titolare Walther R. Schuster ha scelto innanzitutto
Georg Muffat che fu organista di questa cattedrale (ovviamente c’era un altro strumento, che già
all’epoca era molto grande) e precisamente la Toccata Octava dall’Apparatus Musicus Organisticus
che fa il suo bell’effetto col corpo principale dello strumento.
Segue una lunga improvvisazione libera articolata in Toccata, Trio e Fuga con la quale Schuster dà
ampia prova delle sue capacità improvvisative e fa ascoltare le infinite possibilità timbriche
dell’organo dai PPP del CronWerk (organo corona, collocato nel sottotetto al centro della navata e
che diffonde il suo suono da una finestratura a rosone) al Volles Werk (Tutti) i cui si ode l’intera
potenza dell’organo.
Segue poi la Seconda Sonata in Re minore op. 60 di Max Reger, articolata in Improvvisazione,
Invocazione, Introduzione e Fuga, ricca di cromatismi e di nouances che solo un RiesenOrgel piò
riprodurre come li voleva l’Autore. Qui Schuster dà ampia dimostrazione del suo virtuosismo e
della padronanza dello strumento, con i continui crescendo e diminuendo, accelerando e
decelerando che arricchiscono il pezzo secondo la volontà dell’Autore.
Il libretto è integralmente in Tedesco; parla di Passavia, città dei tre fiumi, del suo Duomo e
dell’organo il cui corpo principale è contenuto nella magnifica cassa settecentesca. Viene poi
riportata in caratteri minuscoli ma integralmente la disposizione fonica dello strumento e il
curriculum dell’organista. Ritengo assolutamente indispensabile per qualsiasi collezionista avere
un CD registrato a Passavia. L’organo da chiesa più grande del mondo merita ampio spazio e
questo CD se ne prende a sufficienza.
N.d.R.: Tratto dal libro “Rilievi d’Organo. 54 Studi del M° Graziano Fronzuto – Cap. VI – pagg. 21 –
22; per avere l’opera completa scrivere all’indirizzo mail: info@liberexit.it
da Graziano Fronzuto | 2 Feb, 2024 | Musica
Sonntagberg – l’organo della Basilica
Kurt Neuhauser all’organo Franz Xaver Christoph (1776)
CD ORF 305
La Basilica di Sonntagberg è di antiche origini, ma fu radicalmente trasformata nel XVIII sec. adattandola al gusto barocco imperante. Nel corso dei lavori, Franz Xaver Christoph fu incaricato di costruire l’organo sulla cantoria sopra l’ingresso principale, dotato di 25 registri distribuiti su due manuali e pedale tutti con prima ottava ‘corta’; l’organo possiede tre registri ad ancia al pedale, ma nessuno ai manuali, i quali sono di 8, 5’1/3’, 4’ per ottenere l’effetto di ancia 16’.
Il CD contiene un repertorio particolarmente ricco: si comincia con Georg Muffat (1653-1705), Toccata decima; si prosegue con Johann Pachelbel, quattro versetti sul Magnificat; Johann Caspar Ferdinand Fischer, Ciaccoha in Sol maggiore; Franz Anton Maichelbek, Sonata Terza; P. Theodor Grûnberger, Rondo per l’Offertorio e Un pezzo in Eco con Trasformazione; Carl Philipp Emanuel Bach, Sonata in Fa maggiore in tre movimenti Wq 70/3; P. Gregor Schreyer, Pastorale; Leopold Mozart e Johann Ernst Eberlin, “La mattina e il crepuscolo”; Alessandro Scarlatti, Toccata XI in La maggiore.
Il brano “La mattina e il crepuscolo” si articola in 12 brevi versetti scritti dall’uno e dall’altro autore: Aria [E], Il Carnevale [M], Adagio-Cantabile-Grazioso [E], Minuetto [E], Minuetto Pastorello [M], Scherzo [M], Minuetto [M], Aria [E], La caccia [M], Minuetto [M], Minuetto [E], Ninnananna [E]; ciascun brano costituisce una traccia a sé stante.
All’ascolto, il CD risulta piacevole innanzitutto per la bellezza dei timbri dell’organo, che possiede fondi ben intonati e poderose Misture, sapientemente utilizzati da Neuhauser nel corso dei vari brani. Purtroppo però si attiene troppo al metronomo: ruba un pochetto qua e là ma per il resto non va mai al di là del ritmo metronomico. E ciò comporta una certa noia nei brani più lunghi (la Sonata di C.Ph.Em.Bach e le variazioni di cui è costituita la Sonata Terza di F.A.Maichelbek) che avrebbero meritato qualche frizzo in più.
I brani de “La mattina e il crepuscolo” vengono interpretati con il giusto pathos classico protoromantico, e la loro brevità li rende piacevoli perché si cambiano in continuazione tastiere e registri e in più ci sono accelerati e rallentati che anche se non costituiscono un vero e proprio rubato ci sono piuttosto vicini.
Discorso a parte merita la Toccata XI in La maggiore di Alessandro Scarlatti, vero “corpo estraneo” tra tanta teutonica ricchezza di brani. Neuhauser la affronta con i registri giusti per l’organo utilizzato, ma non si concede il lusso di rubare quel tanto che il pezzo consente (cfr. la mia interpretazione sull’organo Giuseppe de Martino della SS. Annunziata di Gaeta, detto non a caso “organo di Alessandro Scarlatti”); certo, aggiunge abbellimenti e passa da una tastiera all’altra con disinvoltura (Alessandro Scarlatti aveva a disposizione organi ad una sola tastiera, ma con un buon registrante poteva cambiare timbriche a volontà), ma nel complesso l’interpretazione non convince, come non convince la fuga finale dove il tema viene suonato tutto staccato e non staccato-legato-staccato come richiederebbe lo spartito. Inoltre non utilizza mai la Pedaliera, che invece sarebbe stato più opportuno usarla per sottolineare le cadenze del brano e soprattutto il finale di esso.
Il libretto, tutto in tedesco, ha in copertina un dettaglio della facciata dell’organo, l’elenco dei brani traccia per traccia (sono in tutto 26), cenni sui brani eseguiti, segue una foto dell’esterno della basilica e della facciata dell’organo entrambe in bianco e nero, la storia dell’organo e la disposizione fonica, il curriculum dell’organista e una sua foto alla consolle dell’organo, in bianco e nero, in quarta di copertina c’è la foto a colori della consolle da cui si evince la prima ottava ‘corta’ di manuali e pedali, l’amplissimo leggio e i registri a tirante a pomello ai lati dei manuali.
Mancano cenni sulla presa del suono, che risulta ottima, e che esalta i timbri dell’organo. Consiglio il CD agli amanti della musica barocca tedesca del XVIII sec. e -data la presenza di un brano di Alessandro Scarlatti- anche agli amanti della musica barocca italiana dello stesso periodo.
Febbraio 2024
Graziano Fronzuto
da Graziano Fronzuto | 6 Ott, 2023 | Musica
NANCY – L’organo della chiesa di San Sebastiano
Louis Vierne – Sinfonie 3 e 6
Bruno Mathieu
All’organo Dalstein-Haerpfer della chiesa di San Sebastiano a Nancy
CD Naxos “The Organ Encyclopedia” 8.553524
Nancy è una città piuttosto importante della Francia dell’Est, è nota per il suo impianto planimetrico improntato dall’edilizia barocca, che rimodernò la città al tempo in cui vi era duca Stanislao Leczinsky, spodestato re della Polonia e che venne ristorato dalla perdita del trono col ducato di Nancy. Fra le piazze importanti della città c’è la piazza del Mercato, tuttora con questa funzione, su cui si affaccia la chiesa di San Sebastiano.
L’organo di questa chiesa è stato scelto da Bruno Mathieu per l’incisione delle Sinfonie 3 e 6 di Louis Vierne. Si tratta di due opere monumentali, articolate in cinque movimenti ciascuna e ci mostrano Vierne nel suo periodo di massimo splendore (la 3^) e dell’alta maturità (la 6^, che è anche l’ultima Sinfonia per Organo scritta dall’Autore).
La Sinfonia n.3 op. 28 in Fa # minore è stata scritta nel 1911 e dedicata “all’allievo e caro amico Marcel Dupré” che certamente si sarà sentito onorato della dedica di un pezzo tanto difficile quanto bello; si articola in Allegro maestoso, Cantilena, Intermezzo, Adagio, Finale con continui crescendo e diminuendo, forte e piano ed ogni altro possibile contrasto che Mathieu rende molto bene anche se un po’ di rubato in più oltre a quello che c’è non avrebbe guastato.
La Sinfonia n.6 op. 59 in Si minore è stata scritta nell’estate 1930 in un soggiorno sul Mediterraneo (a Mentone) del Maestro e fu suonata per la prima volta a Nôtre-Dame a Parigi dall’allievo di Vierne Maurice Duruflé e dedicata all’organista Nuovayorkese Lynwood Farnam, noto virtuoso ed amico dell’Autore. Si articola in Introduzione e Allegro, Aria, Scherzo, Adagio, Finale e come si vede l’articolazione dei movimenti è affine a quella della 3^ Sinfonia. Qui i contrasti sono portati alle estreme conseguenze ma sono nel complesso all’ascolto più dolci di quelli della 3^ Sinfonia; qui Mathieu utilizza di più e meglio il rubato e non si potrebbe chiedere di meglio.
Il libretto è in Inglese, Tedesco e Francese e riporta una biografia di Vierne, note critiche su ciascuna delle Sinfonie, la disposizione fonica dell’organo e un breve curriculum dell’organista (in Inglese e Francese, in Tedesco non c’è). Purtroppo non c’è la foto dell’organo che pure ha una notevole cassa monumentale degna di figurare in copertina, dove invece troviamo un dipinto della facciata della chiesa sul prospiciente mercato.
L’organista misura assai bene i registri per ogni pezzo (avendo a disposizione un organo 46/III), pur rispettando le puntuali prescrizioni di Vierne, che aiutano fino a un certo punto (non dimentichiamoci che Vierne aveva a disposizione l’organo Cavaillé-Coll di Nỗtre-Dame di Parigi con oltre 110 registri distribuiti su 5 manuali e pedaliera) ma sono indispensabili per suonare bene i suoi brani.
Così si odono i bellissimi Fondi 8’ dell’organo, le sue ance, le sue misture, i passaggi da PPP a FFF e viceversa che caratterizzano alcuni brani, si percepisce anche l’atmosfera idillica e sognante della Cantilena e dell’Aria i progressivi crescendo fino agli FFF dei Finali.
In conclusione, il CD è veramente godibile e -anche se un po’ di “rubato” in più non avrebbe guastato- e offre un’ampia panoramica sul Vierne “maggiore” delle Sinfonie. Consigliato a chi ama Vierne (e sono molti) e la musica francese a cavallo tra il XIX e il XX sec.
Ottobre 2023
Graziano Fronzuto
da Graziano Fronzuto | 8 Set, 2023 | Musica
Vienna – VotivKirche
Johannes Lenius
CD della Parrocchia della VotivKirche
La VotivKirche (chiesa Votiva) è un imponente edificio neogotico costruito su progetto di Heinrich von Ferstel sul Ring (anello), lungo viale che circonda Vienna e che sorse sul posto delle mura demolite per la loro sopravvenuta inutilità e per consentire l’allargamento della città. Fu costruita per iniziativa dell’arciduca Massimiliano d’Asburgo (che fece una corposa donazione, il resto venne raccolto a seguito di sottoscrizione popolare) a partire dal 1856 come voto per l’incolumità del fratello, l’imperatore Francesco Giuseppe, a seguito di un attentato subito ad opera di un indipendentista ungherese. La chiesa, a croce latina, è sovrastata da due imponenti campanili che spiccano per la loro altezza e per la loro leggerezza dovuta ai trafori gotici che ne impreziosiscono la parte alta e le guglie.
L’organo, posto sulla cantoria sopra l’ingresso principale, fu costruito da Eberhard Philipp Walcker di cui costituisce l’op. 306, collaudato nel 1878 da una commissione composta dai più rinomati organisti tedeschi ed austriaci del tempo: Anton Bruckner, Johannes Brahms, Joseph Gabriel von Rheinberger, è composto da 61 registri su 3 manuali e pedaliera con una poderosa batteria di ance che comprende anche un Cornettino 2’ al Grand’Organo. Lo strumento è stato restaurato da Klais nel 1996 rispettando la struttura fonica e meccanica (con leva Barker) originali.
Il CD è in vendita in chiesa: c’è un distributore automatico simile a quelli per bibite che contiene oggetti commemorativi della chiesa: la guida (in Tedesco, Inglese, Francese), cartoline varie dell’esterno e dell’interno, oggetti sacri di vario genere (Rosari, statuette votive ecc.) ed anche questo CD. Inseriti i 15 Euro necessari, una vite senza fine estrae un CD e lo fa cadere nel cassetto raccoglitore posto in basso alla macchina, come se si trattasse di un’aranciata o di un succo di frutta.
Il contenuto è assai vario: si comincia con Johann Sebastian Bach: Toccata e Fuga in Re minore BWV 565 (specchietto per le allodole per tutti gli appassionati di musica che si approcciano all’organo per la prima volta); si prosegue con Felix Mendelssohn: Sonata per organo n.2 Op. 65 n.2; Franz Liszt: “Ave Maria”; César Franck: Preludio, Fuga e Variazione op.18; Johannes Brahms Corali dall’op.122: “Herzlebster Jesu”, “O wie selig seid ihr doch”, “O Welt, ich muβt dich lassen”, “Herzlich tut mich verlangen”; si conclude con Anton Bruckner: Preludio in Do maggiore “Preludio di Perger”, Introduzione e Fuga in Do minore.
Iniziare con la Toccata e Fuga in Re minore BWV 565 di Bach è tipico di molti CD-souvenir come questo, e anche se l’organo è tardoromantico il pezzo non sfigura, merito dell’interpretazione di Lenius e soprattutto della formidabile intonazione che E.F.Walcker ha saputo dare allo strumento. Spiccano le misture, notevolissime per bellezza e cristallinità, ma spiccano anche i Fondi, soprattutto quelli di 8’, che insieme ai Flauti di 4’ e di 2’ rendono il pezzo brillante e ben degno di figurare sul CD.
Più adeguata all’organo la Sonata Op.65 n.2 di Felix Mendelssohn, in cui Lenius sfrutta le combinazioni di registri più varie e più adeguate all’organo, che brilla in tutto il suo splendore, soprattutto nella Fuga finale. L’Ave Maria di Liszt è un pezzo relativamente lungo (oltre 7 minuti) in cui l’interprete gioca tutte le sue carte nella bellezza dei timbri dell’organo. Adattata all’organo, di intonazione tedesca, la composizione di César Franck riesce un po’ meno bene anche se i flauti sono veramente belli e convincenti; anche la Fuga centrale, con i suoi passi in FF, rende giustizia alle misture dell’organo. I quattro corali di Brahms lasciano ampia libertà all’interprete che sceglie i giusti registri e i giusti cambi di tastiera, evidenziando ancora una volta la bellezza dei timbri dello strumento. Particolarmente adatti all’organo, i brani di Bruckner che -lo ricordo- fu uno dei collaudatori dello strumento, che vengono eseguiti con maestria impeccabile e impeccabilmente resi dall’organo con i suoi timbri tardoromantici tedeschi di indubbia bellezza.
Il libretto, solo in Tedesco, ha in copertina la foto dell’organo e ha all’interno la storia dell’organo e del suo restauro, una dissertazione sulla funzione dell’organo in chiesa, e le note critiche sui brani incisi e sugli autori; segue un sommario di quanto scritto in Tedesco in Inglese, un testo molto più breve. C’è una foto in b/n dell’interprete e il suo curriculum, la disposizione fonica dell’organo e le informazioni tecniche sulla registrazione e sull’incisione.
Raccomandato a tutti i cultori degli organi di E.F.Walcker e agli amanti della musica del XIX sec. suonata su organi coevi tedeschi.
Settembre 2023
Graziano Fronzuto
da Graziano Fronzuto | 8 Set, 2023 | Musica
Berlino – Kaiser Wilhelm Gedἅchtnis Kirche
Hans-Martin Lehning
CD Mitra Digital 16212
La Kaiser Wilhelm Gedἅchtnis Kirche (chiesa commemorativa per l’imperatore Guglielmo I) fu costruita in stile neoromanico nel 1890 per volontà di Guglielmo II ed era un edificio a croce latina contraddistinto da un alto campanile con guglia in facciata. Questo campanile e poco altro è ciò che resta della chiesa originaria dopo i bombardamenti della 2^ Guerra Mondiale. Negli anni ’60 del XX sec. si decise di ricostruirla ma in stile moderno, all’interno del perimetro della chiesa distrutta. Il nuovo edificio si contraddistingue per un alta torre in cristallo (pare un grattacielo) che però non è più alta della guglia originaria che la sovrasta.
All’interno c’è un organo moderno, poggiato su un alto basamento su una cantoria, costruito da Schuke nel 1962 (62/IV) utilizzato per questa incisione. Il repertorio scelto da Lehning è alquanto insolito. Si comincia con Johann Sebastian Bach: Fantasia sopra “Komm heiliger Geist, Herre Gott” BWV 651, “Erbarm dich mein, o Herre Gott” BWV 731 (corale da una Cantata di Dietrich Buxtehude BuxWV Anh. 19), Canzona in re minore BWV 588; si prosegue inaspettatamente con Oreste Ravanello: Tema e Variazioni in Si minore; si prosegue ancora con Max Reger: Canzone in Mi b maggiore dall’op 65, Fantasia sul Corale “Alle Menschen mὒssen sterben” Op 52 n.1; si conclude con Aribert Reimann, compositore tedesco nato nel 1936, “Dialog I”.
Lehning, iniziando con tre pezzi di Bach, forza l’organo e anche se le sue interpretazioni sono degne di nota per scelta dei registri e dei cambi di tastiera per non parlare del giusto “pathos”, l’intonazione novecentesca dell’organo non lo aiuta anzi forse lo ostacola. Basti fare il confronto con gli altri brani incisi.
Per Reger l’organista sceglie i giusti registri, le giuste nouances di piano e forte, i crescendi ed i diminuendi ed anche un po’ di rubato, che non guasta mai in questo repertorio. La Fantasia in particolare è eseguita molto correttamente, con tutti i crismi di chi vuol suonare Reger come si deve e ci riesce, dai PPP ai FFF a tutte le volte in cui Reger prescrive crescendi e diminuendi.
Per Reimann l’organista fa uno sforzo in più: rendere comunicativo un brano che sulla carta non lo è; pur restando fedele in linea generale allo spartito, si prende qualche libertà che rendono il brano meno duro all’ascolto di quanto si possa immaginare.
Discorso a parte merita il Tema e Variazioni del nostrano Oreste Ravanello. Il monumentale brano viene approcciato con il giusto pathos, con i giusti cambi di registro e di tastiera, con i giusti rubati e con una visione d’insieme memorabile. Fantastico l’impiego delle Trombe Spagnole del Grand’Organo nella variazione con biscrome puntate. Nel complesso questo brano merita da solo l’acquisto del disco con le sue poderose variazioni che alternano l’allegro al malinconico, il Piano con il Forte, il veloce con il lento, una goduria per le orecchie dell’appassionato.
Il libretto, esclusivamente in Tedesco, riporta in copertina la foto dell’organo (che si sviluppa in orizzontale, mentre la chiesa come abbiamo detto si sviluppa in verticale) all’interno note sui pezzi incisi, la descrizione e la disposizione fonica dell’organo, la foto in b/n dell’organista e il suo curriculum.
In conclusione il CD per quanto dal contenuto insolito merita l’acquisto soprattutto per i brani del XX sec. ma anche gli appassionati di Bach avranno il loro meritato ascolto.
Settembre 2023
Graziano Fronzuto