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Paolo Bottini esegue le Sonate di G.B.Pescetti

Giovanni Battista Pescetti (1704-1766)

Complete Keyboard Music

Paolo Bottini

Organo costruito da Pietro Nacchini (1750) della Basilica di San Giorgio Maggiore a Venezia

Clavicembalo costruito da Daniele Giani

Organo costruito da Pietro Nacchini (1743) della Chiesa di San Cassiano Martire a Venezia

CD doppio Brilliant Classic

Un nuovo prezioso cofanetto si viene ad aggiungere alla mia collezione. Questo è particolarmente interessante, visto che contiene distribuita su due CD l’opera omnia per tastiera di Giovanni Battista Pescetti (Venezia, 1704-1766) magistralmente eseguita da Paolo Bottini.

Il primo CD contiene 9 delle dieci sonate per Gravicembalo stampate a Londra nel 1739 eseguite all’organo Nacchini (1750) di San Giorgio Maggiore a Venezia; il secondo CD contiene la decima sonata della raccolta eseguita sul clavicembalo dell’auditorium della Casa Organaria Giani di Corte de’ Frari poi contiene la raccolta delle 6 sonate per clavicembalo e le quattro sonate rinvenute e pubblicate nel XX sec da Sandro dalla Libera eseguite all’organo Nacchini (1743) di San Cassiano sempre a Venezia.

La destinazione cembalistica delle sonate è autografa così come l’indicazione “gravicembalo” sta ad indicare un cembalo la cui tastiera è estesa oltre le normali quattro ottave Do1-Do5 spingendosi fino al Fa-1 e al Fa5. All’epoca del Pescetti quasi tutti gli organi avevano estensione di quattro ottave Do1-Do5 con prima ottava “corta” che quindi rendono impossibile l’esecuzione delle Sonate dell’Autore volendo interpretare la dizione clavicembalo nella più ampia eccezione di tastiera (come fanno i Tedeschi col termine klavier). Tuttavia esistono rari organi, tuttora restaurati e ben conservati, con estensione paragonabile a quella del Gravicembalo. E’ questo il caso dei due organi Nacchini scelti dall’interprete, che hanno tastiere estese dal Fa-1 al Fa5 rendendo possibile l’esecuzione del repertorio gravicembalistico.

L’effetto è stupefacente soprattutto nelle sonate in tonalità minore e nei passaggi imitativi, resi con grande gusto e con un’efficace scelta dei registri che non fa rimpiangere la destinazione autografa del clavicembalo, anzi spesso fa pensare alle maggiori capacità timbriche dell’organo rispetto allo strumento di destinazione.

Le sonate sono tutte tripartite (in tre movimenti) ad eccezione delle quattro della raccolta di Sandro dalla Libera, in un movimento solo ciascuna. Ciò precorre indubbiamente la Sonata del periodo Classico e i massimi esponenti di questo tipo di composizione (Clementi, Mozart, Haydn, Beethoven ecc.) e rende ancor più interessante l’ascolto. Peccato che solo una Sonata sia stata eseguita sul clavicembalo, forse sarebbe stato meglio destinare a tale strumento altre 3-4 Sonate nel cofanetto.

Il cofanetto si completa con un esauriente libretto con testo solo in Inglese completo delle foto e della descrizione degli organi (in Italiano). La qualità dell’incisione si giova della perizia tecnica di Federico Savio, mago delle registrazioni anche in ambienti acusticamente difficili come la palladiana Basilica di San Giorgio con le sue ampie cupole la cui acustica è particolarmente ardua.

In conclusione si tratta di un cofanetto particolarmente riuscito che soddisferà l’udito degli appassionati come sempre avviene con le esecuzioni di Paolo Bottini, qui in particolare stato di grazia quasi che il repertorio gli sia più congeniale di tutto il vastissimo repertorio che può vantare. Una freccia che ha centrato particolarmente il bersaglio si aggiunge alle già numerose frecce del suo ammirabile arco.

Maggio 2017

Graziano Fronzuto

“… dalla porta delle rondini …”

“… dalla porta delle rondini …”

Omaggio a Cécile Sauvage

Tra traduzioni e improvvisazioni – CD FUG 078 anno 2017

Elena Bugini, voce recitante – Paolo Bottini, organo (organo Mutin Cavaillé-Coll del 1922 della Grande Eglise di Saint Etienne)

La poetessa Cécile Sauvage visse tra il 1883 e il 1927 ed iniziò a comporre versi dal 1913 e continuò fino alla sua morte prematura. Sposò Pierre Messiaen (che chiamava affettuosamente mon petit Pierrot) e dalla loro unione nacque il grandissimo musicista Olivier.

Il CD è dal contenuto insolito: ci propone una serie di poesie della Sauvage tradotte e recitate da Elena Bugini alternate da improvvisazioni “ad hoc” del marito Paolo Bottini.

Le poesie sono le seguenti: Capretta delle basse Alpi di Francia, Bellezza di contrasti e intensità, Un raggio di gioia sul cuore una catenella di fiori alla caviglia, Fiori sparpagliati, Come un giglio al mattino, Dalla porta delle rondini, Preghiera della sera, Nulla più che musica un grido d’amore nel deserto, Inno a Cibele, Ricamo d’uccelli biondi, La piana e l’aurora, Il cavaliere rosa, Il momento della morte.

I testi sono riportati nel ricco libretto, in Italiano e in Francese (che per ricchezza di contenuti ha costretto l’editore ad usare caratteri molto piccoli, a discapito della leggibilità) curato da Elena Bugini con il contributo di Alessandra Gennari per la grafica della copertina.

All’ascolto spiccano le doti di recitazione della Bugini e quelle di improvvisatore del Bottini, entrambi ben affiatati e calati nei testi. Dal punto di vista musicale, si distinguono le capacità descrittive dell’organista in uno stile vagamente impressionista francese che ben si sposa con l’epoca della poetessa e che ci porta idealmente negli anni a cavallo tra XIX e XX sec.

Il CD riesce a mantenere l’ambiziosa premessa/promessa di rendere omaggio con parole e musica all’arte poetica della madre di Olivier Messiaen e va detto che gli interpreti ci riescono molto bene.

L’organo è utilizzato per dettagli sonori ed effetti timbrici e mai per masse sonore. Spiccano i suoi bellissimi timbri tardoromantici, ma l’interprete non usa mai un F o un FF che avrebbero senz’altro mostrato la potenza dello strumento ma sarebbero stati in contrasto con i versi che egli intende descrivere.

Complessivamente, il CD mi ha impressionato ed anche sorpreso molto profondamente: si tratta di una vera rarità che consiglio a tutti gli amanti della poesia e della musica specie di quelle a cavallo tra XIX e XX sec.

Maggio 2020, Graziano Fronzuto

(Recensione ripubblicata il 5 ottobre 2021)

Matteo Iannone – Musiche per Organo eseguite da Paolo Bottini

Matteo Iannone
Musiche per Organo

Paolo Bottini all’organo Mascioni (1950) del Santuario di Pompei
Fugatto FUG 081

 

 

Matteo Iannone è stata un’importante figura musicale dell’Italia centro-meridionale; dal 1985 al 2006 è stato organista della Basilica Santuario della Beata Maria Vergine del Rosario di Pompei per il cui organo e per il cui coro ha composto un imponente numero di opere musicali. Questo CD contiene 32 brevi brani per organo che consentono la piena conoscenza delle varietà timbriche dell’organo Mascioni per il quale sono state concepite. La brevità non deve indurre a pensare ad una ispirazione rapsodica e frammentaria ma all’uso liturgico cui queste musiche erano destinate, nei brevi interludi concessi all’organo nelle celebrazioni svolte nella Basilica.

L’interprete, Paolo Bottini, forte della sua esperienza della musica tonale del XX sec. ed in particolare di quella di Federico Caudana, riesce a coinvolgere bene l’ascoltatore nell’accostarsi a questo repertorio, tonale ma con raffinati cromatismi, fatto di brevi pezzi molto caratteristici e che sfruttano l’intera gamma sonora dello strumento, incluso il “corpo di canne in cupola” e le campane tubulari che lo contraddistinguono.

I brani coinvolgono con il loro fluire tranquillo e meditativo, ispirato all’acustica della Basilica. I bei timbri sinfonici dell’organo esaltano le interpretazioni di Paolo Bottini che legge queste pagine con profonda attenzione e con estrema professionalità, unita alla sua consueta sensibilità di interprete.

Il CD è destinato al mercato Italiano come dimostra il libretto unicamente nella nostra lingua dove vengono descritti alcuni dei brani incisi, la biografia dell’autore e quella dell’interprete, con un’ampia parte destinata alla storia e alla descrizione dell’organo, curata da chi scrive che ha avuto modo di suonare ed apprezzare l’organo sin dal lontano 1987 con l’organista storico della Basilica fra’ Nicolino Sicignano (1907 – 1990) che aveva suonato l’originale organo Inzoli (trasferito nella Cappella dell’Istituto Beato Bartolo Longo) e lo stesso organo reintonato alla tedesca da E.F.Walcker negli anni ’30 del XX sec. nonché l’attuale organo Mascioni progettato da Fernando Germani e Vincenzo Mascioni.

I bei fondi e le bellissime ancie emergono in tutto il loro fulgore; anche i ripieni, possenti, si fanno sentire e ben si adattano ai brani proposti.

Complessivamente il CD è di piacevolissimo ascolto e permette di apprezzare un grande organo che purtroppo è oggi sostanzialmente inutilizzato sostituito nell’uso liturgico da un elettrofono sin dal 1993 e successivamente da un piccolo organo “ibrido” collocato nella crociera, come ha avuto modo di rendersi conto chiunque abbia ascoltato in TV la Messa spesso trasmessa dalla Basilica. E ciò è un vero peccato perché nonostante le proporzioni gigantesche dell’organo la cantoria che lo sorregge può contenere un grande gruppo corale atto ad accompagnare qualsiasi Messa magari proprio con musiche di Iannone che rischiano di finire nel dimenticatoio proprio nel luogo dove sono state concepite.

E ciò proprio con l’uscita di questo CD dedicato alla sua Arte che purtroppo è stato pubblicato postumo a causa dell’improvvisa scomparsa dell’autore nell’aprile 2020.

Maggio 2020

Graziano Fronzuto

 

 

Busoni – Bottini Classicamente

Organo della Collegiata di Empoli

FERRUCCIO BUSONI

Busoni – Bottini

ClassicaMente

Organista Paolo Bottini

All’organo della Collegiata di Empoli, costruito nel 1968 da Bevilacqua per San Miniato al Monte a Firenze e qui trasferito nel 1974, ampliato da Chichi nel 2004

Bongiovanni – GB 5191-2

di Graziano Fronzuto

Cominciamo con qualcosa che nel pur esauriente libretto non c’è: la foto a colori dell’organo utilizzato, il cui insieme cassa-cantoria è veramente monumentale e avrebbe meritato una rappresentazione grafica più degna. A parte questa pecca, passiamo ad analizzare il contenuto del CD che contiene 24 brevi brani di Ferruccio Busoni tratti dal repertorio pianistico ed eccellentemente adeguati all’organo utilizzato da Paolo Bottini. La scelta dell’organo è un chiaro omaggio alla città natale del compositore così come il repertorio è scelto in base al 150° anniversario della sua nascita, e poco importa se l’organo presenta evidenti limiti soprattutto di espressività e di colore dei registri (il che rende l’ascolto un po’ monotono, nonostante l’indubbia maestria dell’interprete).

Dante Michelangelo Benvenuto Ferruccio Busoni (Empoli, 1º aprile 1866 – Berlino, 27 luglio 1924) è stato un compositore e pianista italiano naturalizzato tedesco, per cui il suo legame con la sua terra natale fu breve quanto labile. La sua precocissima carriera musicale lo portò sin da ragazzino a tenere concerti pianistici nelle maggiori capitali Europee, incluse Vienna e Berlino. La sua predilezione per il pianoforte si può dire non lasciò spazio ad altri strumenti tanto da divenire un pianista di prima grandezza, sia come esecutore che come compositore. Anche se, in vita, fu apprezzato più come esecutore che come compositore tanto che in questa seconda veste fu rivalutato solo in tempi recenti, e comunque dopo la sua morte (1924).

Il CD proposto da Bongiovanni, riesce ancora una volta grazie a Paolo Bottini nel prodigioso/temerario intento di legare Busoni all’organo, cosa che nella sua vita non avvenne mai.

Paolo Bottini domina e piega al repertorio prescelto un organo bello ma disomogeneo quale quello della Collegiata di Empoli che presenta vari registri aggiunti allo schema originario, inoltre ha tutte le canne corrispondenti alla prima tastiera distanti dalle altre (sono in una cappella a destra dell’altare maggiore) e ciò non sempre va a vantaggio della monoliticità dei brevi brani scelti per l’incisione.

Si tratta di tutte opere giovanili, legate ad uno stile vagamente classico e ancora non contraddistinte dall’evidente virtuosismo delle opere più mature.

Ancora una volta un CD da non perdere per chiunque ami non solo lo strumento, il compositore e l’artista ma anche e soprattutto la Musica con la maiuscola!

Settembre 2016 – Graziano Fronzuto