Chiesa di San Michele Arcangelo – ROCCA MASSIMA
Organo “Inzoli Cav. Pacifico di Bonizzi F.lli” (1999)
di Graziano Fronzuto
Registri
[azionati da pomelli ad estrazione laterale in doppia fila alla sinistra della consolle]
II Manuale – Positivo Tergale |
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– Bordone 8’ – Ottava (sic) 4’ – Decimaquinta (sic) 2’ | –Uccelliera – Cornetto 3 file – Violoncello 8’ [ancia] – Tremolo |
Pedaliera |
Pomellone del Tremolo | ||
– Subbasso 16’ – Basso 8’ – Principale 4’ | – Trombone 16’ | Pomellone dei Campanelli [III Man.] |
Registri
[azionati da pomelli ad estrazione laterale in doppia fila alla destra della consolle]
I Manuale – Grand’Organo |
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“Concerto” – Flauto in Ottava [4’] Bassi – Flauto in Ottava [4’] Soprani – Flauto in XII [2’2/3’] Bassi – Flauto in XII [2’2/3’] Soprani
– Voce Umana [8’] Soprani – Tromba [8’] Bassi – Tromba [8’] Soprani
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“Ripieno” – Principale [8’] [Bassi] – Principale [8’] [Soprani] – Ottava [4’] – XV [2’]
– XIX [1’1/3’] – XXII [1’] – XXVI – XXIX
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Accessori a pedaletto
Lato sinistro: Unione I – Ped; Unione II – Ped; Unione manuali
Lato destro: Ripieno A – Ripieno S; Rullante
Estensione
Tastiere di 58 note (Do1 – La5); tasti diatonici ricoperti in bosso, tasti cromatici ricoperti in ebano; Pedaliera di 30 note (Do1 – Fa3).
Trasmissione
Meccanica “sospesa” per il Grand’Organo; meccanica “bilanciata” per il Tergale e Pedale; consolle “a finestra”.
Collocazione
L’organo è collocato sulla Cantoria sopra l’ingresso della chiesa, preesistente (in legno, integralmente conservata) ed ampliata con una sovrastruttura in cemento armato autoportante.
Mostra e articolazione dei corpi d’organo
L’organo ha una cassa elegante (successivamente ornata come nella foto qui sopra), complessivamente ben disegnata. Essa denuncia in modo chiaro il suo “werkprinzip” con la seguente collocazione delle canne:
Tergale Mostra a tre campi [campi laterali con ali digradanti verso il centro; campo centrale a cuspide con ali laterali] composta da canne dell’Ottava 4’, con bocche “a mitria” ad andamento contrario; canna maggiore, estrema sinistra, Do 4’; nelle fiancate laterali vi sono 6 canne di Bordone per lato.
Gran Buffet Mostra a tre campi [campi laterali con ali digradanti verso il centro; campo centrale a cuspide con ali laterali] composta da canne del Principale 8’, con bocche “a mitria” ad andamento contrario; canna maggiore, estrema sinistra, Do 8’.
Note
Rocca Massima è un paese posto sulla cima di una collina al confine tra le province di Latina (di cui fa parte), Roma e Frosinone, nonché tra le diocesi di Velletri (di cui ha fatto parte fino al 1980 circa) e quella di Latina (di cui è stata l’ultima acquisizione). Il posto è particolarmente ameno ed in posizione dominante sulla pianura Pontina, ed è tuttora meta di villeggianti. Vi sono ampi panorami sulla zona circostante (molto suggestivi quelli su Cisterna e Velletri, dove la vista spazia fino alla costa anziate e nettunense).
La parrocchiale, dedicata a San Michele, appare attualmente nelle tipiche forme neoclassiche della fine del XIX sec., quando fu radicalmente ristrutturata per merito di un parroco alquanto lungimirante e illuminato (uomo colto e fine musicista, recita la lapide di intitolazione della piazza antistante la chiesa).
Con l’affidamento della parrocchia, nel 1996, a don Giuseppe [Zbigniew] Cieslàk, polacco, è iniziata una vasta opera di restauri della struttura muraria e delle decorazioni, a cominciare dalla pala d’altare (copia ottocentesca dell’Arcangelo di Guido Reni) e dei begli altari laterali, di fine ‘700. Grazie anche all’agguerrita politica di valorizzazione intrapresa dal sindaco dell’epoca, Marcello del Ferraro, e del presidente della “Pro–loco”, Umberto Tomei, si è proceduto all’acquisto di questo organo, preventivamente ampliando la cantoria d’ingresso, lignea (conservata e perfettamente leggibile nelle sue dimensioni) e sostenendola con pilastri in cemento armato resi invisibili nella boiserie della bussola della porta. La costruzione fu affidata a Ettore Claudio Bonizzi, attuale titolare, con i fratelli, della storica ditta fondata da Pacifico Inzoli a Crema.
Ne è risultato un organo tecnicamente interessante e suggestivo, con alcune particolarità alquanto singolari: basti citare il fatto che il positivo tergale sia azionato dalla tastiera superiore. L’intonazione è molto sonora e possente, anche in relazione alle dimensioni della chiesa.
Su questo strumento si tengono interessanti manifestazioni organistiche, cui partecipano artisti di fama internazionale.
Ringraziamenti
Ringrazio il parroco don Giuseppe ed il maestro Mauro Bassi presenti al mio sopralluogo dell’ottobre 2002, nonché l’organaro Ettore Claudio Bonizzi per le notizie fornitemi.
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