da Graziano Fronzuto | 13 Apr, 2023 | Musica
Gottfried Holzer
Organo Walcker Mayer (1982)
CD ORF CD 335
In Austria vi sono numerose abbazie fondate nel Medioevo e che fiorirono nuovamente nel periodo Barocco quando oltre ad una decorazione a stucchi e marmi si dotarono di organi barocchi di indubbia bellezza costruiti da autentici maestri dell’Arte Organaria. E’ il caso di Gὃttweig, detta “la Montecassino Austriaca” fondata nel 1083 e che, dopo lunghe vicende, è giunta fino ad oggi nella veste Barocca tuttora visibile. Sulla Cantoria sopra l’ingresso principale troviamo il grande organo inizialmente costruito nel 1762 da Ignaz Gatto e rifatto nel 1922 da Rieger a trasmissione pneumatico-tubolare rimpiazzato nel 1982 per il millenario della fondazione dell’Abbazia da Walcker Mayer (III/45) utilizzando la preesistente cassa. Questa è articolata in tre corpi: due simmetrici in stile seicentesco collocati ai lati e disposti a 45° rispetto alla balaustra e un corpo rettangolare in stile ottocentesco collocato sul fondo della cantoria.
Il CD si apre con sette brani di Johann Sebastian Bach: il Preludio e tripla Fuga in Mi b maggiore BWV 552, il Concerto del duca Johann Ernst di Sassonia-Weimar trascritto da Bach per organo BWV 592, il trio sopra “Allein Gott in Der Hoh’ sei Ehr’” BWV 664; “Komm, Gott Schὃpfer, Heiliger Geist” BEV 667; “Wer nur den lieben Gott lἅsst walten” BWV 647; “Wachet auf, ruft uns die Stimme” Bwv 645; “Wenn wir in hὃchsten Nὃten sein” BWV 668; e si chiude sorprendentemente con il Preludio e Fuga sul nome di BACH di Franz Liszt (che nella lista dei brani del CD non riporta il numero 8 come sarebbe stato logico ma di nuovo il numero 1).
Holzer dimostra una piena padronanza dell’organo, soprattutto nei brani di Bach ma anche nel brano di Liszt se la cava bene, dimostrando la versatilità dell’organo che con la sua “astuta” disposizione fonica rende possibile l’esecuzione di un repertorio piuttosto ampio, almeno per i virtuosi come il nostro.
E difatti il CD si apre con uno dei più virtuosistici pezzi di Bach, il Preludio e tripla Fuga BWV 552 che con le sue imitazioni virtuosistiche, gli svelti passaggi di pedale del Preludio oltre ai famosi frammenti “in Eco” P e F prescritti da Bach stesso per il Preludio e l’intreccio di voci e dei tre temi della Fuga rendono il brano di impervia difficoltà, affrontata da Holzer con piglio deciso e piena padronanza.
Altrettanto piacevole l’interpretazione del Concerto BWV 592, anche se si sarebbe aspettato un uso dei registri più personale e fantasioso.
Meno brillante l’interpretazione dei Corali, corretta ma pressocché scontata nell’uso dei registri e nell’esecuzione in generale; è tutto corretto e scorrevole ma non c’è una scelta sorprendente dei registri o un estro particolare nel suonare ed è un vero peccato perché Holzer ha la stoffa per fare di più e fare di meglio.
Come si diceva prima, il Preludio e Fuga sul nome di BACH di Franz Liszt chiude il CD e mostra la versatilità dell’organo sotto le mani di un virtuoso come il nostro. Solo che si sente che l’organo è piuttosto “piccolo” per il brano. Nonostante i suoi rispettabilissimi 45 registri si avverte la mancanza di un 32’ al Pedale e di un 16’ aperto ai Manuali e di una Scharff (Ripieno Acuto) realmente acuto. Ciò costituisce un limite alla pur accurata interpretazione di Holzer che più di tanto non può cavare dall’organo.
Il libretto è tutto in Tedesco e contiene la storia degli organi dell’Abbazia, una nota sintetica su tutti i pezzi incisi, la disposizione fonica dell’organo e il curriculum dell’organista.
Consigliato agli amanti di Bach eseguito in modo “classico” senza forzature della partitura e senza sorprese, nonché agli amanti di Liszt che qui troveranno un Preludio e Fuga sul nome di BACH eseguito in modo diverso da come solitamente si sente.
Aprile 2023
Graziano Fronzuto
da Graziano Fronzuto | 7 Apr, 2023 | Musica
Come abbiamo già visto QUI, nelle immediate adiacenze della Victoria Station, a Londra, sorge l’imponente Cattedrale Cattolica di Westminster, costruita in stile neobizantino alla fine del XIX sec. (da non confondere con l’Abbazia di Westminster, anglicana, sorta nel periodo gotico su un edificio più antico). La Cattedrale di Westminster possiede due organi costruiti da Henry Willis III: il principale, posto sopra la porta d’ingresso in una grande cantoria dotato di 4 manuali e pedaliera, e il corale posto in abside dotato di due manuali e pedaliera e con un comando che consente di controllare l’organo principale in due combinazioni predefinite di registri.
Entrambi gli organi non hanno mostra propria, sono nascosti dalle strutture della cattedrale, tuttavia hanno un suono eccezionale, frutto della perizia del costruttore. Per l’inaugurazione dell’organo principale venne chiamato Louis Vierne che, al termine del concerto, improvvisò sul tema del carillon del Big Ben, l’orologio del palazzo di Westminster, improvvisazione alla base della nota fantasia “Carillon de Westminster” op.54 n.6, uno dei capolavori di Vierne che chiude il CD.
Il CD, in vendita nel bookshop della cattedrale, contiene un programma assai vario: si comincia con la Toccata e Fuga in Re minore BWV 565 di Johann Sebastian Bach; si prosegue con il Corale n.3 in La minore di César Franck; Marcia per l’incoronazione di Giacomo Meyerbeer; Marcia su “Alzate le vostre teste” di Alexandre Guilmant; Fantasia in Mi b maggiore di Camille Saint-Saens; corale Es ist ein’ Ros’ entsprungen di Johannes Brahms; Preludio e Fuga sul nome di BACH di Franz Liszt; si conclude con Carillon de Westminster di Louis Vierne.
David Hill li affronta con piglio deciso e virtuosistico. Già la Toccata e Fuga di Bach, il pezzo più lontano dalle caratteristiche tardoromantiche dell’organo, viene eseguita con i tempi giusti, i rubati giusti, i registri scelti in modo puntuale e particolarmente adatto. Il Corale n.3 di Franck viene eseguito da Hill molto correttamente con i tempi giusti e senza forzature della partitura che si sentono altrove; piega l’organo Willis fino a farlo sembrare un organo francese, con i Fondi 8’ e l’Oboe (“alla Franck”) e con la bellissima accoppiata Oboe/Tromba Armonica del cantabile. Non desta particolari sorprese la Marcia per l’Incoronazione di Meyerbeer anche se si distingue da altre interpretazioni per la scelta dei registri e l’uso della Tuba. Stesso discorso per la Marcia di Guilmant che parte da un P molto cantabile e cresce fino ai F e ai FF dell’organo. La Fantasia in Mi b maggiore di Saint-Saens viene eseguita con particolare leggerezza, in modo da lasciar cantare l’organo negli arpeggi e nelle scale che la costituiscono. Il Corale di Brahms viene eseguito in P e PP e fa sentire i Fondi 8’ dell’organo accompagnati da un registro dolce di 16’ e uno di 8’ al Pedale creando un’atmosfera molto suggestiva per una pagina solo apparentemente semplice come questa. Il Preludio e Fuga su BACH di Liszt è secondo me il pezzo forte di questo CD; il pezzo, carico di tensione e di pathos, viene eseguito con il giusto spirito così si distinguono i rubati, i contrasti PP/FF, i contrasti Lento/Veloce e quant’altro fino al FFF finale. Carillon de Westminster è eseguito sull’organo su cui fu concepito da Vierne come “bis” improvvisato alla fine del concerto di inaugurazione di quest’organo, quindi è il pezzo che meglio si adatta allo strumento, che sembra fatto apposta per questo pezzo. Hill naturalmente rispetta questo binomio organo/pezzo e lo rende magnetico, accattivante, per certi versi sorprendente. Non eccede con la velocità, come fanno taluni interpreti, ma si attiene al ritmo delle campane del Big Ben così come si ascolta ogni quarto d’ora e che funge da metronomo per tutto il pezzo.
Si nota che Hill ha scelto un programma Europeo, ma mancano la componente Inglese e quella Italiana il che, soprattutto per la componente Inglese, è alquanto grave. Forse ha inciso i brani che in quel momento (2001) teneva già pronti e se non aveva sottomano alcun brano Inglese pazienza.
Il libretto, consistente in un’unica pagina ripiegata in tre, è tutto in Inglese e contiene note critiche su tutti i pezzi incisi. Mancano la disposizione fonica dell’organo (IV/64) e il curriculum dell’organista e la copertina consiste in una foto della facciata della cattedrale con il suo altissimo campanile sul fianco sinistro.
In conclusione, il CD è molto godibile e offre un’ampia panoramica sulle capacità timbriche dell’organo che come gli altri organi di Henry Willis III non delude perché è un vero capolavoro di arte organaria, di tecnica e di intonazione.
Aprile 2023
Graziano Fronzuto