Oakland, Prima Chiesa Presbiteriana
Rosales Opus 16
Ronald McKean
Organo Rosales Opus 16 First Presbyterian Church Oakland, California
CD RM981
Il CD in oggetto è dedicato al monumentale organo della Prima Chiesa Presbiteriana di Oakland, costruito da Manuel Rosales nel 1993 e di cui costituisce l’Opera 16, suonato da Ronald McKean.
Il programma è sintetizzato in tre brani: Franz Liszt, Preludio e Fuga sul nome di B.A.C.H.; la trascrizione integrale per organo dello stesso interprete di “Quadri d’una Esposizione” di Modest Moussorgsky e “Tre Impressioni sullo Spazio” dello stesso McKean.
L’esecuzione del brano di Liszt è corretta e ricca di pathos; McKean sfrutta molto bene la ricca tavolozza sonora dell’organo e rende il brano assai vario e brillante anche se non c’è troppo pathos romantico ma piuttosto una lettura sinfonica che privilegia i FFF e i passaggi veloci eseguiti con un giusto rubato che li rende assai mossi.
Fa la parte del leone il brano di Moussorgsky, scritto per pianoforte e reso famoso dalla trascrizione per orchestra di Maurice Ravel. Esiste anche una trascrizione per organo di Jean Guillou ma qui McKean usa la sua trascrizione. Come si sa, nel brano l’autore descrive in musica dei dipinti che aveva visto esposti in una Galleria d’Arte, collegandoli l’uno con l’altro con un tema ricorrente che chiama “Promenade” che intende descrivere lo spostamento dell’osservatore da un quadro ad un altro. McKean rende bene le promenades e le singole descrizioni dei quadri; i registri sono quasi sempre adeguati, ma il materiale tematico è molto e di tanto in tanto si avverte qualche piccola caduta di pathos nell’uso dei registri e nei cambi di tastiera. Peccatucci veniali rispetto alla grandiosità dell’opera che tutto sommato è resa molto bene da McKean, che riesce a dargli quella unitarietà intrinseca a dispetto dell’apparente frammentarietà del materiale tematico (che si rinnova brano per brano cioè quadro per quadro).
Concludono il CD tre brani di McKean: “Things Far and Near”, “I was going to…”, “Around” che costituiscono la suite “Tre impressioni sullo spazio”; i brani sono alquanto sorprendenti per l’uso dei registri e per la loro singolarità moderna molto accattivante.
Il libretto -tutto in Inglese- è disturbato graficamente dalle canne dell’organo disegnate in filigrana grigia che rendono difficoltosa la lettura del testo. C’è la descrizione dei brani, uno per uno, i ringraziamenti e le note tecniche dell’incisione. Su sfondo bianco c’è la descrizione dell’organo corredata dai disegni tecnici delle sezioni e la disposizione fonica (III/63) alquanto ragguardevole (ved. QUI).
Consiglio il CD agli amanti dell’organaria moderna, specie americana, e agli amanti della musica di Moussorgsky che sicuramente troveranno interessante questa trascrizione.
Febbraio 2023
Graziano Fronzuto