Seleziona una pagina

Officine Fondazione Varrone. Patrimonio da preservare.

Il teatro era un’esperienza religiosa come dice il suo etimo, che per molti è lo stesso di theòs, dio. Tutta la popolazione presenziava, come a un rito. In un’emozione profonda e comune, il teatro greco officiava il rito del dio Dionisio. Al tempo stesso, si trattava di un rito che divinizzava la polis, la città-stato, e i sentimenti di uguaglianza e di appartenenza che elargiva ai suoi cittadini. Semplicemente, era impensabile separare l’esperienza religiosa dal piacere di assistere ad uno spettacolo (…), da “Giustizia e Bellezza” di Luigi Zoja.

Questa chiave di lettura originaria – che rende improprio definire i luoghi di cultura e spettacolo solo come luoghi di mero ‘intrattenimento’ – è qualcosa che non si può perdere e per questo dobbiamo unire le forze per sostenere la riapertura delle Officine Fondazione Varrone quale laboratorio d’arte, cultura e spettacolo che deve ritornare a vivere nella città di Rieti.

Desistere dall’azione comune a difesa delle Officine sarebbe aggiungere una ferita all’intera collettività e non abbiamo bisogno di altre ferite, dobbiamo, anzi, unirci per risanarle, ricucire gli strappi per ridare sempre nuove opportunità di emozione comune, per ripristinare il nesso tra “Giustizia e Bellezza” come fonte di benessere condiviso e di evoluzione socio-culturale.

Le Voci di Liber Exit sostengono la riapertura delle Officine Fondazione Varrone di Rieti e invita tutti gli appassionati d’arte e spettacolo ad unire il proprio contributo alla diffusione della pagina facebook vogliamo la riapertura delle Officine Varrone per adoperarsi in tanti sensibilizzando le autorità competenti a conservare il patrimonio culturale della città.

https://www.facebook.com/groups/RietiArtistica/

(in foto: ricostruzione grafica del teatro di Dionisio)

[fblike style=”standard” showfaces=”false” width=”450″ verb=”like” font=”arial”]

[fbshare type=”button”]

(a cura di Rosanna Fronzuto)

ZENIT. Donne in poesia.

ZENIT. Donne in poesia.

OPERA PRIMA di Consuelo Casini, Roberta Petraglia, Simonetta Visconti a cura di Liber Exit. Sabato 8 marzo, presso Odradek la Libreria nel cuore di Roma, l’Associazione culturale Liber Exit inaugura la collana Donne in poesia con la presentazione di “Zenit”, opera prima di Consuelo Casini, Roberta Petraglia e Simonetta Visconti, autrici inedite, donne, compagne, madri che narrano la vita in versi sciolti per un viaggio nell’intreccio inconoscibile di passioni e inquietudini. Sentimenti che soltanto l’amore allo Zenit può svelare: il femminile e i misteri che lo proiettano verso mete sempre nuove. Queste alcune sfaccettature delle poesie raccolte in Zenit che scorrono con intensità magnetica, a tratti ipnotica, lasciando il lettore nella concentrazione inconscia.

Liber Exit è un’associazione no profit romana, recentemente nata per favorire la creatività artistica, incentivando gli antichi e i nuovi mestieri connessi. E’ ritorno del mecenatismo per la letteratura, la cultura e l’arte. Dall’attività tipografica alla fotografia, la cultura a 360 gradi è interpretata e diffusa sostenendone il più possibile l’importanza vitale per la società civile.

Nell’arco della serata un ulteriore omaggio ad un’artista donna: vernissage per la mostra d’arte “Sembianze luminose” di Silvia Castaldo, eclettica astrattista romana che propone tele polimateriche dal forte impatto visivo ed emozionale.

Un evento culturale al femminile da non perdere nella “Giornata internazionale della donna”, con la partecipazione di rilievo di Alexandra Tempesta, giornalista di Milano, e di Bianca Maria Simeoni “poetessa d’amore per eccellenza di stile” (definita così da Maria Luisa Spaziani).

Il proemio “Oltrepassare le parole” è a firma di Lucrezia Palummo, una lettera intensa che anticipa il senso del viaggio poetico nell’inconoscibile confine dell’io nell’altro e nel mondo dei sentimenti che Zenit percorre.

Presentazione Zenit
Sabato 8 marzo ore 18.00
Odradek, la Libreria – Via dei Banchi Vecchi, 57 
Saranno presenti le autrici
Per info: info@liberexitcultura.it
[fblike style=”standard” showfaces=”false” width=”450″ verb=”like” font=”arial”] [fbshare type=”button”]

Liber Exit sostiene le attività solidali di:
Fondazione Don Cosimino Fronzuto (Gaeta). ONLUS che opera da 23 anni in favore delle persone in difficoltà con iniziative di assistenza,formazione e integrazione nel tessuto sociale della regione Lazio;

AIM – Associazione Italia Multicolore (Roma). ONLUS che nasce grazie all’impegno di un gruppo di cittadini SriLankesi. Le parole chiave sono solidarietà, libertà, uguaglianza, fiducia, unione, collaborazione. Organizza corsi gratuiti di lingua italiana e offre assistenza per l’orientamento nel nostro Paese.

foto di copertina “Chicago” di giulia&mau 

 

I sommersi e i salvati.

Riflessioni di Rosanna Fronzuto.
La testimonianza è ricordo diretto consegnato al resto del mondo affinché sia memoria attiva della realtà avvenuta per la costruzione di un futuro migliore. Ma in questi giorni voci anche autorevoli su quotidiani come La Stampa e Italia Oggi, hanno esternato dubbi sull’effettività del mandato educativo delle commemorazioni. Affermazioni amare che, purtroppo, trovano anche riscontro nel corso dei secoli: se davvero la memoria degli errori e soprattutto degli orrori servisse all’uomo a non compiere più crimini e genocidi, sarebbero a questo punto estinte e mai più ripetute tutte le guerre.

Noi di Liber Exit vogliamo crederci ancora, vogliamo credere nella forza della memoria da tramandare alle generazioni future come mandato di pace, di fratellanza, di uguaglianza, di solidarietà, e per questo abbiamo deciso di unirci anche quest’anno alla Giornata della Memoria con un tributo a quello che è considerato un libro fondamentale nella testimonianza di quanto accadeva dal febbraio 1944 al 27 gennaio 1945 nel Lager di Buna-Monowitz e cioè in uno dei quarantaquattro campi satelliti di Auschwitz, in Alta Slesia, nel territorio polacco: Se questo è un uomo di Primo Levi.

La prima edizione del libro fu resa possibile da una piccola casa editrice torinese, dopo che alcuni grandi editori, fra cui Einaudi, avevano rifiutato il manoscritto. Fu Franco Antonicelli, direttore della De Silva, a far stampare e pubblicare nel 1947, in 2.500 copie, il manoscritto di Primo Levi, sostituendo il titolo dato dall’autore I sommersi e i salvati, con il titolo Se questo è un uomo. L’opera ebbe alcune recensioni autorevoli tra cui quella di Italo Calvino, ma trascorsero anni prima che Levi venisse considerato uno scrittore dalla statura del testimone e soltanto nel 1958 fu ristampato da Einaudi stesso, nella collana «Saggi».

Questo è’ pertanto un invito a leggere, a conoscere, a sapere attraverso le parole di chi ha vissuto quei giorni di orrore indelebile e ha voluto riattraversarlo per scriverlo proprio affinché potesse essere resa nota al mondo l’atrocità della deportazione e dell’olocausto.

Con un ringraziamento alla De Silva e a Franco Antonicelli per aver voluto pubblicare nel 1947, e cioè a soli due anni dai fatti, l’opera di Levi rifiutata dai grandi editori. Ringraziamento che Liber Exit ritiene doveroso perché senza l’impegno della piccola casa editrice torinese forse queste pagine non sarebbero mai arrivate a noi.

 

(sull’argomento anche: Stolpersteine. Pietre d’inciampo nella memoria.)

[fblike style=”standard” showfaces=”false” width=”450″ verb=”like” font=”arial”]

[fbshare type=”button”]

di Rosanna Fronzuto

Tacciano i venti tutti. Giacomo Leopardi.

Appena undicenne Giacomo Leopardi compose una lirica sulla natività che a volte viene indicata come ‘canzonetta’ altre come ‘Leopardi puerile’. Apprendere la sua giovane età sorprende per la sensazione di scoprire, nello scritto, una particolare impronta iniziale del passo poetico successivo, quello della sua gioventù tesa a misurare la limitatezza della condizione umana immaginando l’oltre:  ‘L’infinito’.

Con questi versi e in questa prospettiva, Liber Exit augura a tutti un felice Natale.

In foto: La Natività di Maria, mosaico di Pietro Cavallini (1291) presso la Chiesa di Santa Maria in Trastevere.

Tacciano i venti tutti,
del mar si arrestino le acque,
Gesù, Gesù già nacque,
già nacque il Redentor.
Il Sommo Nume Eterno
scese dall’alto cielo,
il misterioso velo
già ruppe il Salvator.
Nascesti alfin nascesti,
pacifico Signore,
al mondo apportatore
d’alma felicità.
L’empia, funesta colpa,
giacque da te fiaccata,
gioisci, o avventurata,
felice umanità.
Sorgi, e solleva il capo
dal sonno tuo profondo;
il Redentor del mondo
omai ti liberò.
No, più non senti il giogo
di servitù pesante,
son le catene infrante
da lui che ti salvò.
Gloria sia dunque al sommo,
Onnipossente Iddio,
guerra per sempre al rio
d’Averno abitator.
Dia lode e Cielo, e Terra,
al Redentor divino,
al sommo Re Bambino
di pace alto Signor .
Giacomo Leopardi, 1798-1837

[fblike style=”standard” showfaces=”false” width=”450″ verb=”like” font=”arial”]

[fbshare type=”button”]

AIM. Realtà solidale attiva.

Un anno da poco, ma è già in piena attività per aiutare chi arriva in Italia ad integrarsi nel contesto sociale e nel mondo del lavoro, organizzando corsi gratuiti per orientarsi nel nostro paese ed ogni altra assistenza.

AIMAssociazione Italia Multicolore, nasce il 17 settembre 2012, a Roma, grazie all’impegno di un gruppo di cittadini SriLankesi. Non ha scopo di lucro, è apartitica, apolitica, interreligiosa. Le parole chiave dell’AIM sono: Solidarietà, Libertà, Uguaglianza, Fiducia, Unione, Collaborazione.

Ringraziando Fabrizio Pucci che si dedica ad AIM anche durante le ferie e di domenica perché la felicità altrui è la sua felicità, auguriamo ad AIM di crescere nel tempo sulle solidi radici solidali di questo primo anno di realtà attiva.

Aiutiamo AIM ad aiutare gli altri condividendo e diffondendo il progetto Italia Multicolore.

Riferimenti di AIM:

Tel 328 273 1178
E-mail it.multicolore@gmail.com
Sito Web http://www.italiamulticolore.altervista.org

[fblike style=”standard” showfaces=”false” width=”450″ verb=”like” font=”arial”]

[fbshare type=”button”]