Ebrea romana, sopravvissuta alle deportazioni e alla strage delle Fosse Ardeatine perdendo ventisei familiari.
Giulia Spizzichino nonostante il rammarico, che confessa piangendo, di non essere mai riuscita a ritornare a visitare Auschwitz, negli anni novanta parte per l’Argentina per ottenere l’estradizione di Erich Priebke.
Lei è “La farfalla impazzita” cui dedichiamo il nostro tributo per la giornata della memoria. Lei, donna che sopravvissuta alla Shoah non ha mai smesso di testimoniare la disumanità degli accadimenti per mano nazista. Lei che riceve questo soprannome – titolo del libro con Stefano Riccardi edito a cura di Giuntina nel 2013 – da un suo amico che, guardandola con il cuore in mano, vide in lei la “farfalla che dopo la tragedia ha volato e volato, senza sapere più dove posarsi“.
Liber Exit ogni anno dedica un pensiero a chi ha sofferto quelle atrocità, decidendo quest’anno di dire di Lei: Giulia Spizzichino, ebrea romana sopravvissuta.
Una carezza per il suo dolore, un memento per i negazionisti.
In foto: Giulia Spizzichino nel 1996 al Tribunale militare di Roma, durante la sua deposizione al processo ad Erich Priebke.
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