Gli organi della chiesa di Sant’Anna ad Augusta (Baviera)
di Graziano Fronzuto (http://www.organcompendium.info/organi/deut15.html)
Roma, 1518 – Palazzo Papale.
Il religioso Tomaso de Vio, Cardinale di San Sisto (noto come “Cardinal Gaetano” in quanto nato a Gaeta nel 1469), teologo domenicano e insigne diplomatico, viene convocato da papa Leone X che gli consegna un lasciapassare per recarsi in Germania a nome del Papa stesso per un incarico molto semplice: portare le insegne di cardinale di San Crisogono (e il relativo decreto) all’arcivescovo di Magdeburgo, Albert von Brandenburg, e una spada benedetta all’imperatore Massimiliano d’Absburgo. Nell’occasione, ha facoltà di trattare con l’imperatore e con il re della Danimarca un’alleanza contro l’Impero Turco.
Ma per fare la consegna di due doni e trattare una facile alleanza contro un nemico comune, che bisogno ha il papa di “sprecare” un cardinale, anzi proprio il Cardinal Gaetano, uno dei massimi teologi della Chiesa, un diplomatico senza pari, un predicatore in grado di trascinare folle intere con la sua eloquenza e con la sua profonda fede?
Come spesso accade, la vera missione non è quella ufficiale ma quella segreta, che non deve lasciare tracce scritte ed i cui esiti sono destinati a pesare a lungo nella storia. E di missioni segrete il Cardinal Gaetano ne ha già fatte molte e quelle che gli vengono affidate ora sono due, difficilissime, anzi… impossibili.
La prima missione è quella di garantire che alla morte dell’Imperatore -già gravemente malato- sia eletto al suo posto il principe Carlo (figlio diciottenne del re di Spagna, Filippo il Bello, e nipote di Massimiliano): infatti il titolo imperiale non è ereditario ma elettivo! Sin dal X sec. l’elezione è riservata a sette Principi tedeschi, quattro regnanti con diritto ereditario e tre con rango di arcivescovi (quindi nominati dal papa) di cui uno è proprio quello di Magdeburgo. Per far questo, come in qualsiasi altra elezione, occorre avere più voti degli altri candidati: in questo caso, il concorrente è Francesco I, re di Francia, che vanta di essere presunto discendente di Carlo Magno e che ha parentele dirette con due degli elettori. Perciò occorre convincere gli altri elettori a votare per Carlo. Con l’arcivescovo dubbioso il cardinale sa come essere persuasivo (meglio ancora se porta con sé una bella promozione da parte del Papa!). Ma per convincere gli altri occorrono soldi, tantissimi soldi e il Cardinal Gaetano ha il compito di trovarli. Come? Veda lui, il talento e l’inventiva non gli mancano.
La seconda missione è ancor più segreta e pericolosa, al limite della temerarietà: bisogna riportare sulla retta via un dottissimo monaco agostiniano che già da tempo sta predicando per tutta la Germania. Egli fa lunghi discorsi teologici ferrei e convincenti, trovando larghissimo consenso soprattutto quando critica apertamente la chiesa di Roma: si chiama Martin Lutero.
L’asso nella manica del Cardinale
Il Cardinal Gaetano parte, ma non va alla cieca: ha predisposto un piano minuzioso che sa di poter condurre avanti grazie alla ramificata rete di conventi ed abbazie che incontra lungo la propria strada e che sono in grado di preparargli il terreno con le conoscenze, le confidenze, le confessioni e le pressioni opportune. Come tutti i personaggi del tempo, viaggia scortato (sia da uomini armati che da religiosi) e si fa preannunciare da staffette (cioè servitori che precedono il corteo, verificano lo stato delle strade e contattano preventivamente i luoghi di ristoro e di sosta).
Così ha deciso di giocare la propria partita ad Augusta -in tedesco Augsburg- una città antica, fondata da Druso nel 15 d.C. e dedicata al primo imperatore (Augusto, appunto) col nome di Augusta Vindicorum. Essa è il fulcro di tutti i traffici mercantili dell’Europa centrale e lì si commercia di tutto a partire dalle cose più preziose: il sale e l’argento del Tirolo, le spezie d’oriente, i tessuti Italiani e di Fiandra. Soprattutto ad Augusta c’è un enorme flusso di denaro sonante.
Al timone di tutti questi traffici c’è in quel momento una nobile famiglia di banchieri: i Fugger, di antiche origini e che hanno già prestato i propri servigi al papato nei secoli precedenti. Basti pensare che nel 1110 il prelato Giovanni de Foucris (cioè Johannes Fugger) in Italia per motivi religiosi ma anche per affari commerciali, incaricò la sua staffetta di verificare le osterie e soprattutto di assaggiarne il vino, segnando sulla porta di quelle ove trovava vino di qualità EST (c’è – c’è vino buono). Giunto a Montefiascone, scrisse sulla porta di ogni osteria EST EST EST. E il Fugger, si racconta, di EST EST EST ne bevve tanto fino a morirne (nel 1113, in realtà non prima di avviare un fiorente commercio del vino). Nella chiesa di San Flaviano a Montefiascone c’è la sua tomba col noto epitaffio: EST, EST, EST / PR(opter) Nim(ium) EST / HIC JO(annes) DE FOUCRIS / DO(minus) MEUS / MORTUUS EST (Est, Est, Est / a causa di questo (vino) / qui Giovanni Fugger / mio padrone / è morto).
In Augusta, la famiglia Fugger dimostra tutta la propria devozione e munificenza verso una chiesa che sorge a pochi passi dal suo principesco palazzo, chiesa che è divenuta il proprio pantheon (sono tutti sepolti lì in sontuosi monumenti funebri): Sant’Anna, con l’annesso convento di monaci carmelitani. Pochi anni dopo costruiranno addirittura il primo quartiere di decorose case popolari per i meno abbienti, il cosiddetto Fuggerei, tuttora esistente e oggetto di studi da parte degli Urbanisti.
In questo momento il capofamiglia è il banchiere Jakob Fugger, detto non a caso “Jakob il ricco”, ed è lui l’asso nella manica risolutivo della partita che il Cardinal Gaetano deve giocare: facendosi preannunciare dalla propria fama (sapientemente anticipata lungo la strada dal passaparola orchestrato dal cardinale e condotto da priori, abati e vescovi) fa in modo che il banchiere, con largo anticipo, si metta a sua completa disposizione.
Il gioco è fatto: Jakob Fugger può prestare alla famiglia degli Absburgo gli 850.000 Ducati necessari per convincere i principi indecisi ad eleggere Carlo e -con un oculato do ut des favorito dal cardinale- ricevere in cambio (ad elezione avvenuta) i diritti di sfruttamento di miniere e di fabbriche di tessuti nel futuro Impero su cui non tramonta il sole e -perché no- anche il titolo ambitissimo di conte imperiale con privilegio di esenzione da tasse e tributi e diritto di battere moneta. Inoltre Jakob Fugger convince l’abate Frosch, superiore carmelitano di Sant’Anna, a convocare in quel convento -per un periodo di ritiro spirituale- il suo antico amico di studi teologici Martin Lutero.
Così, grazie all’abilità del Cardinal Gaetano e ai soldi di Fugger, il principe Carlo sta per diventare Carlo V il Grande, mentre Martin Lutero, insieme ad altri monaci suoi seguaci -dovendo fronteggiare il più celebre teologo del tempo (sui cui testi egli aveva a lungo studiato e meditato)- sta per predisporre le sue “Confessioni di Augusta” che egli esporrà al cardinale e che contengono i fondamenti della Riforma Protestante.
Il messaggio del banchiere.
Prima di arrivare ad Augusta, il Cardinal Gaetano è già sicuro dell’appoggio del Fugger perché questi -augurandosi che il suo deferentissimo obolo sia ben accetto- si premura di fargli sapere di essere onorato di servire come umile chierico (Fugger aveva fatto con profitto lunghi studi teologici prima di dedicarsi con ancor più profitto nelle arti mercantili) le Messe che il Cardinale vorrà celebrare nella chiesa di Sant’Anna, alla presenza dei frati del convento e di altri religiosi venuti appositamente, e che l’imperatore Massimiliano manderà il suo organista di palazzo, che umilmente e discretamente accompagnerà con l’organo nuovo le preghiere del Cardinale.
Questo messaggio fortemente allusivo contiene due dati di nostro assoluto interesse: l’organista di palazzo e l’organo nuovo. Il primo è uno dei più grandi -se non il più grande- organista rinascimentale della Germania Centrale: Paulus von Hofhaimer; il secondo è il meraviglioso organo che Jakob Fugger ha donato alla chiesa di Sant’Anna nel 1512, costruito da Jan (Johann) Behaim von Dobrau, organaro proveniente dalla città boema di Dobrau, attuale Dobrany (rep. Ceca, da non confondere con la città bulgara di Dobrich che dal 1944 ha cambiato il nome in Tolbuchin in onore del generale sovietico che la liberò).
Missione compiuta? Sì, ma…
Appare doveroso citare l’esito delle due missioni segrete del nostro cardinale (essendo pacifico che sia la berretta che la spada sono giunte intatte ai loro destinatari).
La prima è riuscita perfettamente, come sappiamo. Carlo V fu eletto nel 1519 e regnò su un territorio immenso esteso su tutto il mondo, comprendente anche molte regioni italiane: tra cui tutto il Regno di Napoli e la Sicilia. La cosa non fu molto gradita, soprattutto dove c’erano fortissime spinte autonomistiche (Paesi Bassi, Belgio, Ungheria, Sicilia ecc.), e il cardinale ne aveva già fatto le spese: nel 1517 era stato nominato arcivescovo di Palermo ma aveva dovuto rinunciare all’incarico perché il Senato Siciliano (antichissima istituzione angioina, con ampi privilegi tra cui il “gradimento” per la nomina dei vescovi) espresse un duro parere contrario. Così il Cardinal Gaetano dovette attendere fino al 1519 e ripiegare su una sede non meno antica ma più modesta, quella di Gaeta, sua città natale (il titolo di Gaeta fu elevato a dignità arcivescovile molti anni dopo, da Pio IX, nel 1850), che però essendo molto più vicina a Roma gli consentiva di offrire i suoi preziosi servigi diplomatici al Papa!
La seconda, apparentemente, fallì: Martin Lutero non tornò indietro anzi confermò tutte le proprie posizioni teologiche (e politiche). Il fallimento fu solo apparente perché in realtà -durante il suo viaggio- il Cardinal Gaetano si era dovuto arrendere all’evidenza: in ogni convento in cui si era fermato gli avevano via via fatto presente che il movimento scatenato da Lutero aveva ormai fatto presa su interi popoli, compresi i loro principi, nobili e religiosi. Per scardinarlo ci sarebbe voluta una crociata talmente sanguinosa ed incerta che avrebbe lasciato l’Europa centrale e l’Italia alla mercé della tenaglia turca e francese (infatti Francesco I non si fece mai scrupolo di allearsi col sultano di Costantinopoli per tenere sotto continua minaccia Carlo V). Quindi il Cardinal Gaetano non aveva alcuna velleità di convertire Lutero, ma gli prese letteralmente le misure, per comprendere quanto forti e numerosi fossero i suoi sostenitori. Non appena ne ebbe la piena percezione tornò a Roma e convinse il papa a non scatenare guerre sante ma casomai rispondere esclusivamente sul piano dottrinale (cosa che fu fatta anni dopo col Concilio di Trento).
Il Cardinal Gaetano morì nel 1534 a Roma e riposa nella Basilica di Santa Maria sopra Minerva, la principale chiesa domenicana di Roma. Il celebre dipinto “Cristo in Pietà” del pittore fiammingo Quentin Metsys, donatogli da Jakob Fugger, è oggi conservato nel Museo Arcidiocesano di Gaeta, nella piazza che porta il suo nome.
L’episodio sopra descritto ci induce a parlare di uno strumento di caratteristiche moderne collocato in una cassa rinascimentale tra le più belle che siano mai state costruite, in una chiesa non meno bella. Ringrazio il prof. Michel Nonnenmacher, Maestro di Cappella e direttore del prestigioso Coro della Chiesa, per avermi cortesemente inviato le informazioni mancanti al completamento dell’articolo; segnalo altresì il sito www.madrigalchor-augsburg.de dove sono descritte le attività musicali dirette dal professore. E’ vero che in Italia e in tutta l’Europa esistono molti strumenti moderni in belle casse antiche (e molti di questi sono stati descritti in queste pagine), riteniamo però che l’episodio storico, avvenuto proprio in questa chiesa ed al suono di quest’organo, renda questo organo meritevole di una particolare attenzione.
Augsburg.
Agli inizi del XVI sec. la città di Augusta (Augsburg) assunse una importanza commerciale senza pari e vide fiorire numerose famiglie di banchieri e commercianti -tra cui la più famosa è quella dei Fugger- con i loro palazzi e le loro ricchezze. Ciò si riflette in tutti i monumenti cittadini, ed in particolare edifici pubblici e soprattutto chiese.
La chiesa di Sant’Anna, fondata nel 1321, ampliata in periodo tardogotico e successivamente decorata in epoca rinascimentale, è caratterizzata -come molte altre chiese tedesche- dal doppio coro (uno all’estremità est (abside) e l’altro all’estremità ovest (facciata principale)). Opere dei pittori Albrecht Dürer, Lukas Cranach e Jörg Breu sono conservate nella chiesa che, all’esterno è caratterizzata dall’alta torre realizzata nel 1607 da Elias Holl (per approfondimenti vi sono molti Siti, in lingua tedesca, mentre il più completo in Italiano è http://www.st-anna-augsburg.de/italienisch/frameital.htm)
Il coro dell’estremità ovest divenne in pratica il pantheon della famiglia Fugger (tanto che viene tuttora chiamata “Cappella Fugger” o “FuggerChor”) dove gli esponenti della famiglia vennero seppelliti, tra splendide sculture di Adolf Daucher e dipinti di Albrecth Dürer e Jörg Breu “il vecchio”.
Sulla cappella fu collocato il maestoso organo donato da Jakob Fugger “il ricco”, costruito nel 1512 da Jan (Johann) Behaim von Dobrau e decorato con magnifiche portelle dipinte dallo stesso Jörg Breu “il vecchio” e raffiguranti l’Assunzione di Maria al Cielo e l’Ascensione di Gesù (portelle principali) e allegorie della musica (portelle del positivo tergale). La cassa, eseguita probabilmente su disegno dello scultore Adolf Daucher, contorna il rosone decorato ovviamente con lo stemma nobiliare dei Fugger.
Questo strumento è stato suonato dal grande musicista Paulus von Hofhaimer (1459-1537) organista dell’imperatore Massimiliano alla presenza del cardinale Tomaso de Vio (teologo domenicano noto come “Cardinal Gaetano” in quanto nato a Gaeta) e del riformatore Martin Lutero, che si incontrarono qui nel 1518 (rispettivamente ospiti del Fugger e dell’abate Frosch) e che, mai dimenticandosi di essere religiosi, si ritiravano in preghiera cantando insieme le litanie accompagnati da questo strumento. Dovranno passare altri 5 secoli prima che un religioso cattolico ed uno protestante facciano lo stesso! Ormai era troppo tardi per tentare composizioni tra la chiesa cattolica e la nascente riforma protestante che già contava un enorme numero di seguaci (sconsigliando l’impresa di una “guerra di religione”). Tanto che questa chiesa fu una delle prime ad essere destinata al culto protestante (lo fece nel 1525 lo stesso abate Frosch che divenne uno dei più fervidi discepoli di Lutero), e lo è tuttora (in uno stato a prevalenza cattolica quale la Baviera)! A memoria della visita di Lutero è tuttora visibile in chiesa un dipinto di Lukas Cranach il Vecchio (1529).
Cronologia dell’Organo
L’organo, tra i massimi strumenti monumentali della Germania centrale, è giunto -molto danneggiato dal tempo ma pressoché integro- fino al 1902 quando fu profondamente ampliato da Georg Friedrich Steinmeyer; tuttavia i danni maggiori li ebbe durante la Seconda Guerra Mondiale (quando Augusta fu segnata da spietati bombardamenti) ma fu fortunatamente ripristinato nel 1978 da Ekkehard Simon di Landshut (con progetto fonico e supervisione di Otto Meyer, organista di Ansbach) ed è stato poi ampliato nel 1992 da Gerhard Schmid, di Kaufbeuren (con progetto fonico e supervisione di Walther Haffner, organista di Rummelsberg).
1512: l’organo viene costruito dall’organaro Jan Behaim, proveniente da Dobrau (Boemia, odierna Dobrany – Rep. Ceca (noto anche come Johann von Dobrau) su commissione di Jakob Fugger che ne fa formale dono all’abate Frosch;
1594: ampliamenti da parte dell’organaro Eusebius Ammerbach, di Augusta (aggiunta di 10 nuovi tasti, del Zimbel e di due Flauti Coperti in legno);
1617: riparazioni effettuate da Marx Güntzer, di Augusta;
dal 1618 fino oltre il 1648: riparazioni eseguite dall’organaro St.Moritz, di Augusta;
1733: perizie sull’organo del direttore di musica Kräuter e dell’organaro Christoph Leo, di Augusta;
1737: progetto di ricostruzione (non attuato) di Georg Friedrich Schmahl, di Ulma;
1746: riparazioni Johann Baptist Cornthaler, di Kaufbeuren;
1756: riparazioni di Johann Andreas Stein, di Augusta (ricostruzione dei somieri e delle trasmissioni);
1767: riparazioni di Johann Andreas Stein (ricostruzione delle tastiere);
1833: riparazioni e ricostruzioni Joseph Bohl, di Augusta;
1902: ricostruzione da parte della ditta Steinmeyer di Oettingen, come “Opera 740” (ricordiamo che nel 1928 Steinmeyer costruirà l’immenso organo della Cattedrale di Passau, tuttora esistente e perfettamente tenuto);
prima del 1944: vendita delle portelle della cassa dell’organo;
1944: gravissimi danni all’organo a seguito del bombardamento della città;
1948: la ditta Steinmeyer costruisce un organo elettropneumatico a tre tastiere (opera n. 1770 con progetto fonico del prof. Kempf di Erlangen e di Karl Wünsch di Augusta) non riutilizzando le parti superstiti dell’organo del 1902, collocandolo in cantoria senza cassa; a tale organo è collegato un FernWerk (corpo lontano) nel matroneo del “Coro Est”, l’abside vera e propria;
1957: ripristino della cassa storica con canne di mostra costruite dalla ditta Mooser di Monaco, riacquisto delle portelle e loro ricollocazione sulla cassa (in tal modo la cassa antica fa da “quinta monumentale” all’organo del 1948);
1974: l’organo del 1948 viene smontato dall’organaro locale Rudolf Kubak che ne rimonta buona parte nella chiesa protestante di Gersthofen;
1978: ricostruzione della ditta Ekkehard Simon di Landshut, progetto fonico e supervisione di Otto Meyer, Ansbach;
1992: ampliamento e ricostruzione della ditta Gerhard Schmid, di Kaufbeuren, progetto fonico e supervisione di Walther Haffner, di Rummelsberg.
Caratteristiche (Tastiere/Registri):
fino al 1580: 2 manuali, 14 registri, trasmissioni meccaniche, somieri a tiro;
fino al 1902: 2 manuali, 22 registri, trasmissioni meccaniche, somieri a tiro;
1902: 3 manuali, 41 registri, trasmissioni pneumatiche, somieri a canali per tasto;
1978: 3 manuali, 37 registri, trasmissioni elettriche, somieri a tiro;
1992: 3 manuali, 45 registri, trasmissioni meccaniche per le tastiere, elettriche per i registri; somieri a tiro.
L’organo è oggi in perfette condizioni e viene utilizzato per concerti e per il servizio liturgico. Le vestigia dell’antico patrocinio della famiglia Fugger sono individuabili -oltre che nel sovrastante rosone- nelle decorazioni a carattere araldico sulla cassa, sui dipinti delle portelle e sulle canne di Mostra.
L’organo antico Disposizione Originaria del 1512
2 Tastiere di 39 note – F,G,A-a
Pedaliera di 15 note – F,G,A-a
Hauptwerk
Principal 8 |
Rückpositiv
Coppel 8 |
Pedal
Großprincipalbaß 16 |
(*) Registro aggiunto nel 1594, rimosso nel 1831.
(**) Registro sostituito da un Salicional nel 1831.
(***) Registro sostituito da un Flötbaß.
Disposizione rilevata da Steinmeyer nel 1902
2 Tastiere di 54 note – C-f”’
Pedaliera di 25 note – C-a
Hauptwerk
Principal 8 |
Innerpositiv
Quintatön 8 |
Pedal
Principalbaß 16 |
(*) Registro aggiunto nel 1831.
Nota sull’ Innerpositiv: in data imprecisata (forse 1831) il somiere del positivo tergale era stato spostato all’interno del corpo principale dell’organo.
L’organo Steinmeyer del 1902
3 Tastiere di 54 note – C-f”’
Pedaliera di 30 note – C-f’
Hauptwerk
Prinzipal 16 |
Schwellwerk
Bordun 16 |
Echowerk
Geigen Prinzipal 8 |
Pedal
Principalbaß 16 |
Organo Simon-Schmid (1978-1992)
Disposizione fonica attuale
Rückpositiv
Copel 8 |
Hauptwerk
Pommer 16 |
Schwellwerk
Bourdon 16 (*) |
Pedal
Principalbaß 16 |
(*) Registri aggiunti nel 1992.
(**) In sostituzione di un Clarion 4.
Gli altri organi della chiesa di Sant’Anna
Organi nel Coro Est
Come abbiamo detto, la chiesa ha due cori; in quello ovest c’è la Cappella Fugger e il grandioso organo appena descritto, in quello est c’è l’abside vera e propria. Qui nel 1619 fu costruito un Positivo con funzioni di “guidavoce” dal citato organaro locale Marx Günzer. Riparato nel 1700 da Christoph Leo, esso era ancora in sito nel 1730 (come comprova un’incisione dell’epoca) ma nel 1756 fu spostato sul Matroneo (Lettner) e nel 1841 nella quattrocentesca cappella laterale detta “Cappella degli Orefici” (Goldschmiedekapelle) dopodiché fu ceduto al vicino Cimitero Protestante e lì collocato dall’organaro locale Bohl. Nel 1948, come abbiamo accennato, viene collocato nel Matroneo un corpo di canne come FernWerk (corpo lontano) dell’organo elettropneumatico; tale strumento è stato smantellato nel 1974 ma il FernWerk è rimasto al suo posto sul matroneo e dotato di propria consolle. Ecco la disposizione fonica, le cui canne sono di costruzione Steinmeyer (1948) e la consolle ad unico manuale costruito da Rudolf Kubak (1974):
Organo elettropneumatico del Matroneo (Lettner)
Estensione: C – a’’’cioè Do 1-La 4, 58 tasti cromatici
MetallGedackt 8’
NachtHorn 4’
SifFlöte 1’
RauschPfeife II fach
Rankett 16’
Nel Coro Est c’è anche un positivo a trasmissione meccanica, costruito nel 1995 da Rudolf Kubak:
Organo Positivo del Coro Est (abside)
Estensione: C – f’’’cioè Do 1-Fa 4, 54 tasti cromatici
Gedackt 8’
RohrFlöte 4’
Prinzipal 2’
Quinte 1’1/3’ Baß (Bassi)
Quinte 1’1/3’ Diskant (Soprani)
Organo della “Cappella degli Orefici” (Goldschmiedekapelle)
La cappella fu costruita tra il 1420 e il 1496 per la confraternita degli orefici (cioè in pratica l’associazione di commercianti, artigiani e industriali della città) e decorata con splendide opere d’arte paragonabili a quelle della Cappella Fugger. In questa cappella è probabile che nei tempi antichi si utilizzassero organi portativi, comunque solo nel 1892 si acquistò un armonium venduto nel 1963. Un organo positivo fu costruito nel 1956 (ditta Offner, di Kissing) venduto a sua volta nel 1974. Attualmente c’è un positivo a trasmissione meccanica costruito da Rudolf Kubak (1979):
Organo Positivo della Cappella degli Orefici
Estensione: C – f’’’cioè Do 1-Fa 4, 54 tasti cromatici
Gedackt 8’
RohrFlöte 4’
Prinzipal 2’
Mixtur II 1’
Graziano Fronzuto
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