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A tutti gli organisti e a tutti gli appassionati d’organo. Se vi trovate a Roma, evitate come la peste la chiesa di Sant’Antonio dei Portoghesi, piccolissima chiesa alle spalle della grandiosa basilica di Sant’Agostino.

In questa chiesa -nonostante come abbiamo detto sia piccolissima- è stato installato un organo Mascioni a ben 5 manuali su progetto di Jean Guillou che, come è facile capire, è sopradimensionato ed ottunde gli ascoltatori con la sua mole e la sua ipertrofia di registri. Tutto per la megalomania del rettore.

Ma il motivo per cui bisogna evitare questa chiesa come la peste è appunto il suo rettore, don Borges, che è del tutto insensibile agli organisti e alle loro istanze e non esita a sfoggiare villania e maleducazione per allontanarli anche se stanno semplicemente guardando la consolle dell’organo che troneggia in bella mostra nella navata (è più grande dell’altare maggiore quindi è anche impossibile evitarla). Io stesso sono stato apostrofato con volgarità (mi è sembrato di udire distintamente “Hinho de puta”) per aver solo osato provare a copiare i registri per l’appendice al mio trattato “organi di Roma”. Ha letteralmente dato in escandescenze inveendo ed imprecando contro di me!

Non portategli in regalo vostri CD o vostri libri, io l’ho fatto e me li sono visti respingere con un secco “no me interessa” invece che far finta almeno di ringraziare come buona educazione vuole. Libro e CD sono stati poi da me regalati al Cardinale Vicario Angelo De Donatis, che ha ringraziato e benedetto.

Per non parlare del sacrista, la maleducazione fatta persona. Insomma, se siete a Roma e volete visitare questa chiesa, non lo fate per la vostra buona salute e per evitare di essere maltrattati, insultati e apostrofati oltre che per evitare dolorosi mal di fegati. Evitatela come la peste. Fino a che ovviamente ci sarà don Borges. Bisogna attendere il suo trasferimento (o il suo requiem) cosa che gli auguriamo di cuore che avvenga al più presto. Del resto l’età ce l’ha e ha occupato la rettoria fin da troppo tempo. Nell’attesa, speriamo non lunga, evitate la chiesa come la peste credetemi.

Aprile 2022

Graziano Fronzuto