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ROMANTIC ORGAN

Saint-Saens – Berceuse – Franck

Hans Christoph Becker-Foss

Organo di Santo Stefano – Brema

CD Tring Symo96

Diciamo subito che questo CD è spartano come non mai. Il libretto è inesistente (consiste in una fotocomposizione sul fronte e nell’elenco dei pezzi nel retro) e non c’è la descrizione dell’organo (che ho scoperto essere uno strumento costruito da Rudolf von Beckerath nel 1965, con 41 registri distribuiti su tre tastiere e pedaliera) né il curriculum dell’organista. Quindi si deve ascoltare sulla fiducia.

Si tratta di una miscellanea di pezzi del periodo romantico e tardoromantico: César Franck, Corale n.1 in Mi maggiore; Robert Schumann, 6 canoni Op.56 (non troppo veloce, con intima espressione, andantino, intimo, non così veloce, adagio); Camille Saint-Saens, Berceuse Op.105 (trascrizione per organo di Alexandre Guilmant); Julius Reubke, Sonata in Do minore.

L’ascolto è piacevole anche se si sente che l’organo non è proprio dei più adatti al repertorio (è uno strumento proto-neobarocco), ma i pezzi scorrono con facilità all’ascolto segno che l’organista padroneggia bene lo strumento anche in un repertorio al limite dell’adattabile su quello strumento.

I pezzi scelti non potevano essere più diversi per stile e per approccio all’organo: dalle atmosfere sognanti sia pure ricche di cromatismi di César Franck alle aspre sonorità della Sonata in Do minore di Reubke (non è quella famosissima sul 94° Salmo ma un’altra opera, di raro ascolto su CD miscellanee). Dall’impeto romantico dei Canoni di Schumann alle dolci sonorità di Saint-Saens sapientemente trascritte per organo da un gigante quale fu Guilmant.

Naturalmente non si può trascurare l’apporto dato dall’organo, costruito da Rudolf von Beckerath, il nobile che volle fare l’organaro dopo aver ascoltato un concerto del grandissimo Gunther Ramin, che coi suoi timbri così personalizzati non fa rimpiangere l’uso di uno strumento del periodo romantico.

Le interpretazioni sono buone, ma non tutte dello stesso livello. I compositori Francesi avrebbero meritato un po’ più di libertà ritmica e un po’ più di pathos tardoromantico; i compositori Tedeschi riescono meglio ma un po’ di rubato quà e là non avrebbe guastato.

Consiglio questo CD a tutti gli appassionati d’organo poiché l’organo Rudolf von Beckerath è assolutamente degno di attenzione ed anche il repertorio è piuttosto raro all’ascolto (tranne il Primo Corale di Franck) che è difficile trovarlo in altre incisioni.

Giugno 2022

Graziano Fronzuto