Domenico Zipoli Sonate d’Intavolatura per Organo e Cimbalo Volume 1 – Organo
Domenico Zipoli
Libro Primo dalle Sonate d’Intavolatura per Organo e Cimbalo
Domenico Cipriani
all’organo positivo costruito da Johannes Conrad Werle (1752) conservato nella Cappella del SS. Sacramento nella Basilica di Santa Maria in Aracoeli a Roma
CD Gruppo Futura MS9721-2
Domenico Zipoli (Prato, 1688 – Cordoba [Argentina], 1726) è stato un importantissimo organista e cembalista Italiano vissuto a cavallo tra il XVII e il XVIII sec. Allievo per un breve periodo di Alessandro Scarlatti, sviluppò uno stile personalissimo di composizione, fatto di ampie melodie supportate da un ferreo sistema imitativo e contrappuntistico. Pubblicate a Roma verso il 1708, le Sonate di Intavolatura per Organo e Cimbalo sono divise in due volumi di cui il primo si intende più appropriato all’organo e il secondo al clavicembalo. Ma anche invertendo gli strumenti cui sono destinate si ottiene un buon risultato per cui si può ritenere che la divisione è soltanto convenzionale.
Il CD contiene il primo libro per intero: Toccata in Re minore; 4 versetti in Re minore; Canzona in Re minore; 4 versetti in Do maggiore; Canzona in Do maggiore; 4 Versetti in mi minore; Canzona in Mi minore; 4 Versetti in Sol minore; Canzona in Sol minore; All’Elevazione I; Al Post Communio; All’Elevazione II; All’Offertorio; Pastorale; e per finire 4 Versetti del I Tono Opera Postuma che non fa parte del Libro ma completa la carrellata zipoliana del CD.
La maggior parte dei brani incisi sono composti da Versetti di poche righe cosa che fa capire che per Domenico Zipoli, nonostante fosse organista titolare degli organi Hermans della chiesa del Gesù ed essendosi egli stesso fatto Gesuita, l’organo doveva essere usato “col contagocce”. Anche la lunghezza delle Canzoni, salvo quella in Sol minore, fa capire che non gli veniva concesso di suonare l’organo per non più di 4-5 minuti consecutivi. Fanno eccezione le Elevazioni e l’Offertorio che durano quanto il momento Liturgico cui sono destinati (comunque limitati nell’arco di 5 minuti).
Dopo la pubblicazione delle Sonate d’Intavolatura, chiese e ottenne di poter andare in Missione in Argentina dove visse per circa 18 anni e dove morì nel 1726 a soli 38 anni d’età e dove ha lasciato un corpus di Messe, Cantate, e pezzi strumentali che sono ancora in buona parte inediti.
L’interprete, Domenico Cipriani, era stato frate francescano ma non lo era più al momento dell’incisione del CD ma era rimasto in buoni rapporti con i frati dell’Aracoeli e dunque non gli fu difficile utilizzare il misconosciuto organo positivo Werle della Cappella del SS. Sacramento per la registrazione. Lo strumento fu acquistato dagli eredi di Werle dai PP. Francescani nel 1820 e sistemato nella chiesa di San Bonaventura al Palatino. Fu poi smontato e ricomposto nel 1911 in Santa Maria in Aracoeli e spostato più volte all’interno della Basilica fino alla collocazione attuale.
L’organo non è nemmeno lontanamente parente agli organi Hermans della chiesa del Gesù (organi di 16’ di cui almeno uno probabilmente aveva due manuali) ma compensa con la brillantezza dei suoi registri il deficit di dimensioni; si tratta di un Positivo assai ben fatto e ben conservato che riesce a rendere bene i brani Zipoliani (soprattutto i versetti e le prime tre canzoni), grazie anche all’interpretazione tutto sommato libera e briosa del compianto Cipriani, prematuramente scomparso pochi anni dopo l’incisione di questo CD del 1997.
Il libretto è inesistente: consiste in una foto dell’organo da chiesa più grande del mondo, quello della Cattedrale di Passau e dietro di uno sfondo nero uniforme. Nulla viene detto dei brani e nulla viene detto dell’organista (che per fortuna ho fatto in tempo a conoscere di persona e ad apprezzarne la vulcanica abilità interpretativa).
Il CD, fra i più indefinibili della mia collezione, è consigliabile a tutti gli amanti di Domenico Zipoli che possono confrontare con le altre numerose edizioni presenti sul mercato.
Ottobre 2022
Graziano Fronzuto