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San Remo – L’organo della Cattedrale di San Siro

San Remo – L’organo della Cattedrale di San Siro

San Remo – L’organo della Cattedrale di San Siro

Federico Borsari

Opere per Organo [Volume 2]

Roberto Marini e Domenico Severin all’organo Pietro Corna della Cattedrale di San Remo

CD FUGATTO FUG 084

Devo alla comprovata cortesia e all’impagabile amicizia con il Maestro Federico Borsari il possesso di questo CD che mi è stato gentilmente da lui inviato. Il CD fa seguito al CD doppio di cui ho trattato QUI e contiene le opere più recenti del Maestro eseguite alternatim da una coppia d’assi dell’organo Domenico Severin e Roberto Marini.

L’incisione è avvenuta sul nuovo organo della Cattedrale di San Remo, costruito nel 2021 da Pietro Corna. La Cattedrale di San Remo, dedicata a San Siro, è un edificio romanico che nel tempo era stato arricchito da alcune decorazioni in stile barocco, ivi compresa una cantoria sull’ingresso principale e un organo. A tutto ciò ha posto fine il “restauro” della prima metà del XX sec. che ha ridotto la chiesa a muri nudi ovviamente sacrificando tutte le stratificazioni storiche ivi compreso l’organo. Per averne uno nuovo si è dovuti attendere il 2021 quando, su una cantoria d’acciaio e vetro appositamente costruita, è stato collocato l’organo costruito da Pietro Corna, consistente in 49 registri disposti su tre manuali e pedaliera.

Il CD si apre con un Ingresso con Fanfara, dedicato a Marco Lo Muscio [Severin]; seguono La Veglia Pasquale, dedicata a Roberto Marini, articolata in: Preludio, Luce, Acqua, Meditazione, Alleluja [Marini]; Fantasia su Christus Vincit, dedicata a Ivan Ronda [S]; Quarantatre (14 agosto 2018), dedicata a Giancarlo Parodi [M]; Trittico Ovadese dedicato a Roberto Scarpa Meylougan, articolata in: Canzone Popolare, Ave Maria (su tema di Pietro Peloso organista della collegiata di Ovada dal 1895 al 1914), Campane di Processione a San Giovanni (in memoria di Kéin Burolu, campanaro di San Giovanni) [S]; Improvvisazione sui registri ad ancia, dedicata a Pier Damiano Peretti [M]; Divertissement, dedicato a Juan Paradell-Solé [S]; e si conclude con un Finale-Alleluja, dedicato a Domenico Severin [M].

La presenza di due organisti del calibro di Marini e di Severin, nonché le dediche ad altrettanti organisti di fama non debbono sorprendere: l’Autore gode di massima stima in tutti gli ambienti organistici e trova ampio credito presso la maggior parte degli organisti italiani e non solo.

Fama meritata anche come compositore, oltre che come organista e organologo, basta ascoltare questo CD per rendersi conto del calibro dell’Autore.

Lo stile personalissimo dell’Autore si contraddistingue per l’uso sapiente e ben dosato delle dissonanze, dalla chiarezza dei canti fermi, dalla predilezione per le ance come registro solista e come sostegno di armonie, dagli impasti sonori sorprendenti e inusuali, dallo sfruttamento dell’organo dai PPP ai FFF e viceversa, tutte doti che sono profuse a piene mani nei brani incisi. Non mancano le contaminazioni di melodie popolari e addirittura dal grande schermo (nell’Alleluja finale risuonano le note ribattute del refrain del tema de “I Magnifici Sette” di Elmer Bernstein).

Tutti i brani sono piacevoli all’ascolto e le dissonanze -ben calibrate- non disturbano anzi vivificano l’udito; su tutti i pezzi direi che spicca “43” dedicato alle quarantatré vittime del crollo del ponte Morandi sul Polcevera a Genova del 14 agosto 2018 dove all’inizio una serie di clusters di note crea un’atmosfera di tensione e di attesa dell’irreparabile, clusters che attraverso una serie di dissonanze si risolvono nella introduzione della melodia popolare genovese “Ma se ghe pensu” di Margutti-Cappello, dapprincipio ai manuali e poi come canto fermo ai pedali in contrappunto con una serie di arpeggi in FF dei Manuali che stanno a significare la nuova speranza del ponte San Giorgio costruito a tempo di record in luogo di quello crollato demolendone ciò che ne rimaneva.

Il libretto, in Italiano e in Inglese ha in copertina una foto dell’Autore, preso di spalle, a piedi nudi nel mare intento a scrutare l’orizzonte, segue la descrizione delle opere incise, la disposizione fonica dell’organo, il curriculum e le foto dei due interpreti e in quarta di copertina la foto panoramica dell’organo.

In conclusione, Federico Borsari si dimostra un ottimo compositore; senza dubbio dotato di una tecnica compositiva solida e coerente, che piega le dissonanze e le utilizza a proprio vantaggio con pathos e virtuosismo difficilmente riscontrabili in altri autori. Non disdegna le contaminazioni con vari generi che vanno dal codice Morse alle reminiscenze di colonne sonore di film americani, sceglie i cluster per evocare una tragedia quale quella del Polcevera, sorprende con l’evocazione di melodie popolari.

Consiglio senza esitazioni il CD ed il precedente a tutti gli appassionati di musica moderna, non resteranno delusi anzi saranno entusiasti.

Novembre 2023

Graziano Fronzuto  

Abano Terme (PD) – L’organo del Duomo di San Lorenzo

Abano Terme (PD) – L’organo del Duomo di San Lorenzo

Abano Terme (PD) – L’organo del Duomo di San Lorenzo

Federico Borsari

Opere per Organo [Volume 1]

Roberto Marini all’organo Tamburini-Bonato dei Duomo di San Lorenzo in Abano Terme

CD doppio FUGATTO FUG 062

Devo alla comprovata cortesia e all’impagabile amicizia del Maestro Federico Borsari che me ne ha fatto dono il possesso di questo interessantissimo doppio CD contenente esclusivamente sue musiche eseguite da un organista di prim’ordine quale Roberto Marini è.

Le composizioni incise sono così suddivise:

nel primo CD: Improvvisazione, Lullaby, Fantasia (sul Primo Modo e Trasposizione Limitata di Olivier Messiaen), Cinque Pezzi Liturgici (Veni Creator, Dies Irae, Ave Maria, Adeste Fideles, Brevissime variazioni sul tema di San Paolo della Croce).

nel secondo CD: Finale sul Veni Creator, Introitus (sul codice Morse), Chiese di Ovada dimenticate: Sant’Ambrogio, San Bartolomeo, Sant’Antonio, San Michele, San Bernardino, San Martino, San Sebastiano.

Tutti i brani sono connotati dallo stile solido e moderno del nostro Autore, che piega le dissonanze a suo vantaggio e ne riempie i pezzi senza per questo mai sfiorare la noia, anzi, direi che le numerose dissonanze contraddistinguono i pezzi e danno loro il fascino del moderno.  Nel primo CD vi sono pezzi di ampio respiro in cui l’autore dà il meglio di sé passando da pezzi di pura fantasia a pezzi su temi gregoriani in cui il cantus firmus passa dal pedale ai manuali senza soluzione di continuità con accompagnamento ora lento ora vivace senza mai passare per sbavature o cadute di stile. Alcuni pezzi si concludono con un catartico accordo maggiore, altri con accordi dissonanti ricchi di tensione. Nel secondo CD vi è un pezzo su cantus firmus gregoriano Veni Creator, maestoso e impressionante; segue un Introitus in cui il cantus firmus è tenuto da una nota ribattuta in modo da dar luogo ad un messaggio beneaugurante in codice Morse (che onestamente non sono stato in grado di decifrare), poi vi sono sette brani descrittivi di sette chiese di Ovada (cittadina natale dell’Autore e dove tutt’ora egli abita) dimenticate perché abbandonate o addirittura distrutte.

Se tutti i brani sono interpretati da Marini con profonda espressione e calandosi integralmente “nel pezzo” riuscendo ad interpretare con maestria le intenzioni dell’autore, le sette chiese dimenticate mi hanno lasciato perplesso: non si distingue nello svolgersi del pezzo e nella scelta e nei cambi dei registi e delle tastiere, la costruzione, lo splendore passato, l’oblio e -là dove c’è stata- la distruzione della chiesa. Insomma nella descrizione delle chiese l’interprete fa un pout-pourri e mi ha lasciato deluso. Ciononostante, esegue correttamente le dissonanze ed i passaggi più ardui, cosa che compensa in parte la delusione suesposta.

Il libretto, in Italiano e in Inglese, ha in copertina una caricatura di mano dell’Autore, il suo curriculum di organista e organologo di chiara fama (ha tenuto per 25 anni in attività il fondamentale sito www.lapaginadellorgano.it), una breve descrizione di ciascun pezzo, il curriculum dell’interprete. C’è la foto dell’Autore e quella dell’interprete e una foto dell’organo utilizzato, poderoso strumento (vero e proprio RiesenOrgel in terra italiana, basti pensare al fatto che al pedale ha due registri reali di 32’ un Controfagotto ed un Principale) di cui c’è la disposizione fonica nella controcopertina della shell.

Consiglio vivamente a tutti gli appassionati d’organo e della musica moderna questo doppio CD per la sorprendente abilità compositiva di Federico Borsari, che si rivela essere un Autore di grande spessore e dalla ricca inventiva, oltre che dalla padronanza dei timbri dell’organo con cui sembra giocare a creare sempre nuove combinazioni, sorprendenti e inusuali che l’interprete rispetta fedelmente (fino a un certo punto, secondo me), creando un mondo fascinoso e ricco di suoni consonanti e dissonanti piacevolmente amalgamati.

A questo CD doppio è seguito un altro CD di opere del Maestro Federico Borsari, di cui parlo QUI.

Novembre 2023

Graziano Fronzuto