Schwerin – l’Organo della Cattedrale
Musiche per organo di Franz Liszt 1811-1886
Hans-Jűrgen Kaiser all’organo Friedrich Ladegast (1870) della cattedrale di Schwerin
CD Brilliant Classics 92208
L’organo gigante della Cattedrale di Schwerin è un dii Firedrich Ladegast con i suoi 92 registri disposti su 4 manuai e pedaliera ed è noto come “organo di Franz Liszt” per la collaborazione prestata dal musicista in fase progettuale (sicuramente sua è l’introduzione del Bordone 32’ al Grand’Organo e di altri registri molto particolari di cui è ricca la disposizione fonica) e per essere destinato, nel giorno dell’inaugull’orazione, alla esecuzione pubblica di un grande pezzo che Liszt avrebbe scritto apposta.
Negli anni in cui Ladegast lavorò a questo strumento, dal 1868 al 1870, Liszt fu distolto dalla composizione del pezzo commissionato e non fece in tempo a consegnarlo per l’inaugurazione. Così venne eseguito il suo Preludio e Fuga sul nome di BACH mentre solo successivamente fu eseguito il pezzo commissionato, la Fantasia e Fuga sul corale “Ad nos ad Salutarem Undam” dall’oratorio “il Profeta” di Meyerbeer.
Ovviamente tali pezzi non potevano che essere eseguiti con due bravi registranti per seguire tutte le indicazioni di Liszt, che comportano cambi di registro e di tastiera in continuazione in tutti i suoi pezzi per organo. Liszt guardava avanti, a quando le trasmissioni non più meccaniche come in questo strumento avrebbero consentito di dotare gli organo di Combinazioni Libere e di Aggiustabili.
Il CD è naturalmente dedicato a Liszt e contiene tre brani monumentali: il Preludio e Fuga sul nome di BACH, le Variazioni su “Weinen, Klagen, Sorgen, Zagen” (piangere, lamentarsi, preoccuparsi, esitare), la Fantasia e Fuga su “Ad nos ad salutarem undam”. Nei tre brani Kaiser dimostra un piglio deciso e spiccatamente romantico, con ampi rubati, libertà di ritmo e di timbrica, con il mantenere sempre viva la tensione dell’esecuzione anche nei lunghi adagi che costellano le composizioni e che sono al limite della noia, se non si è un bravo interprete. Il giudizio sulle interpretazioni è ampiamente positivo ma c’è qualcosa che lascia perplesso l’ascoltatore dalla prima all’ultima nota incise.
Si tratta dell’intonazione dell’organo che, data la mole e i registri che ha, la si sarebbe attesa brillante e trascinante come i pezzi di Liszt incisi. Invece l’organo sembra aver perso la sua intonazione originaria e di essa resta soltanto un’ombra forte ma mai fortissima, dolce ma quasi belante, coi fondi abbondantemente “melassati”. Eppure l’organo era stato sottoposto ad un lungo restauro da parte di Alexander Schuke fra il 1980 e il 1986 per cui viene da domandarsi se abbia lasciato l’intonazione come l’ha trovata, dopo 110 anni di usura dei materiali e delle canne, senza tentare una ripresa dell’intonazione per renderla di nuovo frizzante come doveva essere all’inizio, attribuendo a Ladegast l’intonazione che si ode nel CD e non alla mancata ripresa di essa in fase di restauro.
Nonostante tutto non mancano bei timbri e begli impasti sonori, ma sono penalizzati dall’intonazione complessiva dello strumento purtroppo assai deludente.
Fatta la tara dell’intonazione, il CD è eccellente per qualità di esecuzione e di presa sonora (c’è anche un libretto aggiuntivo che spiega che è stato registrato col sistema Direct Stream Digital con i marchi Philips e Sony); il libretto è in Inglese e Tedesco e spiega le caratteristiche dei brani incisi e la loro storia; il curriculu, di Kaiser è scritto in solo Tedesco così come le caratteristiche QUI di cui è riportata per intero la disposizione fonica. Purtroppo non c’è la foto della maestosa cassa neogotica dell’organo ma c’è uno scorcio della consolle a quattro manuali. Comunque si trova facilmente in Internet., per esempio QUI
Consiglio il CD agli amanti di Liszt e di Ladegast anche se il restauro di Schuke secondo me non gli ha reso giustizia, ma comunque resta sempre un esempio della transizione organaria avvenuta in Germania tra l’organo Mendelssohniano e i riesenorgel di inizio novecento quali quelli di Sauer e Steinmeyer.
Luglio 2025
Graziano Fronzuto