Fantasy on Carlisle
Edward Taylor
Suona l’organo Willis della Cattedrale di Carlisle
CD Priory PRCD 1183
La Cattedrale di Carlisle dedicata alla Holy and Undivided Trinity (Santa ed Indivisa Trinità) è nota per essere la più piccola delle grandi cattedrali inglesi. Costruita nell’XI sec. in stile protoromanico a tre navate, transetto e abside, aveva la facciata rivolta verso il Vallo di Adriano (siamo ai confini con la Scozia). Nel XIII sec. se ne decise la ricostruzione in stile gotico e si partì dall’abside piana e dal coro, ampi e spaziosissimi. Nel frattempo la cattedrale antica veniva demolita e le sue pietre riutilizzate per rinforzare il Vallo di Adriano; rimaneva solo il transetto e una campata, l’ultima, della navata. Così la cattedrale rimase incompiuta perché non venne completata secondo lo stile e la spazialità dello stile gotico ed in pratica è costituita oggi dal solo Coro Gotico in cui si segue la Messa attorniati dai cantori mentre l’oculo verso il transetto antico è occupato dal Grande Organo.
La cattedrale fu dotata di organi almeno dal XVI sec., poi col passare del tempo, tra trasformazioni e alienazioni si giunse al 1856 quando fu commissionato l’attuale organo a Henry “Father” Willis, che realizzò uno strumento a tre manuali e pedaliera con disposizione fonica dettata dall’allora organista Henry Ford e dal famoso William Thomas Best, nato a Carlisle. Nel 1875 fu dotato di un Principale di 32’ reale che si affaccia sul transetto antico, dominando i visitatori che entrano in cattedrale, che devono passare necessariamente sotto l’organo. Ulteriori ampliamenti vennero fatti nel 1907 da Harrison & Harrison con lo spostamento del positivo sul lato Sud della cattedrale, a sinistra di chi suona l’organo. Le trasmissioni furono revisionate nel 1976 e nel 1995 e nel 1997 vennero aggiunti 4 registri (tra cui l’Oboe 8’ allo Swell Organ, di cui notai la mancanza quando suonai l’organo nel 1995 in compagnia di mia moglie Antonella e del compianto Freddie Symonds) che portarono l’organo all’assetto attuale.
Il CD si apre con Edward C. Bairstow, Prelude in Do maggiore; prosegue con Percy Whitlock, Fidelis; Frank Bridge, Tre pezzi per organo (1939): Preludio, Minuetto, Processionale; Adrian Self, Fantasy on Carlisle (pezzo del 2002 ispirato al tema popolare “Carlisle”); Arthur Wills, Arioso, Requiem Aeternam; David Briggs, Preludio e fuga in Re maggiore (da “Omaggio a Marcel Dupré”); Edward C. Bairstow, Preludio su “Vexilla Regis”, Elegia, Toccata-Preludio su “Pange Lingua”; John Cook, Fanfara; e si chiude con Percy Whitlock, Marcia da “Phoebe” (musica dedicata al varo di un incrociatore inglese che fece la II Guerra Mondiale nel Pacifico) arrangiata per organo da Robert Grover..
Si tratta di autori del XX sec. tutti inglesi e di pezzi tutti particolarmente adatti all’organo. Edward Taylor, nonostante la giovane età (è assistente organista della cattedrale), padroneggia assai bene le dissonanze e le complesse armonie dei pezzi proposti. Egli fa sentire assai bene tutta la tavolozza sonora dell’organo, dai PPP al limite dell’udibile al FFF del tutti con tanto di Tube. Nei brani più meditativi si odono i bellissimi fondi di 8’ dell’organo, soprattutto i flautati, talvolta con l’Oboe alla maniera di César Franck; altrove si sentono le bellissime misture, che sembrano quasi un Ripieno italiano, e la Tuba che spicca nella Fanfara di John Cook.
Il ponderoso libretto, esclusivamente in Inglese, descrive esaustivamente tutti i brani incisi e talvolta cita commenti degli autori ai propri brani (per es. nella Fantasy on Carlisle di Adrian Self, il brano più significativo del CD e quello in cui più si ode la tavolozza sonora dell’organo in tutte le sue sfaccettature), segue la storia dell’organo e la sua ricca disposizione fonica (72 registri distribuiti su 4 manuali e pedaliera) e infine c’è il curriculum dell’organista. Peccato che non vi sia una foto della mostra dell’organo priva di cassa ma con le canne ricchissimamente decorate a stencil, tantomeno una foto della mostra posteriore, composta da canne del Principale 32’ reale del Pedale; vi è una foto della chiesa verso l’altare che mostra l’immensa vetrata istoriata posteriore, una delle più grandi del mondo.
La scelta di dare spazio a soli autori del XX sec. ha pagato abbondantemente poiché si odono armonie e armonie cromatiche rese assai bene dallo strumento, che pare fatto apposta per questa letteratura. Naturalmente molto si deve alla sapienza costruttiva di Henry “Father” Willis e di Harrison & Harrison oltre ovviamente alla bravura di Edward Taylor che, con queste premesse, si prepara ad una carriera di organista di primo livello. Basti ascoltare i Piani e i Forti, i Crescendo e i Diminuendo, l’uso sapiente di Fondi e Misture, le ance sempre misurate e utilizzate per lunghe melodie “a solo” senza annoiare l’ascoltatore.
Consiglio il CD -nonostante venga consegnato a 25 giorni dall’ordine su Internet- per gli appassionati di musica del XX sec. ed in particolare della musica inglese. Ne rimarranno entusiasti.
Luglio 2022
Graziano Fronzuto