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Organo Giovanni e Giacinto Bruna 1810 – Giacomo Vegezzi-Bossi 1872

Chiesa di Santa Maria Assuna e San Nicolao – MONTANARO (TO)

Organista Roberto Cognazzo

CD Leonardi LEO 008

La Collana “Antichi Organi del Canavese” è da tempo una realtà concreta e quasi un’istituzione nel mondo organistico italiano. Questo CD è il primo della serie, molto bello, ben eseguito e ben registrato, esaurito da tempo e di cui sarebbe auspicabile una ristampa.

L’organo utilizzato è uno strumento risorgimentale Italiano con due manuali e una ricca dotazione di registri di cui molti spezzati in bassi e soprani e soprattutto una serie di putti ciascuno con una tromba sonante in bocca (sono ben 25 distribuiti sulla cassa dell’organo e sulla balaustra della cantoria) che corrispondono al registro di Corno Inglese Soprani 16’ del Grand’Organo.

Il CD si propone di presentare i brani più adeguati alla ricca paletta sonora dell’organo, e l’organista Roberto Cognazzo (a lungo maestro concertatore del Teatro Regio di Torino) propone 7 Ouvertures da opere liriche ottocentesche da lui adattate all’organo. Nell’ordine: Gioacchino Rossini, L’Italiana in Algeri; Daniel François Esprit Auber, Fra’ Diavolo; Vincenzo Bellini, Capuleti e Montecchi; Ferdinand Hérold, Zampa; Gaetano Donizetti, La Figlia del Reggimento; Franz von Suppé, Poeta e Contadino; Giuseppe Verdi, Nabucco.

Il repertorio, come si vede, è molto ricco e contiene il fior fiore delle Ouvertures ottocentesche europee. I sette brani si distinguono per ricchezza di invenzione, melodia, armonie ardite e sono esaltate dalla scelta dei registri da parte di Cognazzo, qui al suo meglio. Da notare l’uso dei Putti sonanti che si ode qua e là e soprattutto nell’ouverture Fra’ Diavolo di Auber dove sostengono il tema di Fra’ Diavolo (nell’orchestrazione affidata ai corni).

Le interpretazioni sono tutte di alto livello, sorprendenti i tempi anche velocissimi di alcuni passaggi e i ricchi “rubati” che contraddistinguono le esecuzioni e le impreziosiscono. L’uso degli accessori (tiratutti, polisiri e pedaletti) è notevole così come anche è notevole l’apporto dei registranti che sicuramente hanno appoggiato Cognazzo nelle esecuzioni.

Il libretto -tutto in Italiano- contiene note sui brani eseguiti, la disposizione fonica dell’organo e la sua storia, il curriculum di Roberto Cognazzo ed è tutto sommato esauriente.

La scelta di dare spazio alle Ouvertures invece che a coevi brani per organo Italiano si è rivelata vincente non solo per l’evidente bellezza di questi pezzi ma anche per la loro qualità musicale che è sicuramente superiore -salvo qualche eccezione- a quella media dei brani per organo Italiano. Infatti si odono melodie ed armonie particolarmente ricche, dovute alla loro origine orchestrale, rese assai bene dallo strumento magistralmente suonato da Cognazzo.

In definitiva il disco è uno dei più piacevoli della mia collezione ed è consigliabile a tutti gli amanti delle rarità musicali per organo e a tutti gli amanti dell’organo risorgimentale Italiano, qui alle sue massime vette, perciò è un vero peccato che non sia stato ristampato in quanto, come dicevo, è andato presto esaurito ed io stesso l’ho ricevuto per posta in regalo dalla Casa Editrice.

Ottobre 2022

Graziano Fronzuto