da Rosanna Fronzuto | 5 Dic, 2024 | Green Art, News
“Respect Us”
Dal 21 settembre al 3 ottobre, una mostra d’arte collettiva dedicata alla bellezza della natura e al mondo animale. Questa esposizione si propone di esplorare e celebrare il legame profondo tra l’uomo e il nostro pianeta, invitando a riflettere sul rispetto che dobbiamo alla nostra casa naturale e alle creature che la abitano. In un’epoca in cui il nostro rapporto con l’ambiente è sempre più messo alla prova, “Respect Us” si pone come un’importante opportunità per sensibilizzare il pubblico sulla necessità di proteggere e preservare la flora e la fauna. Attraverso l’arte, vogliamo dare voce a chi non può parlare, per raccontare storie di bellezza, fragilità e resistenza. Le opere esposte saranno un inno alla vita, un invito a riscoprire la meraviglia della natura e a riflettere sul nostro ruolo di custodi del mondo.
La sera dell’inaugurazione animata da diversi interventi, presente Giada Bernardi, conosciuta come l’avvocato degli animali, fondatrice nel 2014 della onlus “Zampe che danno una mano” e fondatrice di Studio Legale” GiustiziAnimale”, interamente dedicato alla tutela legale di animali e dei loro diritti, la dottoressa Maria Grazia Spalluto Farmacista, erborista, docente di Fitoterapia nel Master di Medicine Naturali di Tor Vergata, autrice e volto di rubriche televisive di Salute naturale e l’artista Silvia Castaldo che alle 19,00 presenta il libro “GREEN thumbs – noi coloriamo le strade in verde” , edito da Liber Exit di Rosanna Fronzuto, un modo alternativo per sensibilizzare tutti e vivere sempre più verde. Le installazioni Green Thumbs generano sinergie e formano un connubio felice a sostenere la bellezza e la diffusione di una cultura volta al rispetto dell’ambiente in tutte le sue forme. Preservare le risorse naturali per il benessere delle generazioni future
L’ingresso alla mostra è libero, la Borgo Pio Art Gallery, si trova a Roma in via degli Ombrellari, 2.
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https://www.oggiroma.it/eventi/mostre/respect-us-la-natura-ha-bisogno-di-noi/79044
da Graziano Fronzuto | 10 Mar, 2024 | Green Art, News
Libro a cura di Silvia Castaldo e Matilde Spadaro.
Recensione di Graziano Fronzuto.
Questa volta, invece di un CD musicale, ho per le mani un libro quanto mai interessante da recensire. Si tratta di un
volumetto di 80 pagine, estremamente curato sia dal punto di vista grafico che soprattutto del contenuto, che mi è stato donato, con squisita gentilezza, dalla coautrice Silvia Castaldo. Il titolo è tutto un programma “Green Thumbs – noi coloriamo le strade in verde” ed in esso sono racchiusi e anticipati sia il contenuto del libro che i messaggi dei progetti artistici realizzati nella città di Roma da Silvia Castaldo e Heidi Hirvonen.
Il libro si apre con una Prefazione di Salvatore Leandro Gangemi in cui vengono descritte le opere di Silvia Castaldo e Heidi Hirvonen dal punto di vista paesaggistico e urbanistico nonché i target delle opere stesse: i bambini, gli anziani, la città di Roma. Segue l’Introduzione di Matilde Spadaro che descrive il progetto “Green Thumbs” (cioè “Pollici Verdi”) come valorizzazione e riutilizzo di oggetti all’apparenza non più utili, ma che possono diventare, insieme all’immancabile verde floreale, oggetti d’Arte collocati per le strade di Roma e lasciati alla buona cura e volontà dei cittadini che ne comprendono il significato: Street Art, sì, ma con implicazioni verdi che la rendono unica ed interessante per tutti i fruitori di essa. Si entra così nel primo capitolo “Green Thumbs: fatti e non parole”, articolato in sottocapitoli. Il primo “Progetto e Filosofia” traccia la storia del progetto risalente al 2016, anno dei primi schizzi e delle prime installazioni in luoghi frequentati ma privi di quell’interesse artistico che viene instillato con l’istallazione di
un progetto Green Thumbs. Il secondo “Dalla Teoria alla Pratica” racconta le installazioni Green Thumbs che sono
andate ad arricchire ed abbellire luoghi non particolarmente attrattivi per le loro condizioni. Seguono le descrizioni, con abbondante materiale fotografico, delle installazioni finora eseguite e tuttora visibili, tranne sporadici casi di vandalismo che hanno visto ricreare la medesima installazione in un luogo più sicuro, come “il Carretto” spostato nel 2019 da Viale Beethoven al Parco Collina della Pace nel centro anziani “Pierino Emili”.
Il volumetto procede con la riproduzione di schizzi di Heidi Hirvonen introduttivi del secondo capitolo “Lo stato dell’ambiente: passato, presente e futuro” che si articola con “Natura Madre“, in cui vengono evidenziate le fonti d’ispirazione delle artiste e con un lungo sottocapitolo sul “Cambiamento Climatico” che descrive i possibili scenari futuri cui andiamo incontro e per contrasto le installazioni di Green Thumbs che, avendo il verde urbano come progetto ideale, contribuiscono per loro conto a limitare gli effetti del cambiamento climatico. Segue “Futuro ed Economia Circolare” in cui i progetti di Green Thumbs, che partono da oggetti apparentemente giunti al loro fine vita, possono essere ricondotti ad una nuova vita, sempre più verde, con l’impegno delle Street Artists stesse.
Il terzo capitolo “In natura tutto si trasforma e nulla si distrugge” si sviluppa in un unico subcapitolo “Il riciclo e il riuso dei materiali prodotti” in cui si enfatizza il ruolo dell’Arte nel riciclo e nel riuso dei materiali più diversi. Il quarto capitolo “Green Thumbs: parlano di noi” ci offre una rassegna degli articoli comparsi sulla stampa e in siti internet nei quali è raccontata l’esperienza artistica del progetto Green Thumbs. Movimentano il libro le foto in bianco e nero delle artiste nonché una ricca bibliografia. Il libro si chiude con la postfazione redatta da Rosanna Fronzuto quale socia fondatrice dell’Associazione Liber Exit che ne ha curato l’edizione e con i curricula artistici e professionali delle coautrici Matilde Spadaro e Silvia Castaldo.
Di pratica maneggevolezza e di pratico uso, il libro si lascia leggere facilmente, anche nei passaggi più ostici per complessità di argomenti quali quelli del sottocapitolo “Cambiamenti Climatici”, e alla fine si resta entusiasti di come tramite le azioni/installazioni di Green Thumbs il verde venga valorizzato e reso una forma d’Arte tramite il riuso di oggetti più disparati, tutti rigorosamente ricircolati e riutilizzati. Senza dubbio le iniziative di Green Thumbs sono degne di nota e gli accordi con il Municipio Roma XI fanno ben sperare per un loro ulteriore sviluppo su scala urbana che senz’altro troveranno il meritato successo di critica e di pubblico.
Marzo 2024
da Rosanna Fronzuto | 1 Apr, 2016 | Green Art
Domenica 29 novembre 2015, presso la sede dell’associazione culturale romana “Lavori in corso”, Mirko Fiori, giovane ecclettico in arte Okrim, ha presentato per la prima volta i suoi lavori al pubblico portando alla ribalta il colore come protagonista assoluto della comunicazione visiva nonché il riciclo di oggetti di uso corrente come semplici bottoni oppure trovati per caso come pietre levigate. Azzurro, arancio, verde, nero, rosso, oro, attraversati da tratti in rilievo e puntualizzati da bottoni applicati su tela e spruzzi di polveri luccicanti, vengono osati dall’artista in purezza per una reinterpretazione in astrattismo materico di concetti classici per eccellenza: i quattro elementi naturali, i sette peccati capitali, l’infinito. Kenneth Branagh diceva: “Ama, ama follemente, ama più che puoi, e se ti dicono che è peccato, ama il tuo peccato e sarai innocente” e se “peccato” c’è nelle opere pittoriche di esordio di Mirko Fiori è l’uso deciso di tinte così esuberanti da miscelarsi in un’esplosione di emozione che si è pronti ad amare a colpo d’occhio. Consenso unanime, quindi, per il benvenuto ad Okrim nel mondo espositivo della Capitale che definiamo un vero successo senza esitazione per gli apprezzamenti univoci e tradotti in numero quasi totale di opere vendute. Con il piacere dell’invito ricevuto per questo felice esordio, esprimiamo a Mirko Fiori complimenti vivissimi e l’augurio di continuare a stupirci in futuri vernissage.
(recensione a cura di Rosanna Fronzuto per Liber Exit)
da Graziano Fronzuto | 5 Feb, 2015 | Musica
Stefano Romano: “L’arte organaria a Napoli: dalle origini al secolo XIX”
Volume 13 di Studi e testi di storia e critica dell’arte
Editore SEN Società Editrice Napoletana, 1980
Lunghezza 481 pagine
Nel 1980 lo studioso prof. sac. Stefano Romano (di cui abbiamo recensito i lavori più recenti) pubblicava il testo fondamentale per la conoscenza degli organi di Napoli, tuttora insuperato per ampiezza, profondità di studio, completezza.
Giusto dieci anni dopo, quindi venticinque anni fa, Stefano Romano avrebbe aggiunto un secondo volume, di pari lunghezza, complementare al primo soprattutto per la parte iconografica e per la parte di indice/sommario di entrambi i volumi (poiché nel primo volume tale parte era mancante o non sufficientemente approfondita, specie perché mancava un indice alfabetico).
Ma torniamo al primo volume: sorprendente, fascinoso, ricco di descrizioni, ricordi personali, fondamentali digressioni storico/artistiche su ciascuna chiesa e su ciascun organo. Per di più, va detto che il volume censiva TUTTI gli organi storici (e non solo) presenti a Napoli in quel periodo, appena prima del terremoto dell’Irpinia e appena prima di atti vandalici e furti sacrileghi che colpirono varie chiese che furono chiuse a seguito del terremoto stesso.
Oggi, a distanza di trentacinque anni (il primo volume) e di venticinque (il secondo), il trattato non ha perso né di smalto né di attualità. La situazione complessiva del patrimonio organologico di Napoli non è molto mutata: vi sono stati molti restauri (tra cui non pochi dovuti all’impegno personale dell’Autore) ma vi sono stati altrettanti abbandoni di strumenti all’epoca sonanti. Le ragioni sono sempre le stesse: sensibilità contro insensibilità, consapevolezza contro ignoranza, competenza contro incompetenza ecc.
Entrambi i volumi del trattato costituiscono un fondamento basilare per chiunque voglia accostarsi all’Arte Organaria Napoletana e un testo imprescindibile per tutti gli studiosi dell’Arte Organaria in generale.
Chi scrive ha preso ampio esempio da quest’opera per scrivere il proprio “Organi di Roma” (Ed. Olschki, Firenze, 2008)..
Si parla da tempo di un possibile aggiornamento del contenuto del trattato di Stefano Romano, con l’ausilio dei mezzi informatici attualmente a disposizione, ma è necessario l’impegno di nuovi studiosi che sappiano prendere l’iniziativa e -nel rispetto dello spirito dell’Autore (tuttora battagliero e inflessibile nonostante l’età avanzata)- sappiano restare nel solco da Questi tracciato.
Tali studiosi vi sono: speriamo che presto si facciano avanti!
Febbraio 2015
Graziano Fronzuto
Per la biografia di Don Stefano Romano: https://liberexitcultura.it/stefano-romano/