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Marcel Dupré Recital

Marcel Dupré Recital

Organo della chiesa di San Tommaso – New York

CD “Mercury” 434 311-2

Ascoltare sia pure in CD Marcel Dupré è sempre una grande emozione e fa pensare a quanto sarebbe stata più grande averlo ascoltato dal vivo. Essendo scomparso nel 1971 e attivo fino praticamente agli ultimi anni ’60, ci saranno ancora persone che l’hanno ascoltato dal vivo e non se lo saranno più dimenticato.

In questo CD -riversamento di un disco in vinile inciso dal vivo nell’ottobre 1957- si può sentire Dupré nel repertorio francese che gli era più congeniale: Widor e Franck. Del primo c’è l’Allegro iniziale della Sinfonia n.6 in Sol minore Op.42 n.2 e il Salve Regina; del secondo c’è il Pezzo Eroico e i Tre Corali: quello in Mi maggiore, quello in Si minore, quello in La minore.

Come tutti sanno, gli autori francesi danno sempre indicazioni precise dei registri e dei cambi di tastiera; qui Dupré, che è stato un grande autore oltre che un eccelso interprete, segue le indicazioni ma si prende molte libertà senza che ciò snaturi i brani, anzi li pone sotto una luce diversa quella dell’interpretazione di un grande organista il cui nome è ben degno di figurare tra gli autori da lui incisi in questo CD.

Perciò i rubati, i cambi di registri, l’innesto di ulteriori cambi di tastiera arricchiscono i brani e li rendono ancora più godibili di quanto non siano seguendo pedissequamente le indicazioni degli autori (che comunque prevedevano che l’interprete si prendesse delle libertà se ne fosse stato in grado).

L’organo Miller-Scott della chiesa di San Tommaso a New York è uno dei migliori strumenti della città. La sua disposizione fonica è disponibile QUI visto che nel libretto non c’è. Il libretto infatti -integralmente in Inglese- dà indicazioni puntuali sui pezzi eseguiti e in appendice descrive le modalità operative con cui è stata effettuata la registrazione e descrive la vita di Marcel Dupré e il suo rapporto con l’organo utilizzato.

Dal punto di vista tecnico, il CD è molto ben registrato e non fa rimpiangere il vinile da cui è tratto. Il lavoro dei tecnici della Mercury riesce a cogliere tutte le sfumature timbriche di questo grande strumento grazie anche alle tecniche di registrazione particolarmente innovative per l’epoca cui si fa cenno nel libretto. Nel complesso il CD è di altissimo livello e lo consiglio a tutti gli amanti della musica d’organo francese del XIX e del XX sec. ed il particolare ai fan di Marcel Dupré, che non sono certo pochi.

Ottobre 2022

Graziano Fronzuto

Girolamo Frescobaldi – il viaggio nelle Fiandre

Girolamo Frescobaldi

Il Viaggio nelle Fiandre

Maurizio Croci

All’organo Bizzarri (1519)-Antegnati (1589)-Prati (1657) della Madonna di Campagna a Ponte in Valtellina

CD Tactus TC 580604

Girolamo Frescobaldi fu ai suoi tempi una “star” internazionale dell’organo; ovunque andasse schiere di ascoltatori andavano a sentirlo dal vivo e tra questi alcuni divennero suoi allievi, tanto da rintracciarsi nel loro stile l’influenza chiara del Maestro.

Questo è l’assunto posto a base di questo CD che non contiene solo musiche di Frescobaldi ma anche di autori a lui collegabili, in particolare di provenienza dalle Fiandre. Il CD si apre con tre brani di Frescobaldi: Roggero, Corrente, Toccata; prosegue con Adrien Willaert: o Gloriosa Domina, Ricercare sesto; Luzzasco Luzzaschi: Canzon; ancora Frescobaldi: Canzon, Partite sopra la Marista; Peter Philips, Fantasia in re, Amanti di Julio Romano; Peter Cornet: Toccata del 9° Tono, Courante, Aria del Granduca (questa dubitativamente attribuita a Cornet); Giovanni Paolo Cima: La Vaga canzon 6, La Gustosa canzon 14; e si conclude ancora con Frescobaldi: Fantasia Decima sopra quattro soggetti.

Come si vede il materiale è molto ed è collegato tutto alla figura di Frescobaldi, come artista e come didatta e l’interprete Maurizio Croci lo affronta con la giusta serietà e compassata esecuzione, anche se non mancano momenti particolarmente brillanti (come in certi passaggi delle Toccate e delle Fantasie) se non addirittura esaltanti come in certe Canzoni.

Le sue interpretazioni sono particolarmente piacevoli, segno del lungo periodo di studio antecedente alla registrazione del CD, ma anche segno della particolare predilezione di Croci per questo repertorio tutt’altro che semplice anzi spesso variegato da passaggi particolarmente difficili.

La scelta dei brani è legata al viaggio che Frescobaldi fece tra il 1607 e il 1608 nelle Fiandre, al seguito del Cardinale Guido Bentivoglio, ricco di contatti con un ambiente musicale particolarmente fecondo di organisti e cembalisti di prim’ordine. Gli autori, tutti contemporanei a Frescobaldi, sono stati scelti con meticolosi criteri di vicinanza di stile o di costruzione dei brani e rappresentano un buon esempio della musica Italiana e delle Fiandre a cavallo fra il XVI e il XVII sec.

Il libretto, in Italiano, Inglese e Francese, riporta note critiche ai brani; c’è la storia dell’organo (solo in Italiano) da cui apprendiamo che lo strumento fu costruito per la chiesa parrocchiale di Ponte in Valtellina e solo nel 1657 fu portato nel santuario della Madonna di Campagna, alle porte della cittadina, con un intervento che lo portò dall’originaria estensione di 6 piedi a quella attuale di 8’ con tastiera di 45 tasti (Do1-Do5 con prima ottava “corta”) e pedaliera di 8 pedali costantemente unita alla tastiera e dotata di un registro di Contrabbassi. Della monumentale cassa dello strumento c’è una foto, peccato in b/n che non rende giustizia alla sua bellezza rinascimentale.

Ci sarebbe da obiettare che l’organo è di 8’ mentre Frescobaldi ebbe a disposizione anche organi di 16’ che sicuramente i musicisti delle Fiandre avevano nella loro disponibilità. Tuttavia si tratta di un organo rinascimentale sostanzialmente intatto che fa ascoltare la musica così come veniva eseguita all’epoca della sua costruzione.

Il CD, fra i più nobili della mia collezione, è consigliabile a tutti gli amanti di Girolamo Frescobaldi cui interessi conoscere il mondo musicale in cui il grande organista Ferrarese, naturalizzato Romano da quando fu nominato organista in San Pietro in Vaticano, visse e operò.

Ottobre 2022

Graziano Fronzuto

Rheinberger secondo Graziano Fronzuto

CD CONTRADANZA N.1

CD opera prima Liber Exit della collana ContraDanza

Joseph Gabriel [Ritter von] RHEINBERGER
Sonata n. 12 in Re b Maggiore – Sonata n. 11 in Re Minore
Graziano Fronzuto all’organo Tamburini (1958) della Basilica di San Giovanni Bosco in Roma

Presentazione di Federico Borsari
“La musica organistica ha nel suo svolgersi diversi punti fermi. Frescobaldi, Bach, Reger e Franck, insieme a molti altri, ne hanno per così dire segnato il cammino durante i secoli; in quest’ambito, però, Rheinberger rappresenta un punto di riferimento di tutto rispetto per via della caratteristica di concentrare nella sua opera una specie di “summa” dell’organo ottocentesco nella sua forma più spiccatamente “romantica”:la Sonata. Le sue venti Sonate rappresentano una specie di sintesi dell’evoluzione di questo genere musicale per tutta la seconda metà dell’Ottocento fino agli albori del Novecento; in questo excursus musicale, che si snoda all’incirca per mezzo secolo, si possono vedere, ascoltare ed approfondire tutte le caratteristiche e particolarità dell’evoluzione della musica organistica mitteleuropea, seguendone, per così dire, passo dopo passo la crescita stilistica e formale, che da un linguaggio quasi “classico” che si rileva nelle prime opere, si evolve ed arricchisce via via fino al linguaggio assai complesso, orchestrale ed elaborato delle ultime, che sembrano quasi “aprirsi” verso quelle che saranno le grandi e rivoluzionarie novità del Novecento.

Dedicare un disco a Rheinberger è un “atto di fede” tributato alla musica organistica “in divenire”, in uno dei suoi periodi più fecondi e di maggiore rinnovamento; è anche un omaggio appassionato a questo compositore importantissimo nella storia dell’organo europeo moderno, rendendocene partecipi e, per alcuni versi, coprotagonisti. L’undicesima ela dodicesima Sonatarappresentano il periodo migliore dell’ispirazione e dell’evoluzione stilistica dell’Autore e ci vengono proposte in una lettura attenta, accuratissima, che ne scandaglia in profondità le pieghe anche più riservate, sottolineando con assoluta padronanza della partitura e dello strumento la musicalità solida e la personalità forte di un musicista che troppo poco si ascolta in concerto.

Alla consolle del maestoso organo della Basilica di San Giovanni Bosco di Roma, Graziano Fronzuto libera tutte le potenzialità stilistico-formali ed emozionali di queste Sonate in un turbinìo di sensazioni musicali che solo un organista appassionato, competente e di grande esperienza riesce a fare, coadiuvato egregiamente da uno strumento che pare fatto apposta per rendere nel migliore dei modi questa musica, con le sue sonorità al tempo stesso affettuosamente romantiche, solidamente classiche e grandiosamente solenni.

La figura di Rheinberger e la sua musica ne escono qui davvero valorizzate in ogni loro aspetto e caratteristica Questo, nelle intenzioni dell’organista, dovrebbe essere un disco “particolare”, dedicato a pochi, veri ed autentici amici. Noi siamo particolarmente onorati di essere annoverati tra questi e con grande piacere e soddisfazione abbiamo scritto queste poche righe di presentazione. Ma la qualità della musica, l’accuratezza e la bontà della realizzazione discografica e la grande passione che traspare da ogni battuta della sua interpretazione ci fanno confidare  in un futuro in cui si renderà giustizia all’autore, all’organo e all’organista ma anche rammaricare che al momento presente queste incisioni debbano rimanere patrimonio di pochi.”

Dicembre 2008

Federico Borsari

Lettera aperta agli organisti

A tutti gli organisti e a tutti gli appassionati d’organo. Se vi trovate a Roma, evitate come la peste la chiesa di Sant’Antonio dei Portoghesi, piccolissima chiesa alle spalle della grandiosa basilica di Sant’Agostino.

In questa chiesa -nonostante come abbiamo detto sia piccolissima- è stato installato un organo Mascioni a ben 5 manuali su progetto di Jean Guillou che, come è facile capire, è sopradimensionato ed ottunde gli ascoltatori con la sua mole e la sua ipertrofia di registri. Tutto per la megalomania del rettore.

Ma il motivo per cui bisogna evitare questa chiesa come la peste è appunto il suo rettore, don Borges, che è del tutto insensibile agli organisti e alle loro istanze e non esita a sfoggiare villania e maleducazione per allontanarli anche se stanno semplicemente guardando la consolle dell’organo che troneggia in bella mostra nella navata (è più grande dell’altare maggiore quindi è anche impossibile evitarla). Io stesso sono stato apostrofato con volgarità (mi è sembrato di udire distintamente “Hinho de puta”) per aver solo osato provare a copiare i registri per l’appendice al mio trattato “organi di Roma”. Ha letteralmente dato in escandescenze inveendo ed imprecando contro di me!

Non portategli in regalo vostri CD o vostri libri, io l’ho fatto e me li sono visti respingere con un secco “no me interessa” invece che far finta almeno di ringraziare come buona educazione vuole. Libro e CD sono stati poi da me regalati al Cardinale Vicario Angelo De Donatis, che ha ringraziato e benedetto.

Per non parlare del sacrista, la maleducazione fatta persona. Insomma, se siete a Roma e volete visitare questa chiesa, non lo fate per la vostra buona salute e per evitare di essere maltrattati, insultati e apostrofati oltre che per evitare dolorosi mal di fegati. Evitatela come la peste. Fino a che ovviamente ci sarà don Borges. Bisogna attendere il suo trasferimento (o il suo requiem) cosa che gli auguriamo di cuore che avvenga al più presto. Del resto l’età ce l’ha e ha occupato la rettoria fin da troppo tempo. Nell’attesa, speriamo non lunga, evitate la chiesa come la peste credetemi.

Aprile 2022

Graziano Fronzuto

“… dalla porta delle rondini …”

“… dalla porta delle rondini …”

Omaggio a Cécile Sauvage

Tra traduzioni e improvvisazioni – CD FUG 078 anno 2017

Elena Bugini, voce recitante – Paolo Bottini, organo (organo Mutin Cavaillé-Coll del 1922 della Grande Eglise di Saint Etienne)

La poetessa Cécile Sauvage visse tra il 1883 e il 1927 ed iniziò a comporre versi dal 1913 e continuò fino alla sua morte prematura. Sposò Pierre Messiaen (che chiamava affettuosamente mon petit Pierrot) e dalla loro unione nacque il grandissimo musicista Olivier.

Il CD è dal contenuto insolito: ci propone una serie di poesie della Sauvage tradotte e recitate da Elena Bugini alternate da improvvisazioni “ad hoc” del marito Paolo Bottini.

Le poesie sono le seguenti: Capretta delle basse Alpi di Francia, Bellezza di contrasti e intensità, Un raggio di gioia sul cuore una catenella di fiori alla caviglia, Fiori sparpagliati, Come un giglio al mattino, Dalla porta delle rondini, Preghiera della sera, Nulla più che musica un grido d’amore nel deserto, Inno a Cibele, Ricamo d’uccelli biondi, La piana e l’aurora, Il cavaliere rosa, Il momento della morte.

I testi sono riportati nel ricco libretto, in Italiano e in Francese (che per ricchezza di contenuti ha costretto l’editore ad usare caratteri molto piccoli, a discapito della leggibilità) curato da Elena Bugini con il contributo di Alessandra Gennari per la grafica della copertina.

All’ascolto spiccano le doti di recitazione della Bugini e quelle di improvvisatore del Bottini, entrambi ben affiatati e calati nei testi. Dal punto di vista musicale, si distinguono le capacità descrittive dell’organista in uno stile vagamente impressionista francese che ben si sposa con l’epoca della poetessa e che ci porta idealmente negli anni a cavallo tra XIX e XX sec.

Il CD riesce a mantenere l’ambiziosa premessa/promessa di rendere omaggio con parole e musica all’arte poetica della madre di Olivier Messiaen e va detto che gli interpreti ci riescono molto bene.

L’organo è utilizzato per dettagli sonori ed effetti timbrici e mai per masse sonore. Spiccano i suoi bellissimi timbri tardoromantici, ma l’interprete non usa mai un F o un FF che avrebbero senz’altro mostrato la potenza dello strumento ma sarebbero stati in contrasto con i versi che egli intende descrivere.

Complessivamente, il CD mi ha impressionato ed anche sorpreso molto profondamente: si tratta di una vera rarità che consiglio a tutti gli amanti della poesia e della musica specie di quelle a cavallo tra XIX e XX sec.

Maggio 2020, Graziano Fronzuto

(Recensione ripubblicata il 5 ottobre 2021)

Matteo Iannone – Musiche per Organo eseguite da Paolo Bottini

Matteo Iannone
Musiche per Organo

Paolo Bottini all’organo Mascioni (1950) del Santuario di Pompei
Fugatto FUG 081

 

 

Matteo Iannone è stata un’importante figura musicale dell’Italia centro-meridionale; dal 1985 al 2006 è stato organista della Basilica Santuario della Beata Maria Vergine del Rosario di Pompei per il cui organo e per il cui coro ha composto un imponente numero di opere musicali. Questo CD contiene 32 brevi brani per organo che consentono la piena conoscenza delle varietà timbriche dell’organo Mascioni per il quale sono state concepite. La brevità non deve indurre a pensare ad una ispirazione rapsodica e frammentaria ma all’uso liturgico cui queste musiche erano destinate, nei brevi interludi concessi all’organo nelle celebrazioni svolte nella Basilica.

L’interprete, Paolo Bottini, forte della sua esperienza della musica tonale del XX sec. ed in particolare di quella di Federico Caudana, riesce a coinvolgere bene l’ascoltatore nell’accostarsi a questo repertorio, tonale ma con raffinati cromatismi, fatto di brevi pezzi molto caratteristici e che sfruttano l’intera gamma sonora dello strumento, incluso il “corpo di canne in cupola” e le campane tubulari che lo contraddistinguono.

I brani coinvolgono con il loro fluire tranquillo e meditativo, ispirato all’acustica della Basilica. I bei timbri sinfonici dell’organo esaltano le interpretazioni di Paolo Bottini che legge queste pagine con profonda attenzione e con estrema professionalità, unita alla sua consueta sensibilità di interprete.

Il CD è destinato al mercato Italiano come dimostra il libretto unicamente nella nostra lingua dove vengono descritti alcuni dei brani incisi, la biografia dell’autore e quella dell’interprete, con un’ampia parte destinata alla storia e alla descrizione dell’organo, curata da chi scrive che ha avuto modo di suonare ed apprezzare l’organo sin dal lontano 1987 con l’organista storico della Basilica fra’ Nicolino Sicignano (1907 – 1990) che aveva suonato l’originale organo Inzoli (trasferito nella Cappella dell’Istituto Beato Bartolo Longo) e lo stesso organo reintonato alla tedesca da E.F.Walcker negli anni ’30 del XX sec. nonché l’attuale organo Mascioni progettato da Fernando Germani e Vincenzo Mascioni.

I bei fondi e le bellissime ancie emergono in tutto il loro fulgore; anche i ripieni, possenti, si fanno sentire e ben si adattano ai brani proposti.

Complessivamente il CD è di piacevolissimo ascolto e permette di apprezzare un grande organo che purtroppo è oggi sostanzialmente inutilizzato sostituito nell’uso liturgico da un elettrofono sin dal 1993 e successivamente da un piccolo organo “ibrido” collocato nella crociera, come ha avuto modo di rendersi conto chiunque abbia ascoltato in TV la Messa spesso trasmessa dalla Basilica. E ciò è un vero peccato perché nonostante le proporzioni gigantesche dell’organo la cantoria che lo sorregge può contenere un grande gruppo corale atto ad accompagnare qualsiasi Messa magari proprio con musiche di Iannone che rischiano di finire nel dimenticatoio proprio nel luogo dove sono state concepite.

E ciò proprio con l’uscita di questo CD dedicato alla sua Arte che purtroppo è stato pubblicato postumo a causa dell’improvvisa scomparsa dell’autore nell’aprile 2020.

Maggio 2020

Graziano Fronzuto