da Graziano Fronzuto | 7 Dic, 2023 | Musica
BRATISLAVA – L’organo della Sala da Concerti della Filarmonica
César Franck – Opere per Organo
Jan Vladimir Michalko all’organo della Sala da Concerti della Filarmonica di Bratislava
CD Point Classics 2671762
Questo CD, di una serie economica, ci permette di ascoltare un organista Slovacco bravo e degno di nota: Jan Vladimir Michalko, professore e poi preside dell’Accademia di Belle Arti di Bratislava (biografia QUI). Ottima la scelta di incidere tutto Franck (Michalco ha inciso l’opera omnia di Franck in tre CD della casa Opus) e di usare un organo di 56 registri articolati su tre manuali e pedaliera (disposizione QUI), costruito da Rieger nel 1956 e completamente restaurato da Rieger stesso nel 2003.
Il CD si apre con il monumentale Corale n.2 in Si minore; segue la Pastorale in Mi maggiore Op.19, il Pezzo Eroico in si minore, il Preludio, Fuga e Variazione in Si minore e si conclude con il Cantabile in Si maggiore. Tutti i pezzi si articolano sul Si (in 4 è la tonica di cui tre in minore, in uno è la dominante) e ciò rende il CD particolarmente omogeneo e unitario nella scelta dei brani.
Tutti i brani sono interpretati da Michalko con profonda espressione e calandosi integralmente “nel pezzo” riuscendo ad interpretare con maestria le intenzioni dell’autore, che del resto le palesa puntualmente in tutti i brani imponendo le scelte dei registri e i cambi di tastiera con puntuale precisione. All’interprete spetta lo sforzo di adeguare un organo moderno di scuola germanica quale quello utilizzato (un Rieger) alle sonorità prescritte dall’Autore per un organo di scuola francese ottocentesca.
Sforzo pienamente riuscito, sin dalle prime battute del Corale n.2 in Si minore che, come è noto, ha l’andamento e lo sviluppo di una Passacaglia. Ciononostante, Michalko trova il modo e le battute su cui eseguire in rubato le note di Franck dando al pezzo un colore inconfondibile. La Pastorale in Mi maggiore è articolata in tre parti: esposizione in maggiore, sviluppo più mosso in minore, ritorno in maggiore. In questo pezzo l’interprete corre un po’ troppo, soprattutto nello sviluppo minore, e fa sentire troppo poco il Pedale che, anche se utilizzato poco, dovrebbe essere ascoltabile durante l’esecuzione. Il Pezzo Eroico è eseguito con rigore e con i giusti rubati che ne esaltano l’eroicità ma anche qui, nello sviluppo, i “colpi di timpano” Si-Fa#-Si al Pedale che contrappuntano l’andamento dei Manuali sono eseguiti con registri troppo esigui e si perde gran parte del pathos del pezzo.
Il Preludio, Fuga e Variazione in Si minore è eseguito molto correttamente anche se i passaggi da piano a forte e viceversa sono eseguiti di scatto e non gradualmente come Franck prescrive; la Fuga è forse un tantino troppo veloce ma si sente il pathos romantico dei suoi passaggi. Il Cantabile in Si maggiore è forse il pezzo più riuscito, con i suoi continui cambi di tastiera e di registri prescritti da Franck e impeccabilmente resi dall’interprete.
Il libretto è inesistente: la prima pagina (copertina) reca il disegno di due angeli e il titolo del disco e, in piccolo e quasi illeggibile, il nome dell’interprete; la seconda e la terza pagina riportano un estratto del catalogo della casa discografica, la quarta (quarta di copertina) reca l’elenco dei brani incisi e il minutaggio: tutto qui.
Facendo la tara del libretto, il CD è godibile per le buone interpretazioni di Michalko e dunque lo consiglio a chiunque voglia ascoltare il livello esecutivo dei musicisti Slovacchi di oggi.
Dicembre 2023
Graziano Fronzuto
da Graziano Fronzuto | 1 Dic, 2023 | Musica
WERNIGERODE – l’organo della chiesa di S. Giovanni
Reinhardt Menger suona l’organo Ladegast della chiesa di S. Giovanni a Wernigerode
CD FSM LC 3199
La chiesa di S. Giovanni (St. Johannis-Kirche) di Wernigerode è un ampio edificio gotico caratterizzato da arcate intonacate di bianco e da un monumentale soffitto a carena in legno. Sulla cantoria sopra la porta d’ingresso c’è un organo (35/III) costruito da Friedrich Ladegast nel 1885. Conosciuto come organaro di Franz Liszt, suo quasi coetaneo (Liszt è nato nel 1811, Ladegast nel 1818) poiché i suoi organi maggiori furono da ispirazione per i pezzi maggiori di Liszt per organo che li compose per le rispettive inaugurazioni, si formò presso le botteghe dei prosecutori dell’opera di Silbermann la cui impronta si sente nei suoi organi soprattutto nelle Misture e nelle Ance.
Il CD si apre con una vera rarità: Fanny Hensel-Mendelssohn (sorella di Felix), preludio per organo; prosegue Christian Heinrich Rinck, 12 Variazioni su “Hell Dir im Siegerkranz”; Gustav Merkel, Fuga sul nome di Bach; Johannes Brahms, tre corali dall’op.122 (“Herzliebster Jesu”, “Herzlich tut mich verlangen”, “O Welt, ich muss dich lassen”); si conclude con Johann Gottlob Tὃpfer, Sonata in Re minore.
L’interprete mostra una grande padronanza dell’organo a cominciare dal brano di Fanny Mendelssohn che viene eseguito con il giusto pathos romantico e i giusti registri fra cui spiccano i bellissimi Fondi 8’. Altrettanto ben eseguiti sono i tre corali di Brahms dove si odono i fondi dolci della III Tastiera che ha solo quattro registri ed è priva di ance e di misture. La Sonata di Tὃpfer viene affrontata con piglio deciso e ben inquadrato, e, anche se un po’ di rubato in più non avrebbe fatto male, si può dire che l’esecuzione sia ben riuscita e i tre movimenti in cui essa si articola fanno ascoltare impasti sonori interessantissimi e ben calibrati. La Fuga sul nome di Bach di Merkel è in realtà una Fuga su BABCH in quanto nel tema l’autore inserisce un Si bemolle in più prima del Do, a parte questo, l’esecuzione poteva essere migliore tanto nella scelta dei registri quanto nei cambi di tastiera. Resta tuttavia un brano di eccezionale rarità per cui l’ascolto tutto sommato non delude.
Discorso a parte meritano le Dodici Variazioni su “Hell Dir im Siegerkranz” di Rinck, eseguite senza soluzione di continuità e che, con la loro durata complessiva di oltre 20 minuti, costituiscono il più lungo dei brani incisi. Innanzitutto si scopre con meraviglia che il tema non è altro che “God save the King”, Inno Nazionale Inglese, adattandogli il testo di un corale luterano. Le Variazioni scorrono come si è detto senza soluzione di continuità e con cambi di registro minimi tra una variazione e l’altra (anche se il libretto specifica che si tratta di indicazioni di Rinck); il Tema, sempre ben evidenziato, viene tenuto troppo in considerazione e ciò va a detrimento delle altre voci dove sarebbe stato ben apprezzabile l’uso di un rubato fatto con buon gusto. Così non è e le 12 Variazioni scorrono con cali di tono che talvolta sfiora la noia, il che per un pezzo di oltre 20 minuti di durata è un gran male.
Il libretto, in Tedesco, Inglese e Francese riporta la biografia di Ladegast e la storia di questo suo organo, dalla costruzione al restauro (Schuke, 1991), riporta anche brevi spunti critici sui pezzi (stranamente non fa cenno all’Inno Nazionale Inglese per il pezzo di Rinck), due fotografie delle canne, una su quelle del Grand’Organo e una sulla base di un registro ad ancia; in copertina c’è una bella foto dell’organo e in quarta di copertina una foto della consolle. Nessun cenno al curriculum dell’interprete né sui dettagli tecnici della registrazione.
Consiglio il CD a tutti gli appassionati di Ladegast e della musica tedesca ottocentesca, specie di quella rara come questa contenuta nel disco, non resteranno certamente delusi.
Dicembre 2023
Graziano Fronzuto
da Graziano Fronzuto | 6 Nov, 2023 | Musica
San Remo – L’organo della Cattedrale di San Siro
Federico Borsari
Opere per Organo [Volume 2]
Roberto Marini e Domenico Severin all’organo Pietro Corna della Cattedrale di San Remo
CD FUGATTO FUG 084
Devo alla comprovata cortesia e all’impagabile amicizia con il Maestro Federico Borsari il possesso di questo CD che mi è stato gentilmente da lui inviato. Il CD fa seguito al CD doppio di cui ho trattato QUI e contiene le opere più recenti del Maestro eseguite alternatim da una coppia d’assi dell’organo Domenico Severin e Roberto Marini.
L’incisione è avvenuta sul nuovo organo della Cattedrale di San Remo, costruito nel 2021 da Pietro Corna. La Cattedrale di San Remo, dedicata a San Siro, è un edificio romanico che nel tempo era stato arricchito da alcune decorazioni in stile barocco, ivi compresa una cantoria sull’ingresso principale e un organo. A tutto ciò ha posto fine il “restauro” della prima metà del XX sec. che ha ridotto la chiesa a muri nudi ovviamente sacrificando tutte le stratificazioni storiche ivi compreso l’organo. Per averne uno nuovo si è dovuti attendere il 2021 quando, su una cantoria d’acciaio e vetro appositamente costruita, è stato collocato l’organo costruito da Pietro Corna, consistente in 49 registri disposti su tre manuali e pedaliera.
Il CD si apre con un Ingresso con Fanfara, dedicato a Marco Lo Muscio [Severin]; seguono La Veglia Pasquale, dedicata a Roberto Marini, articolata in: Preludio, Luce, Acqua, Meditazione, Alleluja [Marini]; Fantasia su Christus Vincit, dedicata a Ivan Ronda [S]; Quarantatre (14 agosto 2018), dedicata a Giancarlo Parodi [M]; Trittico Ovadese dedicato a Roberto Scarpa Meylougan, articolata in: Canzone Popolare, Ave Maria (su tema di Pietro Peloso organista della collegiata di Ovada dal 1895 al 1914), Campane di Processione a San Giovanni (in memoria di Kéin Burolu, campanaro di San Giovanni) [S]; Improvvisazione sui registri ad ancia, dedicata a Pier Damiano Peretti [M]; Divertissement, dedicato a Juan Paradell-Solé [S]; e si conclude con un Finale-Alleluja, dedicato a Domenico Severin [M].
La presenza di due organisti del calibro di Marini e di Severin, nonché le dediche ad altrettanti organisti di fama non debbono sorprendere: l’Autore gode di massima stima in tutti gli ambienti organistici e trova ampio credito presso la maggior parte degli organisti italiani e non solo.
Fama meritata anche come compositore, oltre che come organista e organologo, basta ascoltare questo CD per rendersi conto del calibro dell’Autore.
Lo stile personalissimo dell’Autore si contraddistingue per l’uso sapiente e ben dosato delle dissonanze, dalla chiarezza dei canti fermi, dalla predilezione per le ance come registro solista e come sostegno di armonie, dagli impasti sonori sorprendenti e inusuali, dallo sfruttamento dell’organo dai PPP ai FFF e viceversa, tutte doti che sono profuse a piene mani nei brani incisi. Non mancano le contaminazioni di melodie popolari e addirittura dal grande schermo (nell’Alleluja finale risuonano le note ribattute del refrain del tema de “I Magnifici Sette” di Elmer Bernstein).
Tutti i brani sono piacevoli all’ascolto e le dissonanze -ben calibrate- non disturbano anzi vivificano l’udito; su tutti i pezzi direi che spicca “43” dedicato alle quarantatré vittime del crollo del ponte Morandi sul Polcevera a Genova del 14 agosto 2018 dove all’inizio una serie di clusters di note crea un’atmosfera di tensione e di attesa dell’irreparabile, clusters che attraverso una serie di dissonanze si risolvono nella introduzione della melodia popolare genovese “Ma se ghe pensu” di Margutti-Cappello, dapprincipio ai manuali e poi come canto fermo ai pedali in contrappunto con una serie di arpeggi in FF dei Manuali che stanno a significare la nuova speranza del ponte San Giorgio costruito a tempo di record in luogo di quello crollato demolendone ciò che ne rimaneva.
Il libretto, in Italiano e in Inglese ha in copertina una foto dell’Autore, preso di spalle, a piedi nudi nel mare intento a scrutare l’orizzonte, segue la descrizione delle opere incise, la disposizione fonica dell’organo, il curriculum e le foto dei due interpreti e in quarta di copertina la foto panoramica dell’organo.
In conclusione, Federico Borsari si dimostra un ottimo compositore; senza dubbio dotato di una tecnica compositiva solida e coerente, che piega le dissonanze e le utilizza a proprio vantaggio con pathos e virtuosismo difficilmente riscontrabili in altri autori. Non disdegna le contaminazioni con vari generi che vanno dal codice Morse alle reminiscenze di colonne sonore di film americani, sceglie i cluster per evocare una tragedia quale quella del Polcevera, sorprende con l’evocazione di melodie popolari.
Consiglio senza esitazioni il CD ed il precedente a tutti gli appassionati di musica moderna, non resteranno delusi anzi saranno entusiasti.
Novembre 2023
Graziano Fronzuto
da Graziano Fronzuto | 2 Nov, 2023 | Musica
Abano Terme (PD) – L’organo del Duomo di San Lorenzo
Federico Borsari
Opere per Organo [Volume 1]
Roberto Marini all’organo Tamburini-Bonato dei Duomo di San Lorenzo in Abano Terme
CD doppio FUGATTO FUG 062
Devo alla comprovata cortesia e all’impagabile amicizia del Maestro Federico Borsari che me ne ha fatto dono il possesso di questo interessantissimo doppio CD contenente esclusivamente sue musiche eseguite da un organista di prim’ordine quale Roberto Marini è.
Le composizioni incise sono così suddivise:
nel primo CD: Improvvisazione, Lullaby, Fantasia (sul Primo Modo e Trasposizione Limitata di Olivier Messiaen), Cinque Pezzi Liturgici (Veni Creator, Dies Irae, Ave Maria, Adeste Fideles, Brevissime variazioni sul tema di San Paolo della Croce).
nel secondo CD: Finale sul Veni Creator, Introitus (sul codice Morse), Chiese di Ovada dimenticate: Sant’Ambrogio, San Bartolomeo, Sant’Antonio, San Michele, San Bernardino, San Martino, San Sebastiano.
Tutti i brani sono connotati dallo stile solido e moderno del nostro Autore, che piega le dissonanze a suo vantaggio e ne riempie i pezzi senza per questo mai sfiorare la noia, anzi, direi che le numerose dissonanze contraddistinguono i pezzi e danno loro il fascino del moderno. Nel primo CD vi sono pezzi di ampio respiro in cui l’autore dà il meglio di sé passando da pezzi di pura fantasia a pezzi su temi gregoriani in cui il cantus firmus passa dal pedale ai manuali senza soluzione di continuità con accompagnamento ora lento ora vivace senza mai passare per sbavature o cadute di stile. Alcuni pezzi si concludono con un catartico accordo maggiore, altri con accordi dissonanti ricchi di tensione. Nel secondo CD vi è un pezzo su cantus firmus gregoriano Veni Creator, maestoso e impressionante; segue un Introitus in cui il cantus firmus è tenuto da una nota ribattuta in modo da dar luogo ad un messaggio beneaugurante in codice Morse (che onestamente non sono stato in grado di decifrare), poi vi sono sette brani descrittivi di sette chiese di Ovada (cittadina natale dell’Autore e dove tutt’ora egli abita) dimenticate perché abbandonate o addirittura distrutte.
Se tutti i brani sono interpretati da Marini con profonda espressione e calandosi integralmente “nel pezzo” riuscendo ad interpretare con maestria le intenzioni dell’autore, le sette chiese dimenticate mi hanno lasciato perplesso: non si distingue nello svolgersi del pezzo e nella scelta e nei cambi dei registi e delle tastiere, la costruzione, lo splendore passato, l’oblio e -là dove c’è stata- la distruzione della chiesa. Insomma nella descrizione delle chiese l’interprete fa un pout-pourri e mi ha lasciato deluso. Ciononostante, esegue correttamente le dissonanze ed i passaggi più ardui, cosa che compensa in parte la delusione suesposta.
Il libretto, in Italiano e in Inglese, ha in copertina una caricatura di mano dell’Autore, il suo curriculum di organista e organologo di chiara fama (ha tenuto per 25 anni in attività il fondamentale sito www.lapaginadellorgano.it), una breve descrizione di ciascun pezzo, il curriculum dell’interprete. C’è la foto dell’Autore e quella dell’interprete e una foto dell’organo utilizzato, poderoso strumento (vero e proprio RiesenOrgel in terra italiana, basti pensare al fatto che al pedale ha due registri reali di 32’ un Controfagotto ed un Principale) di cui c’è la disposizione fonica nella controcopertina della shell.
Consiglio vivamente a tutti gli appassionati d’organo e della musica moderna questo doppio CD per la sorprendente abilità compositiva di Federico Borsari, che si rivela essere un Autore di grande spessore e dalla ricca inventiva, oltre che dalla padronanza dei timbri dell’organo con cui sembra giocare a creare sempre nuove combinazioni, sorprendenti e inusuali che l’interprete rispetta fedelmente (fino a un certo punto, secondo me), creando un mondo fascinoso e ricco di suoni consonanti e dissonanti piacevolmente amalgamati.
A questo CD doppio è seguito un altro CD di opere del Maestro Federico Borsari, di cui parlo QUI.
Novembre 2023
Graziano Fronzuto
da Graziano Fronzuto | 9 Ott, 2023 | Musica
Cavaglio d’Agogna – L’organo della Chiesa di San Mamante
Daniel Maurer
All’organo Serassi (1842) della chiesa di San Mamante a Cavaglio d’Agogna (Novara)
CD Sarx SX 020-2
Le cittadine di provincia italiane conservano spesso organi assai pregevoli ma non sempre in buono stato; qui a Cavaglio d’Agogna, certi del valore del proprio organo Serassi, i cittadini si sono impegnati nel farlo restaurare, in questo caso a Carlo dell’Orto e Massimo Lanzini nel 1996. Per di più, hanno anche provveduto a documentarlo sonoramente facendo incidere un CD a Daniel Maurer, CD che mi è stato cortesemente donato dai restauratori.
Pur esistendo un copioso repertorio per gli organi Serassi come questo (un solo manuale, registri spezzati in bassi e soprani, tastiera con contr’ottava “corta” ecc.) Maurer preferisce esplorare le possibilità foniche dello strumento con un repertorio assai vario, per certi versi sorprendente, con Autori che mai ebbero a che fare con un organo simile. Si comincia con Johann Sebastian Bach, Concerto in Fa Maggiore BWV978; si prosegue con Girolamo Frescobaldi, Canzona dopo l’Epistola, Toccata per l’Elevazione, Toccata Quinta; Bernardo Pasquini, Bergamasca, Toccata con lo scherzo del cucco (praticamente basata sull’intervallo di terza che imita il verso del cuculo); Baldassarre Galuppi, Sonata in Sol Minore; Felix Mendelssohn, Andante con variazioni; Vincenzo Petrali, Versetto per il Gloria n.1, Versetto per il Gloria n.2, Offertorio; Johann Sebastian Bach, Concerto per quattro clavicembali e orchestra BWV1065; si conclude con Anonimus Basiliensis, Fuga sopra un soggetto.
Come si vede, l’unico Autore serassiano “doc” è Vincenzo Petrali, mentre tutti gli altri sono distantissimi dal mondo sonoro dei Serassi. Lo stesso Bach, rappresentato da due concerti che a sua volta egli aveva trascritto dagli originali di Antonio Vivaldi, all’ascolto sembra a suo agio anche sull’organo Serassi grazie alle oculate scelte dei registri operate da Maurer; Frescobaldi, Pasquini e Galuppi riescono alquanto bene anche su quest’organo anche se si sente che si tratta di uno strumento più moderno di quelli che i tre Autori avevano a disposizione. Contemporaneo dell’organo, Mendelssohn sembra venire molto bene su di esso; il Tema e variazioni riesce particolarmente adatto allo strumento nell’interpretazione di Maurer. La Fuga finale è un’improvvisazione fatta come “bis” al concerto d’inaugurazione del restauro da Maurer stesso, basata sul tema della Pantera Rosa di Henry Mancini.
Sulle interpretazioni di Maurer il giudizio complessivo è ampiamente positivo: fa ascoltare il brillantissimo ripieno, l’abbondante batteria di ance, la profondità dei registri di Fondo; non mancano perplessità quale la Toccata per l’Elevazione di Frescobaldi suonata imperdonabilmente con la Voce Umana, registro inesistente sugli organi suonati da Frescobaldi e diffuso solo oltre cento anni dopo la sua scomparsa. Piacevoli invece i piccoli rubati nei Concerti Bachiani e nella Sonata di Galluppi e suggestiva l’interpretazione del Tema e Variazioni di Mendelssohn.
Il libretto, in Italiano, Inglese, Francese e Tedesco, riporta la storia dell’organo, note critiche sulle musiche eseguite, il curriculum dell’organista e la scheda tecnica dell’organo. La copertina mostra l’organo visto a 45° e la quarta di copertina riporta la foto dell’organista. All’interno del libretto c’è una foto in b/n della consolle con l’identificazione dei tasti della contr’ottava corta della pedaliera.
Consigliato ai cultori dell’organo Serassiano (ce ne sono molti) e soprattutto di quelli ben restaurati.
Ottobre 2023
Graziano Fronzuto