Padre Davide da Bergamo
Parte II – il repertorio da Concerto
Marco Ruggeri
Organo di Padre Davide da Bergamo (a destra del presbiterio) di Santa Maria di Campagna – Piacenza
CD Tactus TC 792902
Questo CD intende omaggiare Padre Davide da Bergamo con il suo organo Serassi di Santa Maria di Campagna (la chiesa ha anche un altro organo sulla cantoria sinistra proveniente dal Laboratorio Serassi e successivamente dal Teatro Civico e un positivo sempre Serassiano in presbiterio), concentrando l’attenzione sui pezzi “da Concerto”, senza nulla togliere a quelli Liturgici cui è dedicato un altro CD. Del resto i pezzi da Concerto di questo autore si differenziano da quelli Liturgici non per stile ma per durata e ovviamente per titolo.
Il CD si apre con “Le sanguinose giornate di marzo ossia la rivoluzione di Milano”, una descrizione musicale dei moti del 1848 particolarmente riuscita; Suonata in Si b; “Incendio ideale con capane a martello”, in cui vengono utilizzate le campane in bronzo di cui l’organo è dotato per volere di Padre Davide (si tratta di vere e proprie campane, non di campane tubulari); Sinfonia in Mi; Concertino; Sinfonia in Re; Suonata in Fa; “Sinfonia col tanto applaudito inno popolare”, in cui risuonano le note dell’Inno Imperiale Austriaco composto da Haydn (e qui ci si chiede se nel titolo padre Davide non abbia voluto fare dell’ironia poiché all’epoca in cui scriveva questa Sinfonia eravamo in pieno Risorgimento e gli Absburgo erano piuttosto malvisti in Lombardia e nelle aree vicine).
Affrontare il repertorio di Padre Davide sul suo stesso organo fa tremare le vene ai polsi a tutti, ma Ruggeri dimostra di riuscire alquanto bene nell’opera. Vero è che l’autore ha concepito i brani per il “suo” organo disseminando i brani di indicazioni di registri e cambi tastiera “su misura” facilitando (ma non tanto) gli altri esecutori. E’ il caso della Suonata in Si b, della Sinfonia in Re e della Suonata in Fa, tratte dalla raccolta di 15 pezzi di musica pel nuovo e magnifico organo della Chiesa Ducale di Santa Maria di Campagna in Piacenza, Ed. Ricordi (1838); la destinazione è inequivocabile.
Perciò, pur essendoci molti organi Serassiani in buone condizioni ed alcuni anche più grandi di questo, tanto valeva utilizzare l’organo per il quale i pezzi sono stati concepiti e questa è la ratio del CD. I pezzi vengono affrontati con piglio deciso e -in alcuni casi- martellante, ma ciò rientra nello stile dei pezzi. Però è anche vero che qualche libertà “risorgimentale” poteva essere pur presa in qualche pezzo invece di tenere sempre un ritmo “absburgicamente” preciso e talvolta ossessivo.
Senza dubbio le melodie di Padre Davide sono notevoli, degne del suo conterraneo Donizetti per non dire di Verdi nei pezzi più tardi, e questo lo rende fra i compositori italiani per organo più importanti del XIX Sec. Fu anche un abilissimo improvvisatore e chi ebbe la fortuna di ascoltarlo dal vivo sul suo organo (ma anche sugli innumerevoli altri che inaugurò o su cui si esibì) visse un’esperienza indimenticabile. Esperienza che questo CD evoca abbastanza bene.
Il libretto, in Italiano, Inglese, Francese e Tedesco, riporta una biografia dell’autore e una serie di succinte considerazioni sui brani incisi. Sono riportate anche la disposizione fonica assai ricca dell’organo e la sua storia. Non vi sono cenni sulla Basilica, capolavoro tardorinascimentale ricco di opere d’arte barocca.
In conclusione, il CD è ben riuscito ed è senz’altro degno della collezione degli amanti della musica Italiana del XIX Sec. che non dovrebbero limitarsi al melodramma ma anche alle forme strumentali e alle forme solistiche. Scopriranno così tutto un mondo davvero inimitabile.
Marzo 2022
Graziano Fronzuto