Domenico SCARLATTI
XXIV Sonate per Organo
Marco Ruggeri all’organo Agostino Traeri (1784) della Collegiata di Gualtieri
CD MVC Cremona 008022PRIORY PRCD 761
Domenico Scarlatti (Napoli, 26 ottobre 1685 – Madrid, 23 luglio 1757) è stato uno dei massimi geni del clavicembalo e della musica da tasto mai vissuti. Per limitarci alle sole Sonate, ne compose oltre 500 (il numero preciso è tuttora oggetto di discussione tra i vari catalogatori dell’opera del Maestro) molte delle quali indicate come Essercizi per il Gravicembalo (dove il Gravicembalo è un cembalo con estensione Fa-1 Fa 5). Ciò non toglie che si possano eseguire anche all’organo purché con l’estensione giusta e una tavolozza di registri abbastanza ricca per rendere al meglio il pathos preromantico delle Sonate stesse.
Marco Ruggeri sceglie 24 Sonate tra le 555 del catalogo di Ralph Kirkpatrick (“K” che precede il numero progressivo): in Re “Gavotta” K64, in Re K33, in Re “Ballo” K430, in La K101, in la K148, in la K149, in Sol K152, in Do “La Caccia” K159, in Sol K169, in DO K406, in La K175, in La K181, in Re K443, in fa K187, in Fa “Fuga” K82, in fa K239, in Sol K235, in Sol K55, in Mi K380, in Mi K395, in Do K420, in fa K387, in Fa K445, in Re K492 (dove l’indicazione della tonalità in minuscolo indica che si tratta di un pezzo in minore).
Per stessa ammissione del Ruggeri, non si è tenuto conto delle rare Sonate espressamente dedicate all’organo positivo da parte dell’Autore (che le ha definite Sonate per Organo, talvolta aggiungendo suggerimenti per i registri, altre volte innescando uno stile fugato prettamente organistico) ma delle caratteristiche intrinseche di ciascun brano, verificandone l’effettivo adattamento all’organo per timbri e figurazioni musicali.
Ne è uscito un gran bel lavoro, forse solo sminuito dalla brevità dei brani scelti, ricco di bei timbri e di interessanti fioriture artistiche.
L’organo Traeri, che contiene al suo interno canne seicentesche e cinquecentesche, ben si presta alle fantasiose invenzioni di Scarlatti e sembra anzi fatto apposta per loro; ottimo il restauro di Daniele Giani che ha riportato in vita tutta la brillantezza di questo strumento.
Il libretto, in Italiano e in Inglese, riporta brevi note sulle Sonate prescelte per l’incisione (con qualche cenno sui registri prescelti in relazione al carattere del pezzo), la storia dell’organo e una sua scheda tecnica completa oltre al curriculum dell’organista.
Che dire di questo meritorio lavoro? Siamo lontani dalle integrali per clavicembalo di Scott Ross o di altri celebri cembalisti, ma non era questa l’intenzione; l’intenzione era quella di dare uno spaccato antologico agli appassionati d’organo della musica scarlattiana, altrimenti ignorata dai più. Per cui l’intento è pienamente riuscito ed è per questo che segnalo il CD agli appassionati di musica d’organo e ai fan di Domenico Scarlatti.
Maggio 2022
Graziano Fronzuto