Organo del Duomo di Milano
Organista Luigi Benedetti
CD Priory “Great European Organs n.38”
La collana “Great European Organs” è un’iniziativa della casa inglese Priory per far conoscere gli organi più grandi e importanti d’Europa. Per arrivare all’Italia si è dovuto aspettare il 38° disco inciso a Milano (e ancora molti se ne dovranno aspettare per Roma, organo del Sacro Cuore di Gesù alla Stazione Termini).
Il CD inizia con i Sei Versetti per il Gloria per organo solo di Vincenzo Petrali, la cui edizione moderna è stata curata dallo stesso Benedetti per i tipi della Carrara, prosegue con Stunde der Wehie Op 132 n.4 e Stunde der Freunde Op 132 n.5 di Marco Enrico Bossi; Venerdì Santo dal Trittico di Arnaldo Galliera; Toccata Fantasia di Bruno Bettinelli e la Messa per Organo (Ingresso, offertorio, Comunione, finale) di Alearco Ambrosi.
Qui si deve fare un appunto all’organista che ha inserito i brani di Petrali, pur sapendo che non erano adatti all’organo, per la ragione che lui stesso li aveva revisionati e ripubblicati (li aveva incisi anche nel CD Bongiovanni inciso nella Cattedrale di Verona) e in una musicassetta Carrara insieme a brani di Filippo Capocci anch’essi revisionati e ripubblicati da lui. Insomma prezzemolo per ogni minestra servita da Benedetti, anche quando è preferibile non metterlo.
Tornando al CD, l’edizione è secondo gli elevati standard di Priory. Il libretto, in solo Inglese, è costituito da un unico foglio ripiegato su se stesso. Vi sono stringatissime informazioni sui brani, la disposizione fonica gigantesca dell’organo (che viene definito Tamburini dimenticando il notevole apporto di Mascioni) vi sono alcune indicazioni storiche sull’organo e il curriculum dell’organista con una sua foto a colori sulla consolle.
Nonostante la perizia dei tecnici Priory, si avverte la poderosa risonanza delle cinque navate del Duomo, ma ciò tutto sommato non è male. Sicuramente i due brani di Bossi sono quelli più adatti all’organo e fanno sentire le nouances del suo suono e la enorme tavolozza sonora di cui è dotato. Anche gli altri brani finali sono adatti all’organo più di quelli di Petrali e ci si stupisce dell’ostinazione di Benedetti di inserirli, essendo lui stesso il primo a sostenere che i brani di Petrali sono adatti agli organi serassiani.
Fatta la tara di Petrali, il suono dell’organo brilla sotto le note di Bossi, Galliera, Bettinelli e Ambrosi e fa capire le grandi capacità esecutive di Benedetti, a lungo organista titolare, sull’organo a lui congeniale.
L’organo si presentava al momento dell’incisione nella strutturazione datagli nel 1988 da Tamburini: staccate le casse espressive dalle pareti di transetto e deambulatorio, le canne e le casse espressive sono state collocate in casse moderne che rievocano quelle antiche (Grand’Organo SUD e Grand’Organo NORD) rispettivamente di San Carlo Borromeo (sinistra) e di Federigo Borromeo (destra) che ne furono i committenti, collocate nel sottarco successivo a quello degli organi antichi.
In conclusione, vale la pena di avere questo CD nella propria collezione per i suoi pregi fonici e i suoi meriti che superano largamente i difetti e le lacune.
Giugno 2022
Graziano Fronzuto