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Capita a Roma di ascoltare l’organo Barthélémy Formentelli (2000) di Santa Maria degli Angeli in concerto la domenica pomeriggio. Vi accoglierà, vi stupirà e vi farà ascoltare in modo impeccabile note deliziose quasi sempre di J.S.Bach il Maestro Francesco Saverio Colamarino, che padroneggia quello strumento come pochi.

Altre volte lo si incontra in San Pietro in Vincoli dove, in occasione del recente restauro di Michel Formentelli da lui stesso diretto, ha reso l’organo adatto per suonare la musica di Bach con una pedaliera di 27 note in luogo di quella di 20 (comunque spuria, aggiunta all’organo nel 1944). E qui vi sorprenderà con l’esecuzione di grandi Preludi e Fughe, ma anche con Corali ornati (persino concepiti per due manuali grazie alla spezzatura bassi/soprani della tastiera).

Ma forse è a Rieti, all’organo Dom Bédos – Roubo costruito da Brthélémy Formentelli nel 2008, che il nostro Maestro dà il meglio di sé, complice anche uno strumento assolutamente perfetto per le sue vedute artistiche e per le sue esecuzioni Bachiane.

A volte lo si può ascoltare in San Cesareo in Palatio, antica basilica che fu titolo cardinalizio di San Giovanni Paolo II e che raccoglie le vestigia romanico gotiche di San Giovanni in Laterano rimosse durante i restauri del Borromini. Qui l’organo è stato costruito da lui stesso, con una varietà di registri inaspettata per un sito così piccolo. E anche qui l’esecuzione di musica di Bach riserva non poco stupore.

Insomma l’incontro musicale con il Maestro Francesco Saverio Colamarino e con la signora Madeleine è sempre ricco di sorprese, non ultima l’estrema affabilità della coppia che mette a proprio agio tutti gli appassionati di musica che la avvicinano.

Luglio 2016

Graziano Fronzuto