da Rosanna Fronzuto | 25 Ago, 2014 | Litterae
17 agosto 2014, a Piaggine, nel Parco nazionale del Cilento, la premiazione dei finalisti del concorso letterario.
Provenire da tutta Italia o addirittura avere origini iraniane o americane e ritrovarsi su strade tortuose, sconnesse, abbandonate, per attraversare il Ponte Sammaro che dalla spettacolare altezza a campana unica (c’è chi dice oltre 150 metri) unisce uno spaccato vertiginoso di manti a vegetazione mediterranea folta e intatta, per proseguire di curva in curva fino al borgo di Piaggine in un pomeriggio agostano davanti la chiesa della Madonna del Carmine del 1500, ha un preciso perché.
Gli irmici sono le tegole artigianali in terracotta che compongono i tetti delle abitazioni cilentane e su invito della poetessa Roberta Petraglia, con l’accoglienza degli altri organizzatori e del Sindaco Guglielmo Vairo, giovane e determinato a rendere Piaggine punta di diamante del Cilento, Liber Exit ha tenuto a battesimo il primo concorso letterario “Versi sotto gli irmici” con la presenza diretta di Rosanna Fronzuto, Lucrezia Palummo, Federica Di Palma, Anthony Aromando ed Ernesto Picchi.
“Se l’arte è il sogno nel presente che affonda le radici nel passato e rappresenta la vita in codici comunicativi ed estetici proiettati verso un futuro migliore, la cultura ne è il custode nel tempo” – questo è il perché espresso da Rosanna Fronzuto a Roberta Petraglia confermando l’arrivo a Piaggine di Liber Exit, associazione culturale romana attiva nel promuovere autori ed artisti emergenti, ritenendo il concorso “Versi sotto gli irmici” meritevole di attenzione poiché organizzato con passione e lungimiranza. Si arriva, quindi, a Piaggine per amore e volontà di valorizzazione della creatività espressiva ed il variegato ventaglio di opere presentate in versi sciolti, in metrica, in dialetto e in prosa, da autori giovanissimi e più maturi, provenienti da vicino e da lontano, ha testimoniato che la cultura è vero ponte tra generazioni e origini diverse, a dimostrazione viva, tra mura antiche e panorami mozzafiato, del valore d’incontro nel presente che costituisce arra di sviluppo e idee per il futuro.
Questo è anche l’augurio che Liber Exit esprime e che la voce letteraria di Lucrezia Palummo ha voluto omaggiare introducendo l’evento “Versi sotto gli irmici” con una prosa poetica ricca di evocazioni e suggestioni che riportiamo integralmente, onorati del plauso e degli apprezzamenti ricevuti con la lettura in pubblico ad apertura del concorso e ricordandone l’assonanza, per lo stile introspettivo, ispirato al grande J.L. Borges, con il proemio di sua concessione per la raccolta poetica “Zenit”, opera prima pubblicata da Liber Exit lo scorso 8 marzo 2014 ed occasione felice di conoscenza culturale tra Lucrezia Palummo e Roberta Petraglia.
Introduzione per “Versi sotto gli irmici”, Piaggine 17 agosto 2014, di Lucrezia Palummo:
“Passo in questo luogo di memoria forse dimentica, forse assopita, una memoria che espande il ricordo di un attimo, forse eterno eppure mutevole, senza legame al tempo e senza un’apparente unione alla terra, testimone muta dell’impercettibile battito che chiamiamo vita.
All’improvviso percepisco il peso di una metamorfosi che radicata nelle mie sembianze muta i pensieri con saggezza, a volte leggera a volte cruda, riempiendone una partitura e scandendo il ritmo di ogni mio gesto e pensiero. Quel pensiero che impresso nel mio intimo diventa collettivo, in una memoria più ampia a cui appartengo da quando respiro l’aria della terra, che mi accoglie e mi sorprende nelle sue forme precarie modellate dagli umani. Vedo in queste strade e ponti, muri e cocci intrisi di quell’anelito al futuro che diventerà passato, i folli intenti di lascare di sé un ricordo.
E nell’ascoltare il suono di lingue perdute, confuse in altri idiomi e rinate con assonanze inaspettate e disarmanti, legate indissolubilmente all’unico scopo di tramandare e ricordare forme, significati e valori; sento la mano invecchiata che porta in sé tutti i segni, gli auspici, le profezie e nelle carezze concesse lascia al passante il testamento della memoria, inciso nella pietra, scavato nel legno, levigato nell’acqua.
Mentre gioco tra i vicoli creati dalle luci ed ombre, dai portoni e finestre, dai cornicioni ed archi inaspettatamente ricordo il mio nome, sotto le mille forme del tempo, che in un istante le raccoglie tutte.”
I nomi dei finalisti e vincitori, valutati da una qualificata giuria presieduta da Lina Zagabria, insegnante e pedagogista di Trieste, sono stati pubblicati su La Città di Salerno, recensione di Alfonsina Caputano, e sulla pagina dedicata del sito dedicato a Versi sotto gli irmici.
Report di Rosanna Fronzuto
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da Rosanna Fronzuto | 21 Mag, 2014 | Litterae
Il Presidente di Liber Exit, Ammiraglio Erasmo Fronzuto, è l’autore della prefazione dell’ultimo libro di Anselmo Rondoni.
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da Rosanna Fronzuto | 29 Apr, 2014 | Litterae
ANCHE LE PAROLE. E se poi sono abiti da favola per bambini accompagnati da racconti illustrati con disegni dei bambini stessi, tutto si colora di immaginazione (altro…)
da Rosanna Fronzuto | 23 Mar, 2014 | Litterae
La poesia è come un vino d’annata, come la musica eseguita da una grande orchestra. Va degustata, ascoltata, assaporata in solitudine. Zenit è un libro da tenere sul comodino, da aprire e sfogliare nelle ore della notte. Queste pagine contengono versi, credetemi, straordinari. Hanno una forza, una potenza spesso liberatrice. Un linguaggio ricercato, un’introspezione unica e rara. Sono le poesie di tre donne, figlie, compagne, madri, che sognano e narrano in versi sciolti la vita per un viaggio nell’inconoscibile intreccio di passioni e inquietudini.
Consuelo Casini, Roberta Petraglia, Simonetta Visconti, tre donne straordinarie, le cui parole possono intrecciarsi per creare nuovi orizzonti. Leggendo Zenit, la loro opera prima edita da Liber Exit, da scrittrice quale sono, mi sono divertita a comporre e scomporre i loro versi e ne ho tratto una poesia nuova, un qualcosa che nel libro non c’è, ma che lo rappresenta nell’unisono di voci creative e vibranti delle tre autrici esordienti. È quello che io ho colto e che voglio ritrasmettere così:
Si è posata sulla spalla
ha macchiato la pelle
del suo pulviscolo
facendolo cenere.
È volato via
polvere di un sogno
mai toccato.
Le mani danzano l’impazienza
e vorrei andare via da qui
ma il cuore si ferma
sui transiti delle tue ferite.
Non ci saranno confini per il mio amore.
Saprò sedermi e osservarvi camminare nel mondo
e quando tornerete, io ci sarò ancora.
Vi lascio così il mio invito a leggere e a far conoscere ad altri le loro poesie che sono come un carezza leggera piena di passione.
Alexandra Tempesta, scrittrice e giornalista, ha presentato Zenit, volume numero uno della collana Donne in Poesia, l’8 marzo 2014 a Roma presso Odradek, con questo singolare invito alla lettura scegliendo : “Polvere” di Consuelo Casini a pagina 9, “Prigioniera” di Roberta Petraglia a pagina 55 e “18/03/1993” di Simonetta Visconti a pagina 87.
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In foto: Consuelo Casini e Alexandra Tempesta

da Rosanna Fronzuto | 13 Mar, 2014 | Litterae
Parole chiare della poetessa Bianca Maria Simeoni in favore del soffio espressivo di verità che la poesia offre a rappresentazione del mondo tangibile che ci circonda.
Madrina di Zenit, opera prima in versi a cura della nostra associazione culturale, Bianca Maria Simeoni ha omaggiato le autrici esordienti Consuelo Casini, Roberta Petraglia, Simonetta Visconti e l’artista Silvia Castaldo presso Odradek in Roma, sabato 8 marzo 2014, con il sapiente messaggio rivolto agli infiniti orizzonti possibili della creatività artistica. Messaggio che riportiamo integralmente ringraziandola dei significati di stima e apprezzamento che la sua adesione di rilievo all’utopia Liber Exit testimoniano.
“Ringrazio l’Associazione “Liber Exit” per avermi invitata a partecipare a questa iniziativa, prima tappa di un progetto che intende dare voce ai talenti originali e fuori dagli schemi.
Per me è importante essere qui, non solo perché ogni spazio e luogo dedicati alla cultura sono uno stimolo per la mente, ma perché occorre testimoniare, anche a livello individuale, il proprio impegno e la propria partecipazione.
Oggi come oggi la salvaguardia e la diffusione della cultura sono delegate, per lo più, allo slancio volontario che si traduce spesso nell’associazionismo che è espressione delle forze vive della società.
Liber Exit significa cultura, comunanza d’intenti, aggregazione e valori condivisi, ed è proprio all’insegna di questi valori che si svolge l’iniziativa odierna, basata sull’affascinante sinergia di due forme espressive diverse ma tra loro complementari: poesia e arte visiva.
“Zenit”, è il titolo del volume di poesie di Consuelo Casini, Roberta Petraglia, Simonetta Visconti. “Sembianze luminose” è il titolo della mostra che espone opere dell’artista Silvia Castaldo. Mi sembra di avvertire una invisibile corrispondenza tra questi due titoli, entrambi suggestivi. Ma non voglio aggiungere altro, perché ogni fruitore proietterà sulle opere le proprie percezioni.
Vorrei, invece, parlarvi del valore di comunicazione della poesia.
Poesia che è un lievito nascosto nella realtà di ogni giorno, che non sempre siamo in grado di cogliere. A volte esplode in maniera inaspettata – parla di esplosione, infatti, Consuelo Casini quando scrive: “la pulsione poetica è esplosa in una scrittura di getto” – e a volte si nasconde nei luoghi, nei paesaggi, negli atti o nelle parole di chi ci sta parlando.
La poesia è il palpito stesso della vita, il mistero della bellezza che continua ad affascinarci. Ce lo ricorda Simonetta Visconti quando scrive: “Trovo che la poesia è vita e la vita è poesia. Pura espressione d’amore illimitato e supremo”.
Tra i fattori di crisi della nostra epoca, una scarsa attenzione è riservata all’inquinamento delle parole. Eppure siamo bombardarti da parole “intossicate”: politica, pubblicità, talk-show… Occorre ritrovare gli spazi puri dell’immaginazione, i luoghi della mente.
Spesso la poesia viene giudicata inutile, sembra che non serva a nulla, è la più aerea fra le arti. Eppure Essa ci aiuta a dire la verità sulle cose, ci insegna a contemplare; attraverso la parola-rivelazione, che nel verso si materializza, prende la consistenza di un valore tutt’altro che effimero, e sostiene l’artista nella sua avventura.
C’è un fuoco che agisce dentro di noi che ci consuma e brucia, mentre la nostra anima attende ansiosa l’unico istante da strappare con prontezza alla mente: “l’istante prezioso dell’entusiasmo”, come lo definiva Paul Valéry, “che bisogna subito fissare prima che la mente stessa, lo riprenda, lo dissolva e lo rifonda in combinazioni infinite”.
Sono convinta che, nonostante tutto, la poesia avrà un futuro. E ne troviamo conferma in questo libro, espressione dell’impegno, della volontà e del desiderio delle tre autrici che ci suggeriscono, tramite i loro versi, che niente va mai perduto: né traccia né impronta né segno alcuno. Come scrive Roberta Petraglia con efficace intuizione: “Nel laboratorio primordiale delle emozioni accade che tutto si conserva e nulla viene perduto.
La poesia congiunge l’individuale all’universale.
Ecco cosa ci comunicano le tre autrici, ecco il valore di comunicazione della poesia.”
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In foto: Bianca Maria Simeoni by Giulia&Mau, 8 marzo, presentazione di Zenit.
da Rosanna Fronzuto | 10 Mar, 2014 | Litterae
Opera prima segnalata da L’Unità, Il Corriere della Sera e Il Manifesto 8 marzo 2014, Liber Exit ha inaugurato l’attività editoriale con la collana Donne in Poesia presentando “Zenit” raccolta di versi inediti di Consuelo Casini, Roberta Petraglia e Simonetta Visconti, intervistate dalla giornalista Alexandra Tempesta per un esordio di successo nel cuore di Roma, presso la libreria Odradek affollatissima per l’occasione. Madrina la poetessa Bianca Maria Simeoni e con la partecipazione di rilievo dell’Editore Franco Lozzi e dell’Ambasciatore Silvio Mignano, poeta vincitore della 9^ edizione del prestigioso premio Sertoli Salis.
La scelta editoriale di Liber Exit è commentata da Rosanna Fronzuto e Beatrice Casini con la nota che si riporta integralmente per un accompagnamento alla lettura del libro:
Zenit, donne in poesia: il viaggio nell’inconoscibile.
“I fatti della vita sorprendono più di quanto immaginato poiché si realizzano attraverso intrecci tra pluralità di persone, situazioni, pensieri, sentimenti che sfuggono alla percezione completa. La consapevolezza del sopravanzare degli eventi, rispetto alla disposizione individuale verso gli stessi, sembra non dare altra possibilità che arrendersi all’inconoscibile.
Se c’è un’arte che si avvicina a riprodurre questa ‘verità mai possibile’ è senza dubbio l’arte femminile del vivere in continua tensione alla scoperta dell’irraggiungibile: il confine, e quindi la definizione, dell’io nel mondo.
Dalla scrivania dell’ufficio, dai fornelli accesi, dal latte preso come figlie al latte versato per i figli, da ogni angolo della prospettiva quotidiana, la donna rivolge lo sguardo all’incessante viaggio mentale, psichico, onirico verso l’insondabile.
Alcune donne avvertono questa spinta come pressione poetica che diventa asse esistenziale, ottica verticale che tra le innumerevoli interpretazione del sé, degli altri, delle inquietudini e delle passioni, rivela la più plausibile nell’identificazione con il trinomio poesia-amore-vita.
Non a caso Zenit, l’unica posizione del sole che non fa ombre sulla terra, è il titolo scelto da Liber Exit, associazione culturale romana no profit, per la prima pubblicazione, nella collana “Donne in poesia”, della raccolta di versi inediti di tre autrici esordienti.
Consuelo Casini, intrisa d’urgenza lirica come dice a presentazione di sé: “parole e versi mi sopraggiungevano con una forza viscerale profonda, dando consistenza all’estro e diventando fonte di libertà anche dai legami della punteggiatura”, quasi a segnalare che soltanto la libertà creativa le concederà l’accesso alla conoscenza di tutte le cose con il lusso delle maiuscole: ‘Quanto stupore al visivo/ che a stento comprende il non vivo/ Ma è risultanza d’incontro e visione/ Parte da luce e si completa nel cuore.’ (cfr. Il gioco d’ombra – p. 29)
Roberta Petraglia, poetessa “della pietra” si sofferma a riflettere “come la mente riesca a riciclare pietre di crolli anteriori e parole sfuse è un processo quasi sconosciuto” rammaricandosi che “nell’abnorme sviluppo industriale scientifico-elettronico” sia stato “accantonato il senso dell’armonico e del necessario” fino ad ammettere, in ispirazione poetica, che ‘nessun passo spezza sigilli/sull’impiantito logoro./Invecchia pure il tempo/fermo a contar sassi/sotto l’intonaco che sbecca/coi suoi artigli vigliacchi.’ (cfr. Piaggine – p. 78)
Simonetta Visconti, scandita dal tempo, titola le sue poesie con date certe perché la realtà ha le sue precipitazioni, rapide, violente, e quello che non si compie per anni, avviene in un giorno e bisogna consacrarne il momento trascrivendolo: “negli anni ho compreso che quelle parole non erano mie, bensì dettate letteralmente sotto ispirazione da un piano superiore”. E il 25 aprile 2002 profetizza di sé ‘E’ inverno. C’è vento e arriva dal mare./Sono alla scrivania e sto scrivendo il mio libro./Sarà pubblicato./ Il mio sogno si avvera.’ (cfr. 25/4/2002 – pag. 91)
Ed è nello scorrere in versi sciolti di ogni forma d’amore per la vita e del tempo in cui accade, che il lettore subisce, ad opera ipnotica delle autrici di Zenit, una fascinazione: il ritrovarsi inconscio ad Oltrepassare le parole come sembra preavvertire Lucrezia Palummo nel proemio.”
Liber Exit ringrazia le personalità intervenute, i moltissimi amici e partecipanti all’evento che si è tenuto sabato scorso con la contemporanea apertura del vernissage dell’astrattista romana Silvia Castaldo, le cui opere “Sembianze luminose” restano esposte anche nei prossimi giorni accessibili al pubblico presso Odradek, la Libreria in Via dei Banchi Vecchi 57, Roma.
Il Presidente dell’Associazione Erasmo Fronzuto e il Primo Socio Fondatore Graziano Fronzuto, ideatore del nome e del logo di Liber Exit, manifestano la piena soddisfazione per l’esordio di successo delle tre autrici prescelte ed augurano a tutti buona lettura dell’opera prima “Zenit” e una buona visione del vernissage “Sembianze luminose”.
In Foto: il presidente Erasmo Fronzuto, la poetessa Bianca Maria Simeoni e Consuelo Casini, co-autrice di Zenit.