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Londra – Cattedrale Cattolica di Westminster – 1° CD

Charles Marie Widor

Sinfonia n.5 in Fa minore Op. 42 n.1

Mystique Op. 82 n.2

Marche Pontificale dalla Sinfonia n.1 Op.13 n.1

David Hill

All’organo Henry Willis III della Cattedrale Cattolica di Westminster – Londra

CD Hyperion CDA 66181

Nelle immediate adiacenze della Victoria Station, a Londra, sorge l’imponente Cattedrale Cattolica di Westminster, costruita in stile neobizantino alla fine del XIX sec. (da non confondere con l’Abbazia di Westminster, anglicana, sorta nel periodo gotico su un edificio più antico). La Cattedrale di Westminster possiede due organi costruiti da Henry Willis III: il principale, posto sopra la porta d’ingresso in una grande cantoria dotato di 4 manuali e pedaliera, e il corale posto in abside dotato di due manuali e pedaliera e con un comando che consente di controllare l’organo principale in due combinazioni predefinite di registri.

Entrambi gli organi non hanno mostra propria, sono nascosti dalle strutture della cattedrale, tuttavia hanno un suono eccezionale, frutto della perizia del costruttore. Per l’inaugurazione dell’organo principale venne chiamato Louis Vierne che, al termine del concerto, improvvisò sul tema del carillon del Big Ben, l’orologio del palazzo di Westminster, improvvisazione alla base della nota fantasia “Carillon de Westminster” op.54 n.6, uno dei capolavori di Vierne.

Il CD, in vendita nel bookshop della cattedrale, contiene l’intera Sinfonia n. 5 di Widor e altri due pezzi alquanto famosi dello stesso autore tra cui la trascinante e difficilissima Marche Pontificale. David Hill li affronta con piglio deciso e virtuosistico. Già dal primo movimento (Tema e Variazioni) della Sinfonia si odono i virtuosismi di Hill, i rubati, gli sprazzi estrosi, il giusto pathos romantico di Widor. Tutta la Sinfonia è eseguita così, tanto da poter dire che di più non si poteva fare. L’organo, pur essendo Inglese “doc” viene piegato da Hill al gusto Francese in una spirale sonora di grande suggestione.

La celeberrima Toccata finale della Sinfonia viene affrontata con un tempo “giusto” né troppo veloce né troppo lento, con qualche rubato che non guasta in questo pezzo; l’organo ha un FF e un FFF di tutto rispetto e brillano in questo brano come non mai. Altrettanto brillanti sono i timbri della Marche Pontificale dove gli accordi al limite dell’estensione delle mani e i doppi pedali mettono a dura prova l’organo, che se la cava egregiamente con la sua intonazione di tutto rispetto.

Il libretto, consistente in un’unica pagina ripiegata in tre, è tutto in Inglese e contiene una biografia di Widor e alcune note sui brani eseguiti, c’è poi la disposizione fonica dell’organo (IV/64) e una foto a tutta pagina di David Hill in primo piano. Non c’è il suo curriculum e la copertina consiste in una foto della navata centrale della Cattedrale vista dall’ingresso verso l’abside.

L’organista misura assai bene i registri per ogni pezzo, pur rispettando le puntuali prescrizioni di Widor, che aiutano fino a un certo punto (non dimentichiamoci che qui abbiamo un organo inglese a quattro manuali) ma sono indispensabili per suonare bene i suoi brani.

Così si odono i bellissimi Fondi 8’ dell’organo, le sue ance, le sue misture, i passaggi da PPP a FFF e viceversa.

In conclusione, il CD è veramente godibile e offre un’ampia panoramica sull’opera di Widor. Consigliato a chi ama Widor (e sono molti) e gli organi di Henry Willis III, veri capolavori di arte organaria, di tecnica e di intonazione.

Marzo 2023

Graziano Fronzuto

L’organo della Cattedrale di Aquisgrana

Die Klais-Orgel
im Dom zu Aachen

Norbert Richtsteig

Organo Klais (1990) della Cattedrale di Aquisgrana

CD Domkapitel Aachen

Nella carolingia cattedrale di Aquisgrana (Aachen in tedesco, Aix-la-Chapelle in francese), fondata da Carlo Magno ispirandosi alla chiesa ravennate di San Vitale ma successivamente rimaneggiata con l’aggiunta di un grande coro gotico, c’è un RiesenOrgel (organo gigante) costruito da Klais con materiale dell’organo del 1865  che possedeva 65 trgistri.

Il Cd su di esso inciso dall’allora (1994) organista titolare è una miscellanea di opere tedesche e francesi dal XVIII al XX sec. Si comincia con Johann Sebastian Bach, Fantasia su “Komm Heiliger Geist, Herre Gott” Bwv 651, si prosegue con il suo allievo Johann Ludwig Krebs, Corale “Herzlich lieb hab ich dich, o Herr”, Claude Bénigne Balbastre Noel “On S’en vont Ces gais bergers”; Camille Saint-Saens. Fantasia in Re bemolle maggiore Op.101; Louis Lefébure-Wély, Sortie in Si bemolle maggiore; Losef Gabriel von Rheinberger Sonata n.4 in La minore “Tonus Peregrinus”; Olivier Messiaen, Apparition de l’Eglise Eternelle; si chiude con Jean Langlais, Acclamations.

Nonostante la grande varietà di autori e di opere, l’organo sembra rispondere assai bene al cambiamento di epoche e di stili; Richsteig ci mette del suo, scegliendo appropriatamente i registri e i cambi di tastiera ma non sfugge ad una certa monotonia di fondo presente in tutte le opere probabilmente dovuta ad un nucleo base di registri sempre presenti che -sia pure ragionevole per l’incisione di tanti brani così diversi in un unico CD- si fa sentire e talvolta risulta pesante.

L’intonazione del RiesenOrgel non è particolarmente brillante, anzi è (come spesso accade nei RiesenOrgeln) piuttosto scura così i brani settecenteschi perdono in brio, quelli ottocenteschi sono più appropriati. Se in Bach, Krebs. In qualche misura Balbastre, il rigido rispetto del metronomo può essere giustificato, non lo è altrettanto con tutti gli altri pezzi. Per un Rheinbergeriano credente e praticante come me la Sonata n.4 appare ben eseguita ma l’avrei preferita più varia nei registri e nei cambi di tastiera e soprattutto ci sarebbe voluto un po’ di rubato per evitare l’effetto accademico di questa Sonata eseguita troppo rigidamente. Messiaen e Langlais riescono abbastanza bene e sembrano essere i brai più vicini alla sensibilità dell’interprete.

Il libretto, tutto in Tedesco, si sofferma sulla storia dell’organo, sulla sua ricca disposizione fonica in più corpi, sul curriculum dell’interprete e su brevi note sui brani eseguiti. La presa del suono -in un ambiente difficile come la Cattedrale di Aquisgrana- è molto buona e rende giustizia all’organo e alle sue caratteristiche. Va sottolineato che il CD è stato prodotto dal Capitolo della Cattedrale, evidentemente conscio del valore del proprio organo e del proprio organista, cosa che in Germania è possibile mentre in Italia è assai più difficile che accada.

Aprile 2022

Graziano Fronzuto