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MONACO DI BAVIERA – L’Organo maggiore della chiesa di San Michele

MONACO DI BAVIERA – L’Organo maggiore della chiesa di San Michele

Monaco di Baviera – l’organo maggiore della chiesa di San Michele
Peter Kofler all’organo maggiore della chiesa di San Michele (Rieger 2011)
CD GE VKJK1302

La chiesa di San Michele a Monaco di Baviera è una costruzione seicentesca che segue i dettami della controriforma con vaghi echi della chiesa del Gesù a Roma, pur essendo priva di transetto e di cupola. L’organo maggiore ha subito varie peripezie storiche sin dalla costruzione avvenuta nel 1590. Per noi la più importante è avvenuta nel 1896 quando fu ricostruito da Franz Borgias Maerz su disposizione fonica dettata da Josef Gabriel von Rheinberger e un cospicuo finanziamento lasciato per testamento dalla moglie Franziska von Kucknass, deceduta nel 1892, che permise anche un adattamento della cassa alle proporzioni del nuovo organo.
Il 22 novembre 1944 la chiesa fu colpita dalle bombe alleate e l’organo andò distrutto. La cantoria fu ricostruita nel 1953 con un piccolo positivo a due manuali e pedale; un primo organo monumentale fu ricostruito nel 1966 dall’organaro locale Schuster con tre manuali e pedale; nel 1983 fu ricostruito da Dillingen Organi compagnia di costruzioni di Hubert Sandtner. L’organo assunse la fisionomia attuale di RiesenOrgel 75/IV coi lavori eseguiti da Rieger e conclusi nel 2011 come si legge QUI. L’organo risulta collocato in una cassa assai simile all’organo di Rheinberger in più ha un corpo laterale nel nicchione guardando la cantoria a destra che contiene le canne del IV Manuale – SchwellWerk alla Tedesca. Nel frattempo, la chiesa si era dotata di un organo corale di ampie dimensioni 40/III sempre costruito da Rieger nel 2005 articolato in due corpi ai lati dell’altare maggiore.
Nel CD è inciso il suono del solo organo maggiore con brani di Reger e Rheinberger, un accostamento da “diavolo e acqua santa” scelto dall’interprete per far ascoltare la versatilità dello strumento. Vi sono incisi i 9 pezzi per organo Op. 129 di Max Reger alternati con la Sonata n.8 in mi minore Op.132 di Josef Gabriel von Rheinberger e la Sonata n.7 in Fa minore Op.127 sempre di Rheinberger.
I 9 brani di Reger non sono eseguiti tutti di seguito: I-Toccata II-Fuga aprono il CD, segue la Sonata n.8 di Rheinberger articolata in Preludio-Intermezzo-Scherzoso-Passacaglia, ritorna Reger con III-Canone IV-Melodia V-Capriccio VI-Basso ostinato VII-Intermezzo, segue la Sonata n.7 di Rheinberger articolata in Preludio-Andante-Finale (con Fuga), chiudono il CD i brani VIII-Preludio IX-Fuga di Reger.
I brani di Rheinberger vengono eseguiti col giusto tempo e la giusta verve, ma Kofler li massacra poiché non ci mette mai un afflato romantico, non si piglia nessuna libertà nemmeno quando i pezzi sembrano invocarla. La monumentale Passacaglia che chiude la Sonata n.8 viene suonata senza sentimento, viene per così dire dattilografata; Kofler non commette errori di lettura ma si trincera dietro un andamento ostinatamente metronomico che danneggia il pezzo. Lo stesso fa con la Sonata n.7 che viene anch’essa dattilografata senza nessuno sprazzo di libertà o di pathos romantico. Sì, i tempi del Finale [3/2 3/1 3/4] vengono rispettati, ma a prezzo di ridurre il brano ad un pagnottone di note senza infamia e senza lode.
I brani di Reger si caratterizzano per brevità e per un persistente PPP e PP che solo in pochi brani sfociano in crescendo fino al FF e al FFF. Con i PPP al limite dell’udibile non si riesce a comprendere se l’esecuzione è corretta o meno, ma tenendo presente come vengono eseguiti i brani di Rheinberger, si può ritenere che anche Reger venga dattilografato con la stessa protervia con cui viene dattilografato Rheinberger. Per di più avendo relegato i brani VIII e IX Preludio e Fuga alla conclusione del disco si nota che il Preludio è in PP con una sezione in FF al centro, la Fuga è tutta in PP e PPP e passa senza quasi udirla chiudendo il CD senza onore e senza gloria lasciando l’amaro in bocca a chi si aspettava un grandioso CD di brani di Reger e Rheinberger egregiamente eseguiti, il che non è.
Il libretto, in tedesco e in inglese, curato da Kilian Sprau, contiene note critiche sui pezzi eseguiti (spesso contraddicendo il modo in cui i pezzi vengono eseguiti) quasi che l’interprete abbia capito come eseguire i pezzi con il giusto pathos romantico ma poi non l’abbia messo in pratica (cosa peggiore del non aver capito come eseguire i pezzi); il curriculum dell’organista, la ricca disposizione fonica dell’organo e foto varie in b/n dell’interno della chiesa, dell’organista e della consolle dell’organo. In copertina c’è la panoramica a colori dello strumento, indubbiamente assai bello con le sue membrature bianche decorate da intagli floreali dorati.
Per finire, consiglio questo CD ai soli appassionati dei RiesenOrgeln tedeschi ed in particolare di Rieger, poiché il contenuto, spiace dirlo ma è così, non è interessante come i titoli del CD promettevano.
Ottobre 2024
Graziano Fronzuto

P.S. la fotografia di Walter Gluck è stata reperita in internet e non recava inibizioni allo scarico e all’uso

L’organo di San Michele a Rocca Massima

L’organo di San Michele a Rocca Massima

Chiesa di San Michele Arcangelo – ROCCA MASSIMA

Organo “Inzoli Cav. Pacifico di Bonizzi F.lli” (1999)

di Graziano Fronzuto

 Registri

[azionati da pomelli ad estrazione laterale in doppia fila alla sinistra della consolle]

II Manuale – Positivo Tergale

           Bordone                          8’          Ottava (sic)                      4’          Decimaquinta (sic)         2’ Uccelliera          Cornetto 3 file          Violoncello                    8’      [ancia]          Tremolo

 

Pedaliera

Pomellone del Tremolo
          Subbasso                   16’          Basso                           8’          Principale                    4’           Trombone            16’ Pomellone dei Campanelli [III Man.]

Registri

[azionati da pomelli ad estrazione laterale in doppia fila alla destra della consolle]

I Manuale – Grand’Organo

“Concerto”    –      Flauto in Ottava         [4’]      Bassi    –      Flauto in Ottava         [4’]      Soprani    –      Flauto in XII        [2’2/3’]      Bassi    –      Flauto in XII        [2’2/3’]      Soprani

    –      Voce Umana               [8’]      Soprani

    –      Tromba                        [8’]      Bassi

    –      Tromba                        [8’]      Soprani

 

“Ripieno”    –      Principale                    [8’]      [Bassi]    –      Principale                    [8’]      [Soprani]    –      Ottava                          [4’]    –      XV                                [2’]

    –      XIX                       [1’1/3’]

    –      XXII                             [1’]

    –      XXVI – XXIX

 

Accessori a pedaletto

Lato sinistro: Unione I – Ped; Unione II – Ped; Unione manuali

Lato destro: Ripieno A – Ripieno S; Rullante

Estensione

Tastiere di 58 note (Do1 – La5); tasti diatonici ricoperti in bosso, tasti cromatici ricoperti in ebano; Pedaliera di 30 note (Do1 – Fa3).

Trasmissione

Meccanica “sospesa” per il Grand’Organo; meccanica “bilanciata” per il Tergale e Pedale; consolle “a finestra”.

Collocazione

L’organo è collocato sulla Cantoria sopra l’ingresso della chiesa, preesistente (in legno, integralmente conservata) ed ampliata con una sovrastruttura in cemento armato autoportante.

Mostra e articolazione dei corpi d’organo

Immagine Postata
L’organo ha una cassa elegante (successivamente ornata come nella foto qui sopra), complessivamente ben disegnata. Essa denuncia in modo chiaro il suo “werkprinzip” con la seguente collocazione delle canne:

Tergale                Mostra a tre campi [campi laterali con ali digradanti verso il centro; campo centrale a cuspide con ali laterali] composta da canne dell’Ottava 4’, con bocche “a mitria” ad andamento contrario; canna maggiore, estrema sinistra, Do 4’; nelle fiancate laterali vi sono 6 canne di Bordone per lato.

Gran Buffet         Mostra a tre campi [campi laterali con ali digradanti verso il centro; campo centrale a cuspide con ali laterali] composta da canne del Principale 8’, con bocche “a mitria” ad andamento contrario; canna maggiore, estrema sinistra, Do 8’.

Note

Rocca Massima è un paese posto sulla cima di una collina al confine tra le province di Latina (di cui fa parte), Roma e Frosinone, nonché tra le diocesi di Velletri (di cui ha fatto parte fino al 1980 circa) e quella di Latina (di cui è stata l’ultima acquisizione). Il posto è particolarmente ameno ed in posizione dominante sulla pianura Pontina, ed è tuttora meta di villeggianti. Vi sono ampi panorami sulla zona circostante (molto suggestivi quelli su Cisterna e Velletri, dove la vista spazia fino alla costa anziate e nettunense).

La parrocchiale, dedicata a San Michele, appare attualmente nelle tipiche forme neoclassiche della fine del XIX sec., quando fu radicalmente ristrutturata per merito di un parroco alquanto lungimirante e illuminato (uomo colto e fine musicista, recita la lapide di intitolazione della piazza antistante la chiesa).

Con l’affidamento della parrocchia, nel 1996, a don Giuseppe [Zbigniew] Cieslàk, polacco, è iniziata una vasta opera di restauri della struttura muraria e delle decorazioni, a cominciare dalla pala d’altare (copia ottocentesca dell’Arcangelo di Guido Reni) e dei begli altari laterali, di fine ‘700. Grazie anche all’agguerrita politica di valorizzazione intrapresa dal sindaco dell’epoca, Marcello del Ferraro, e del presidente della “Pro–loco”, Umberto Tomei, si è proceduto all’acquisto di questo organo, preventivamente ampliando la cantoria d’ingresso, lignea (conservata e perfettamente leggibile nelle sue dimensioni) e sostenendola con pilastri in cemento armato resi invisibili nella boiserie della bussola della porta. La costruzione fu affidata a Ettore Claudio Bonizzi, attuale titolare, con i fratelli, della storica ditta fondata da Pacifico Inzoli a Crema.

Ne è risultato un organo tecnicamente interessante e suggestivo, con alcune particolarità alquanto singolari: basti citare il fatto che il positivo tergale  sia azionato dalla tastiera superiore. L’intonazione è molto sonora e possente, anche in relazione alle dimensioni della chiesa.

Su questo strumento si tengono interessanti manifestazioni organistiche, cui partecipano artisti di fama internazionale.

Ringraziamenti

Ringrazio il parroco don Giuseppe ed il maestro Mauro Bassi presenti al mio sopralluogo dell’ottobre 2002, nonché l’organaro Ettore Claudio Bonizzi per le notizie fornitemi.

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