Seleziona una pagina

Vivaldi: le Quattro Stagioni per Violino e Organo

Johann Sebastian Bach: Concerto in Do, Bwv 976 (da A.Vivaldi, op III n.12)
Antonio Vivaldi: Le Quattro Stagioni (trascr. per Violino e Organo di Marco Ruggeri)

[fbshare type=”button”] [fblike style=”standard” showfaces=”false” width=”450″ verb=”like” font=”arial”]

Violinista: Lina Uinskyte
Organista: Marco Ruggeri
Organi:
Montebelluna (TV), S. Maria in Colle (Gaetano Callido, 1805); [tracce 1 – 6]
Quinto di Treviso (TV), S. Cassiano (Giovanni Battista de Lorenzi, 1805) [tracce 7 – 12]
Vittorio Veneto (TV), Duomo di Serravalle (Antonio e Agostino Callido, 1822) [tracce 13 -15];
Italia

Fugatto Records – FUG 055 – DDD – 2014

di Graziano Fronzuto

La trascrizione è sempre stata uno dei banchi di prova più arditi e nel contempo più fascinosi per tutti i grandi musicisti, specie quando l’Autore di cui si trascrivono i brani è uno del calibro di Antonio Vivaldi e lo strumento per cui si trascrive è l’organo. Questo CD, mirabile sotto tutti gli aspetti, ne dà ampia dimostrazione.

Il brano d’apertura è il dodicesimo dei dodici concerti dell’Op. III “L’Estro Armonico” di Antonio Vivaldi, per violino e archi trascritto per strumento a tastiera da Johann Sebastian Bach. Quest’ultimo trascrisse numerosi concerti del musicista veneziano, che erano diffusi e famosi in tutta Europa, innanzitutto per capirne e carpirne l’essenza ed anche per sorprendere il pubblico nell’eseguirli col cembalo o l’organo anziché con la compagine orchestrale.

Seguono nel CD i meravigliosi concerti de “Le Quattro Stagioni”, anch’essi originariamente scritti per violino e archi (si tratta dei primi quattro dei dodici concerti dell’Op. VIII “Il cimento dell’armonia e dell’inventione”), nell’entusiasmante trascrizione per violino e organo di Marco Ruggeri che ha compiuto un’operazione da far tremare i polsi a qualsiasi musicista.

Oltre alla trascrizione, va lodata senza alcuna riserva l’interpretazione che il duo Uinskyte e Ruggeri fa di questa già di per sé geniale trascrizione. Le possibilità esecutive degli organi Veneti sono sfruttate al meglio, con i timbri sfavillanti che li contraddistinguono, registri “di Ripieno” dal suono cristallino e registri “di Concerto” sempre sorprendenti. Il dialogo che instaurano i due interpreti è fascinoso e avvolgente, sempre frizzante e brioso, simbiotico, magico. Corde di violino e canne d’organo sembrano abbracciarsi riuscendo a rendere palese, visibile, palpabile la musica di Vivaldi e persino (ma non poteva essere altrimenti) ciascun verso dei sonetti che la ispirarono (riportati molto opportunamente nel libretto).

A mio gusto personale, il CD è di quegli da portare in cima alla lista delle preferenze d’ascolto. Dovendo scegliere, l’esecuzione dell’Inverno (ultime tre tracce) è la perla delle perle. Oltre alla squisita arte della violinista, si percepisce al massimo grado la perfetta padronanza dell’organista dello strumento di turno, lo spettacolare organo che i figli di Gaetano Callido, Agostino ed Antonio, costruirono a Serravalle di Vittorio Veneto e che –se mi posso permettere– è il re degli strumenti, tutti nobilissimi, scelti per la registrazione.

Dal punto di vista tecnico ed artistico, tutto ciò che è stato curato da Federico Savio (dalla presa del suono, alla realizzazione del CD all’edizione complessiva ecc.) merita tanto di cappello poiché, con una professionalità davvero rara, ha dato vita ad un prodotto di livello eccezionalmente alto e che non mancherà di essere apprezzato in modo incondizionato dagli ascoltatori.

Agosto 2014 – Graziano Fronzuto

 

L’Organo Puccini di San Miniato Basso. Un percorso musicale dall’Annunciazione al Natale

Organista: Antonio Galanti
I Cantores Ecclesiae” e “Corale San Genesio”: direttore Carlo Fermalvento
Organo della chiesa della Trasfigurazione del Signore a San Miniato Basso, costruito da Nicola Puccini op. 16 (2010)
Italia

Fugatto Records – FUG 053 – DDD – 2012

Recensione di Graziano Fronzuto

Per i Credenti, l’anno è scandito da ben precise festività  e solennità liturgiche, nelle cui messe vengono esposti ai Fedeli adeguati brani delle Sacre Scritture. Ciò vale tanto per i Cattolici tanto quanto (o forse più) per i Protestanti, specie i Luterani, che hanno fatto del Canto Sacro una parte irrinunciabile dei propri Riti. Ciò può essere fatto a voce recitata, col canto monofonico, col canto polifonico, con la musica strumentale e con ogni combinazione possibile tra queste eventualità.
Il CD proposto da Fugatto riesce a trasmettere con chiarezza tutto ciò con una scelta estremamente oculata di un numero esiguo di pezzi ma talmente significativi da essere chiarificatori di quanto esposto.
La parte del leone sembra farla il nuovo organo costruito da Nicola Puccini, cui è affidata la parte strumentale solistica e quella di accompagnamento, con brani di Johann Sebastian Bach: innanzitutto con l’ineffabile Preludio in Mi bemolle maggiore Op. BWV 552/a, con alcuni Corali, la “Fuga sul Magnificat”, e per finire (e chiudere adeguatamente il ciclo) la Tripla Fuga in Mi bemolle maggiore Op. BWV 552/b che in genere si esegue immediatamente dopo il Preludio, mentre in questa incisione le viene assegnato il compito di trionfante Postludio.
Se l’organo fa la parte del leone, non di meno in questo CD si odono voci preparate e scattanti come tigri che danno un’adeguata dimostrazione di ciò che possono fare la monodìa, la polifonia e la polifonia accompagnata con brani idoneamente scelti ed eseguiti con puntuale (per non dire pignola) precisione e accorata (per non dire magnetica) intonazione.
Due parole desidero spenderle per l’organo costruito da Nicola Puccini secondo criteri antichi, con una dedizione ed una bellezza che ne fa qualcosa di più di un prezioso oggetto artigianale, ne fa un’Opera d’Arte. D’altronde ha stupito anche il sottoscritto -che di organi ne conosce migliaia e ne ha suonati a centinaia- per il suo equilibrio sonoro. In poche parole, nelle sapienti mani dell’organista, questo strumento appare essere non solo ben più grande di quel che è (sia nelle dimensioni metriche che nel numero di canne) ma anche più che degno delle difficilissime musiche scelte per questa incisione, una sfida per l’organista ma anche e soprattutto per l’organo che -alla fine- si è dimostrato validamente all’altezza.
Infine, non si può non lodare senza alcuna riserva una piccola comunità Parrocchiale che -andando contro corrente- decide in questi tristi anni di dotarsi di un organo a canne, ospitare cori polifonici, addirittura registrare e diffondere un CD. Siamo veramente al massimo della lode. Si spera che -magari tramite il CD sapientemente e professionalmente realizzato da Federico Savio con la consueta deontologia-sarà seguita da tante altre in tutta Italia.

Settembre 2014 – Graziano Fronzuto

[fblike style=”standard” showfaces=”false” width=”450″ verb=”like” font=”arial”]

[fbshare type=”button”]