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L’organo della Martinskerk di Groningen

J.S.Bach

Peter Hurford

Suona organi dell’epoca di Bach – Volume 1

Organo Schnitger (1730) della MartinsKirche di Groninger

CD EMI – Eminence CDM 5 65028 2

Come abbiamo visto QUI, Peter Hurford (Minhead 22/11/1930 – Londra 3/3/2019) è stato uno dei più grandi organisti inglesi della seconda metà del XX sec. noto per il suo rigore nell’affrontare qualsiasi repertorio e per le personali interpretazioni ricche di pathos e di sensibilità artistica.

In questo CD lo ascoltiamo nel repertorio esclusivamente Bachiano, cui l’interprete ha dedicato molti CD (ma io ne ho trovati solo uno: questo, il primo), su un organo costruito da Arp Schnitger e completato da suo figlio Frans-Kaspar nel 1730.

Si comincia, come ci si aspetta, con la Toccata e Fuga in Re minore BWV 565, si prosegue con Herzlig tut mich verlangen BWV 727, Fuga in Sol Maggiore (Giga) BWV 577, Erbarm dich mein, o Herre Gott BWV 721, Fuga su Tema di Corelli BWV 579, Preludio e Fuga in Sol maggiore BWV 541, Pastorale in fa maggiore BWV 590, Wir glauben all an einen Gott BWV 680, O Mensch, bewein’ dein’ Suende gross Bwv 622 e si conclude con la monumentale Passacaglia e Fuga in Do minore BWV 582.

In tutti i pezzi si riscontra il rigore esecutivo di Hurford: nella scelta dei registri, nei cambi di timbro e di tastiera, nei piccoli ma essenziali rubati che emergono qua e là e che vivacizzano il pezzo. La Toccata e Fuga in Re minore è eseguita senza forzature della partitura, con i timbri e i tempi giusti, con i cambi di tastiera lì dove sono necessari. Stesse qualità che contraddistinguono il Preludio e Fuga in Sol maggiore e la Passacaglia e Fuga in Do minore. Gli altri pezzi, più brevi ma non per questo meno impegnativi, vengono affrontati con i registri dolci dell’organo, con i flautati bellissimi che ha, con il cornetto nel 3° movimento della Pastorale.

Hurford padroneggia l’organo Schnitger con fare da Maestro qual era, sorprendendo l’ascoltatore con il delicatissimo equilibrio tra rigore, estro, cambi di registro e di tastiera che rendono il CD assai piacevole all’ascolto.

Il libretto, tutto in Inglese, è composto da un unico foglio ripiegato in tre. C’è una nota critica sui pezzi eseguiti, la storia dell’organo e la sua attuale disposizione fonica. La copertina riporta un dipinto fiammingo del XVIII sec. raffigurante Groningen a quei tempi e c’è un piccolo tondo con la faccia di Hurford. Non c’è la foto dell’organo, che pure meritava con la sua monumentale cassa. Manca il curriculum di Hurford (che del resto è davvero imponente).

In conclusione, il CD è molto godibile e offre un’ampia panoramica sulle capacità timbriche dell’organo Schnitger che come gli altri organi della famiglia non delude perché è un vero capolavoro di arte organaria, di tecnica e di intonazione.

Maggio 2023

Graziano Fronzuto

L’organo della cattedrale di Brugge

West European Organ Works

Ignace MIchiels

Organo Klais della Cattedrale del SS. Salvatore di Brugge (Bruges)

DCCD “Digi Classics” 10037

Il CD che descrivo oggi è una vera e propria miscellanea di autori tedeschi, belgi e francesi (nessun italiano, si badi) per mostrare le capacità dell’organo Klais della cattedrale di Brugge.

Si parte con J.S.Bach, Sinfonia della Cantata n. 28; si prosegue con Josef Gabriel Rheinberger, Intermezzo della Sonata n.4; Joseph Jongen, Toccata in Re b maggiore; Nigel Ogden Scherzo per il coniglio bianco; Nigel Ogden, Penguine Playtime; Louis Vierne, Carillon de Westminster; Eduard Batiste, Andante in la minore; Theodore Dubois, Toccata in Sol Maggiore; Alexandre Guilmant, Marcia su tema di Haendel; Henri Mulet, Tu es Petra dagli Schizzi Bizantini; Louis Léfébure-Wély, Marcia in Do maggiore; Charles Marie Widor finale dalla Sinfonia n.8 in Si maggiore.

Come si vede, tranne Bach, si tratta di tutti autori vissuti tra il XIX e il XX sec. fino ad arrivare al contemporaneo Ogden, nato nel 1954, periodo congeniale alla disposizione fonica dell’organo, debitamente riportata nel libretto.

Michiels si destreggia bene nel repertorio anche se vi sono autori decisamente distantissimi l’uno dall’altro cosa che l’interprete risolve con una certa rigidità nei tempi (fin troppo metronomici, soprattutto in Widor e Rheinberger) e nei cambi di tastiere e registri.

I brani meglio riusciti sono le due Marce, quella di Guilmant su tema di Haendel, e quella di Léfébure-Wély che ben si adattano al modo di suonare di Michiels.

Tuttavia il materiale registrato è tanto e qui e lì si sentono sprazzi di altissima levatura che rendono il CD interessante, nonostante la miscellanea proposta. Forse più per non conoscenza che per altro non vi sono brani Italiani né di altre nazioni, per esempio Inglesi, che nel periodo considerato hanno un repertorio di tutto rispetto (penso a Capocci, Bossi o a Elgar). Discorso a parte per l’Inglese Nigel Ogden, organista da teatro, il cui repertorio si rifà agli spettacoli teatrali che di volta in volta accompagna.

Il CD si completa con un libretto con una bella foto dell’organo nella sua monumentale cassa settecentesca e contiene il solo curriculum dell’organista tradotto in ben sei lingue tra cui anche l’Italiano e la disposizione fonica dell’organo di cui non viene dato alcun cenno storico.

Il CD è in vendita nel book shop della cattedrale di Brugge e mi è stato regalato da mio fratello Espedito che l’ha visitata ma dovrebbe essere reperibile anche in internet, per chi è interessato alla musica d’organo di Francia, Belgio, Germania del XIX e XX sec.

Febbraio 2022

Graziano Fronzuto

ALBERT SCHWEITZER SUONA BACH

ALBERT SCHWEITZER

Johann Sebastian Bach

CD Magic Talent 48045

Albert Schweitzer (Kayersberg, Alsazia, 14 gennaio 1875 – Lambarené, Gabon, 4 settembre 1965)   fu un uomo dalla vita complessa e avventurosa; prima di tutto fu un medico missionario, fondando in Africa l’ospedale di Lambarené, fu organista di eccelso livello, fu storico della musica e teologo. Inoltre per le sue altissime benemerenze umanitarie fu insignito del Premio Nobel per la pace nel 1952.

Viaggiò molto, soprattutto per promuovere le attività del suo ospedale e cercare finanziamenti, e durante questi viaggi incise dei dischi che col passare del tempo sono divenuti storici e sono stati riversati su CD per avere un’idea delle sue eccelse interpretazioni. Va detto che a Lambarené aveva a disposizione un Pedalpiano verticale donatogli da alcuni ammiratori e con quello si manteneva in esercizio quando aveva un momento libero.

Il CD di cui parliamo oggi raccoglie una serie di incisioni del 1935 e del 1936 di opere di Bach molto note che ci consentono di avere un’idea abbastanza precisa delle doti artistiche del Dottore (veniva chiamato così).

Il primo brano è la Toccata e Fuga in Re minore BWV 565 registrato il 18 dicembre 1935; segue la Fantasia e Fuga in Sol minore BWV 542 registrata fra il 16 e il 18 dicembre 1935; la Fuga in La minore BWV 543 registrata nell’ottobre 1936; la Fuga in Sol Minore BWV 578 registrata fra il 16 e il 18 dicembre 1935; 7 Corali registrati nell’ottobre 1936. La cosa mi fa particolarmente felice poiché il 18 dicembre è la ricorrenza di San Graziano Vescovo di Tours quindi è il mio onomastico. Sapere che Schweitzer ha registrato dei brani in quella data è emozionante.

Le interpretazioni sono di altissimo livello; certo sono molto lontane da quelle cui siamo abituati attualmente, ma sentire i fraseggi perfettamente portati, i legati impeccabili, gli staccati né troppo secchi né troppo prolungati, la linea melodica (soprattutto nei corali) ben portata e chiaramente udibile senza “sporcature” di sorta rende il CD un documento prezioso.

Il libretto purtroppo è limitato ad una stringata cronologia della vita di Schweitzer; è anche riportato il viaggio in America in occasione del quale tenne delle lezioni-conferenza tra cui quelle cui partecipò la mia insegnante Tina Guglietta che può definirsi a buon diritto sua allieva e che mi ha trasmesso immutato l’amore per Bach del Dottore che fu anche suo.

Tornando ai brani del CD, colpiscono le scelte dei registri, i cambi di tastiera, i ritmi sempre giusti e sempre nobili, che rivelano lo stile del Dottore così personale e così diverso dagli stili degli organisti più recenti. Già il celebre incipit della Toccata e Fuga in Re Minore fa capire tante cose: la scelta dei registri, dei ritmi, dei fraseggi e quant’altro caratterizza il brano tutti trattati con impeccabile maestria e granitica coerenza.

Non stupisce quindi che a settant’anni di distanza dalla registrazione (il CD è del 2005) questi brani incisi da Schweitzer negli anni ’30 del XX sec. vengano riproposti in una collana di vasta diffusione: significa che il Dottore, con le sue interpretazioni, ha ancora molto da dirci e da darci.

Gennaio 2022

Graziano Fronzuto