Nella Cattedrale di Passau DomOrganist Walther R.Schuster CD Motette 10601 In Germania esistono numerosi RiesenOrgeln (organi giganti) costruiti nel XX sec., tra questi spicca quello del Duomo di Passavia, che è il più grande di tutti ed è il più grande organo collocato in una chiesa aperta al culto nel mondo. Articolato in più corpi, è stato costruito nel 1933 e conta oltre 17000 canne azionate da più consolles per ciascuno dei corpi e da una consolle principale a 5 manuali collocata in cantoria sopra l’ingresso principale. Più volte revisionato è oggi tenuto in manutenzione da una ditta di Passavia. Per far ascoltare questo strumento, l’organista titolare Walther R. Schuster ha scelto innanzitutto Georg Muffat che fu organista di questa cattedrale (ovviamente c’era un altro strumento, che già all’epoca era molto grande) e precisamente la Toccata Octava dall’Apparatus Musicus Organisticus che fa il suo bell’effetto col corpo principale dello strumento. Segue una lunga improvvisazione libera articolata in Toccata, Trio e Fuga con la quale Schuster dà ampia prova delle sue capacità improvvisative e fa ascoltare le infinite possibilità timbriche dell’organo dai PPP del CronWerk (organo corona, collocato nel sottotetto al centro della navata e che diffonde il suo suono da una finestratura a rosone) al Volles Werk (Tutti) i cui si ode l’intera potenza dell’organo. Segue poi la Seconda Sonata in Re minore op. 60 di Max Reger, articolata in Improvvisazione, Invocazione, Introduzione e Fuga, ricca di cromatismi e di nouances che solo un RiesenOrgel piò riprodurre come li voleva l’Autore. Qui Schuster dà ampia dimostrazione del suo virtuosismo e della padronanza dello strumento, con i continui crescendo e diminuendo, accelerando e decelerando che arricchiscono il pezzo secondo la volontà dell’Autore. Il libretto è integralmente in Tedesco; parla di Passavia, città dei tre fiumi, del suo Duomo e dell’organo il cui corpo principale è contenuto nella magnifica cassa settecentesca. Viene poi riportata in caratteri minuscoli ma integralmente la disposizione fonica dello strumento e il curriculum dell’organista. Ritengo assolutamente indispensabile per qualsiasi collezionista avere un CD registrato a Passavia. L’organo da chiesa più grande del mondo merita ampio spazio e questo CD se ne prende a sufficienza.
N.d.R.: Tratto dal libro “Rilievi d’Organo. 54 Studi del M° Graziano Fronzuto – Cap. VI – pagg. 21 – 22; per avere l’opera completa scrivere all’indirizzo mail: info@liberexit.it
Mi sono avvicinata all’ultima opera del Maestro Graziano Fronzuto “Rilievi d’Organo” con la curiosità delle cose nuove, ma anche con la certezza di non potermi appassionare ad un volume di musica sacra, non essendo un’intenditrice. Credevo di non riuscire ad addentrarmi in un testo così specifico. Credevo, in verità, che sarei rimasta in superficie senza avere il desiderio di scendere in profondità.
Con indescrivibile stupore, già ad una prima lettura, ho interiorizzato ogni descrizione sapientemente intonata alla realtà delle parole che mi hanno introdotto in un pianeta ignorato da sempre.
Il testo, opera basata sulla descrizione di 54 CD di musica d’organo presentati attraverso un’accurata recensione critica, è un continuo sperimentare, con grande abilità, le strade impervie dell’evoluzione dell’organo, non di facile accesso, che già in sé costituisce una sfida e che Wolfgang Amadeus Mozart definì “il re degli strumenti”.
“Rilievi d’Organo”, raccolta di studi e importante catalogo, offre un’affascinante panoramica della storia e delle capacità espressive di questo nobile strumento musicale. Le riflessioni dell’autore si annodano in un vissuto che lega ricordo e quotidiano attraverso un vagabondare nella memoria e un subitaneo ritorno nell’attualità.
Graziano sente addosso il compito e il mestiere dell’uomo nell’impressione forte che porta alla luce: la pause che si avvertono sono silenzi condensati, sottesi e indefiniti che arrivano fino alla perduta ricerca dell’io attraverso la musica tradotta e creata in un mondo orfano di quiete.
Il Maestro Fronzuto, guidandoci nelle diverse fasi evolutive dell’organo, racconta un percorso complesso, non solo con l’esperienza e la competenza che lo contraddistinguono, ma con la capacità di riprodurre e armonizzare la prospettiva storica con quella artistica e creativa. Ed è anche in questo particolare approccio che si coglie la bellezza che Graziano sa esprimere e trasmettere accendendo le sintonie e ricomponendo i tasselli in un unico vivo fotogramma.
Al di là della conoscenza tecnica, questa è una percezione che gli proviene dalla sapienza dell’anima.
Organista, concertista e compositore, Graziano, che ha al suo attivo diverse pubblicazioni sugli organi a canne ed è membro di importanti associazioni musicali internazionali, rappresenta un universo mai perduto. Le esposizioni e le annotazioni nutrono l’immaginazione trasportandola nella sinfonia delle note decise e consapevoli che, dall’antico strumento, si diffondono potenti e arrivano dritte alla vera essenza.
Ed ecco l’emozione che pervade la mente impressionando la memoria e ricongiungendo quella parte di noi che sentivamo mancante.
Questo libro è stato il mio battesimo e, in un certo qual modo, la mia definizione. L’ho letto superando la dimensione spazio-tempo, con un passo forse spezzato di chi si meraviglia dell’astratto ma anche del concreto. Tutta la raccolta è innervata da un senso del divenire che ingloba passato, presente e futuro in un intreccio di dimensioni che si celebrano l’una nell’altra. L’immagine del cammino si realizza in un’impalpabile ingegneria delle parole tradotte in musica.
Ciò che regala il Maestro Fronzuto non è emozione segregata nelle pagine stampate, ma l’orizzonte che traspare in filigrana attraverso i testi a suggerire un disegno unitario ma nello stesso tempo composito e variegato.
Kurt Neuhauser all’organo Franz Xaver Christoph (1776)
CD ORF 305
La Basilica di Sonntagberg è di antiche origini, ma fu radicalmente trasformata nel XVIII sec. adattandola al gusto barocco imperante. Nel corso dei lavori, Franz Xaver Christoph fu incaricato di costruire l’organo sulla cantoria sopra l’ingresso principale, dotato di 25 registri distribuiti su due manuali e pedale tutti con prima ottava ‘corta’; l’organo possiede tre registri ad ancia al pedale, ma nessuno ai manuali, i quali sono di 8, 5’1/3’, 4’ per ottenere l’effetto di ancia 16’.
Il CD contiene un repertorio particolarmente ricco: si comincia con Georg Muffat (1653-1705), Toccata decima; si prosegue con Johann Pachelbel, quattro versetti sul Magnificat; Johann Caspar Ferdinand Fischer, Ciaccoha in Sol maggiore; Franz Anton Maichelbek, Sonata Terza; P. Theodor Grûnberger, Rondo per l’Offertorio e Un pezzo in Eco con Trasformazione; Carl Philipp Emanuel Bach, Sonata in Fa maggiore in tre movimenti Wq 70/3; P. Gregor Schreyer, Pastorale; Leopold Mozart e Johann Ernst Eberlin, “La mattina e il crepuscolo”; Alessandro Scarlatti, Toccata XI in La maggiore.
Il brano “La mattina e il crepuscolo” si articola in 12 brevi versetti scritti dall’uno e dall’altro autore: Aria [E], Il Carnevale [M], Adagio-Cantabile-Grazioso [E], Minuetto [E], Minuetto Pastorello [M], Scherzo [M], Minuetto [M], Aria [E], La caccia [M], Minuetto [M], Minuetto [E], Ninnananna [E]; ciascun brano costituisce una traccia a sé stante.
All’ascolto, il CD risulta piacevole innanzitutto per la bellezza dei timbri dell’organo, che possiede fondi ben intonati e poderose Misture, sapientemente utilizzati da Neuhauser nel corso dei vari brani. Purtroppo però si attiene troppo al metronomo: ruba un pochetto qua e là ma per il resto non va mai al di là del ritmo metronomico. E ciò comporta una certa noia nei brani più lunghi (la Sonata di C.Ph.Em.Bach e le variazioni di cui è costituita la Sonata Terza di F.A.Maichelbek) che avrebbero meritato qualche frizzo in più.
I brani de “La mattina e il crepuscolo” vengono interpretati con il giusto pathos classico protoromantico, e la loro brevità li rende piacevoli perché si cambiano in continuazione tastiere e registri e in più ci sono accelerati e rallentati che anche se non costituiscono un vero e proprio rubato ci sono piuttosto vicini.
Discorso a parte merita la Toccata XI in La maggiore di Alessandro Scarlatti, vero “corpo estraneo” tra tanta teutonica ricchezza di brani. Neuhauser la affronta con i registri giusti per l’organo utilizzato, ma non si concede il lusso di rubare quel tanto che il pezzo consente (cfr. la mia interpretazione sull’organo Giuseppe de Martino della SS. Annunziata di Gaeta, detto non a caso “organo di Alessandro Scarlatti”); certo, aggiunge abbellimenti e passa da una tastiera all’altra con disinvoltura (Alessandro Scarlatti aveva a disposizione organi ad una sola tastiera, ma con un buon registrante poteva cambiare timbriche a volontà), ma nel complesso l’interpretazione non convince, come non convince la fuga finale dove il tema viene suonato tutto staccato e non staccato-legato-staccato come richiederebbe lo spartito. Inoltre non utilizza mai la Pedaliera, che invece sarebbe stato più opportuno usarla per sottolineare le cadenze del brano e soprattutto il finale di esso.
Il libretto, tutto in tedesco, ha in copertina un dettaglio della facciata dell’organo, l’elenco dei brani traccia per traccia (sono in tutto 26), cenni sui brani eseguiti, segue una foto dell’esterno della basilica e della facciata dell’organo entrambe in bianco e nero, la storia dell’organo e la disposizione fonica, il curriculum dell’organista e una sua foto alla consolle dell’organo, in bianco e nero, in quarta di copertina c’è la foto a colori della consolle da cui si evince la prima ottava ‘corta’ di manuali e pedali, l’amplissimo leggio e i registri a tirante a pomello ai lati dei manuali.
Mancano cenni sulla presa del suono, che risulta ottima, e che esalta i timbri dell’organo. Consiglio il CD agli amanti della musica barocca tedesca del XVIII sec. e -data la presenza di un brano di Alessandro Scarlatti- anche agli amanti della musica barocca italiana dello stesso periodo.
Raccolta di recensioni del M° Graziano Fronzuto riguardanti 54 CD di musica d’organo.
2^ Edizione giugno 2023, impaginazione e stampa Tipografia Eurosia Roma.
“Rilievi d’Organo” si basa su 54 CD scelti nella ricca collezione di Graziano Fronzuto e da questi recensiti criticamente con brevi annotazioni su contenuto, interprete, edizione e libretto. CD d’organo non tutti facilmente reperibili, ma in buona parte ancora in commercio e pertanto a tutt’oggi acquisibili. Contengono i suoni di organi internazionali di difficile raggiungimento (sarebbero necessari molti viaggi mirati) ma che tramite i CD stessi possono essere apprezzati in tutto il loro splendore: dai PPP ai FFF, da un repertorio ad un altro tutti appropriati ai singoli strumenti. “Rilievi d’Organo” non ha pretese di guida, ma costituisce un suggerimento per intenditori, che non deluderà chi vorrà ascoltare uno o più dei pregevoli 54 CD attenzionati dal M° Graziano Fronzuto.
Per informazioni sulla disponibilità del libro scrivere a: info@liberexit.it
Prefazione di Anna Maria Funari, autrice di narrativa, fiabe e saggistica
Quando mi è stato proposto di scrivere la prefazione a “Rilievi d’Organo”, come prima cosa mi sono chiesta se sarei stata all’altezza di affrontare questa sfida; ho letto con interesse il testo di Graziano Fronzuto e poi ho deciso di buttarmi nella nuova, interessante e piacevolissima avventura. La lettura non solo mi ha introdotto nel meraviglioso mondo di questi strumenti, alcuni molto antichi e conservati con estrema cura nelle cattedrali e nelle chiese di mezza Europa, ma mi ha anche permesso di conoscerne le caratteristiche che li rendono unici.
L’autore tuttavia non si limita assolutamente a fornire, per ognuno di loro, una mera “scheda tecnica”, ma ne fa un interessante studio che indica, per ogni singolo strumento, esecutori e brani che, alla luce della sua personale esperienza di organista, meglio si adattano ai singoli registri di un organo piuttosto che ad un altro, completando ogni descrizione con un suo personale pensiero, senza mai cadere in un linguaggio pedante o “ingessato” in tecnicismi prettamente musicali, ma lasciando piuttosto un ampio spazio alle sue più intime emozioni che sfociano in parole che divengono esse stesse musica.
Graziano Fronzuto è, infatti, un musicista di provata esperienza e di estrema sensibilità. Della sua esecuzione della Sonata n. 12 in Re b Maggiore e della Sonata n. 11 in Re Minore di Joseph Gabriel [Ritter von] RHEINBERGER, Federico Borsari scrive “Alla consolle del maestoso organo della Basilica di San Giovanni Bosco di Roma, Graziano Fronzuto libera tutte le potenzialità stilistico-formali ed emozionali di queste Sonate in un turbinìo di sensazioni musicali che solo un organista appassionato, competente e di grande esperienza riesce a fare, coadiuvato egregiamente da uno strumento che pare fatto apposta per rendere nel migliore dei modi questa musica, con le sue sonorità al tempo stesso affettuosamente romantiche, solidamente classiche e grandiosamente solenni.”
La sua raccolta di 54 studi rivela quindi, al lettore attento, non solo la conoscenza e l’esperienza tecnica, ma porta in piena luce il profondo legame che lo unisce a questi strumenti potenti, imponenti e decisamente impegnativi, ma anche la profonda passione con cui esegue i suoi concerti.
Concludo dicendo che “Rilievi d’Organo” è certamente un testo accessibile sia agli esperti del settore che a coloro i quali, ai primi approcci con questa tipologia di strumento, sono desiderosi di conoscere storia e caratteristiche di quelli che sono gli strumenti maggiormente rappresentativi del mondo degli organi e ritengo non dovrebbe mancare in nessuna libreria di chi si definisce anche solo semplicemente “musicista”, poiché rappresenta davvero un testo di indiscutibile valore culturale.
I FROM STANLEY TO WESLEY VOL.2 II ALBERT SCHWEITZER III ALKAN IV MATTHIAS WECKMANN ORGAN WORKS VOL. I V DIE KLAIS-ORGEL IM DOM ZU AACHEN VI ORGELPORTRAIT ST. ANNA – AUGUSBURG VII LOUIS VIERNE – PIÈCES DE FANTAISIE VIII L’ORGANO CARLEN – WALPEN DI BACENO IX MUSICA D’ORGANO A ROMA TRA RINASCIMENTO E BAROCCO X BERLINER DOM SAUER ORGEL XI JOSEF GABRIEL VON RHEINBERGER VOL. I XII JOSEF RHEINBERGER XIII ROMANTIC ORGAN XIV WEST EUROPEAN ORGAN WORKS XV FANTASY ON CARLISLE XVI ORGANS IN THE CITY OF CORK – IRELAND XVII FERNANDO GERMANI XVIII GIGOUT XIX DOMENICO SCARLATTI XX CARL PHILIPP EMANUEL BACH XXI MOZART ORGAN MUSIC XXII JERUSALEM ON HIGH XXIII LANDSBERG ORGANO STORICO NELLA CHIESA DI SANTA CROCE XXIV MICHELANGELO ROSSI XXV ORGANI DELLA CHIESA DI SAN TOMASO A LIPSIA XXVI EL ÓRGANO DE LA CAPILLA REAL XXVII LES ORGUES DE LA CATHÉDRALE DE MALAGA XXVIII ORGANO DEL SOL MAYOR – MARBELLA XXXIX ORGANO DEL DUOMO DI MILANO XXX FRANZ JOSEPH HAYDN XXXI TWO CENTURIES OF BRITISH ORGAN MUSIC XXXII MUSICA BAROCCA PER ORGANO DELLA GERMANIA DEL SUD XXXIII ORGANO IN CONCERTO XXXIV BELGISCHE ORGELROMANTIK XXXV LEFÉBURE-WÉLY XXXVI PADRE DAVIDE DA BERGAMO XXXVII ORGELPORTRAIT ST. ANNA – AUGUSBURG XXXVIII FRANCESCO E PIERGINO MAURELLI (ORGANO A 4 MANI) XXXIX RHEINBERGER SECONDO GRAZIANO FRONZUTO CD CONTRADANZA N.1 XL RHEINBERGER: ORGAN MUSIC XLI MARIE-CLAIRE ALAIN XLII DUPRÉ-FRANCK-WIDOR XLIII CHRISTOPH ALBRECHT XLIV DIALOGUE FOR TWO ORGANS XLV DOMENICO SCARLATTI XLVI SOUTHWARK CATHEDRAL LEWIS ORGAN XLVII LA MUSIQUE D’ORGUE ITALIENNE (VOL.1) “LA RENAISSANCE” XLVIII JAN PETERSZOON SWEELINK XLIX THE SALISBURY SOUND L VAGO E DOLCE CONCENTO – L’ARTE DI SONAR L’ORGANO A NAPOLI LI ORGANI STORICI DELLA CATTEDRALE DI VERONA LII I SUONI DI VILLA D’ESTE – TIVOLI LIII ORGANI DELLA NUOVA OLANDA LIV THE WORLD OF THE ORGAN
Olivier Latry all’organo Thomas e Jean-Jacques Lafontaine 1717 – Aristide Cavaillé-Coll 1855 della cattedrale di Notre Dame di Saint Omer
CD SONY SK 57490
Robert Schumann (Zwickau, 8 giugno 1810 – Endenich, 29 luglio 1856) è stato un virtuoso del pianoforte, concertista, compositore e critico musicale (per inciso non nascose la propria invidia quando seppe che la sorella Clara, anch’ella pianista e compositrice, guadagnava più di lui); tra il 1845 e il 1846 rivolse la propria attenzione al pianoforte con pedaliera (pedalfluegel) per il quale compose tre raccolte di pezzi che sono stati qui registrati per intero.
Si tratta di Sei studi per pianoforte con pedaliera op.56 (1845); Quattro schizzi Op.58 (1846); Sei fughe sul nome di B.A.C.H. Op.60 (1845-46).
Olivier Latry è uno degli organisti più famosi del mondo; titolare dal 1985 del Grande Organo della Cattedrale Notre Dame di Parigi con Philippe Lefebvre cui si è aggiunto nel 2016 Vincent Dubois, è noto per il suo vastissimo repertorio oltre che come improvvisatore e concertista. Si è autodefinito ambasciatore della musica francese per organo nel mondo, e in realtà ci sta riuscendo molto bene. Qui si misura con la musica tedesca di Schumann, da lui stesso adattata all’organo classico francese.
L’interprete adatta molto correttamente i pezzi all’organo francese che sta suonando, sfruttando la ricca tavolozza sonora dello strumento. Così si odono i bellissimi Flûtes, i corposi Jeux des Fonds, i trascinanti Jeux des Anches e le Mixtures ecc. Il pathos romantico di Schumann è reso molto bene, con i giusti cambi di timbro e di tastiera e con i rubati (di cui Schumann era sommo interprete) ai posti giusti.
Spiccano tra tutti il 3° Studio e l’ultima Fuga, che prescrive un progressivo rubato dall’inizio alla fine (Andante via via ravvivandosi fino all’allegro), dove Latry dimostra una lettura della partitura estremamente corretta e con i giusti registri.
Il libretto, in Inglese, Francese e Tedesco, riporta note critiche sui brani suonati, la storia dell’organo di Saint Omer e il tutto sommato inutile curriculum di Latry; c’è anche la ricca disposizione dell’organo con il suo inusuale ordine delle tastiere: Positif de Dos; Grand’Orgue; Bombardes; Récit. Sulla copertina una foto dell’organo a colori virati in azzurro.